Voci della Next Generation
Per rispondere a queste domande, regiosuisse ha organizzato due discussioni di gruppo (focus group), un laboratorio (Next Generation Lab) e un incubatore di idee (Next Generation Incubator). Il laboratorio e l’incubatore si sono concentrati sullo sviluppo di soluzioni e idee progettuali, mentre i focus group hanno approfondito gli aspetti che stanno a cuore ai giovani. I partecipanti provenivano da diverse regioni della Svizzera (Emmental, Oberland bernese, Surselva, Engadina, agglomerato di Zurigo e agglomerato di Berna). Nelle due sessioni online moderate da regiosuisse si è discusso anche degli spazi che hanno un’importanza crescente per i giovani come luoghi di vita, di lavoro e di svago e su come questi andrebbero progettati e strutturati in futuro.
Garantire le connessioni tra città e campagna
La maggior parte dei partecipanti proviene da zone di campagna, ma vive o trascorre molto tempo in città o negli agglomerati o vi si reca periodicamente. Nell’ambito del focus group è stato chiesto loro di indicare quali attività svolgono nelle aree rurali e quali in quelle urbane. Dalle risposte è emerso un quadro chiaro. Come previsto, già durante la prima discussione è emersa la distinzione «classica» nel modo di fruizione: le prime sono considerate spazi naturali per il relax e lo sport, mentre le seconde servono piuttosto per la formazione, il lavoro, la cultura e le attività ricreative.
In linea di principio, i giovani non vedono la città in contrapposizione alla campagna. Considerano invece importante la comprensione reciproca e il riconoscimento dei punti di forza specifici dei differenti territori. Una buona offerta di trasporto pubblico che garantisca anche collegamenti serali può aiutare i giovani a fruire delle aree urbane e rurali in funzione delle loro esigenze.
Scambi intercomunali e partecipazione
I giovani partecipanti auspicano anche una maggiore cooperazione tra i comuni e un’interconnessione più forte all’interno della regione per affrontare insieme i problemi e sfruttare le sinergie. In questo senso, l’idea di comunità e la coesione assumono un ruolo centrale. Andrebbero promossi maggiormente gli scambi tra la popolazione ma anche con gli attori politici, in modo da permettere la formazione di gruppi di persone disposti a lanciare e realizzare progetti. Anche l’apprendimento intergenerazionale può creare un forte valore aggiunto ma andrebbe avviato e sostenuto in modo mirato. È particolarmente importante coinvolgere i giovani in questo processo e convincerli a partecipare attivamente.
In concreto, per i partecipanti al focus group le istituzioni dovrebbero sostenere i giovani nello sviluppo di idee progettuali, fornire loro consulenza e mettere a disposizione linee guida per l’attuazione dei progetti. Anche il coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale potrebbe essere una possibilità. I giovani ritengono che la responsabilità di promuovere tale cooperazione e di lanciare le necessarie iniziative spetti alla politica. Per garantire poi che tali forme di cooperazione siano implementate e mantenute con successo, si raccomanda di prevedere un accompagnamento da parte di esperti.
Bisogni e desideri
Dalle discussioni è emerso che i partecipanti hanno a cuore le regioni da cui provengono. Hanno bisogni specifici e idee precise su ciò che rende una regione attrattiva per le giovani generazioni.
Qui di seguito sono riportati i temi ritenuti importanti dal focus group. Da notare che la maggior parte dei partecipanti proviene da regioni a vocazione rurale.
Esempio:
- MyBuxi
Esempi:
• Pumptrack Sarneraatal
• Riqualifica del campo sportivo, Appenzello Interno
Esempio:
• Frachtraum a Thun (spazio polivalente)
Esempi:
• Hospitality Pop-up-Academy, Engadina-St. Moritz
• Pop up Academy E-Commerce, Ticino
Esempio:
• Spazio di co-working Frischloft, Appenzello
Esempi:
• Piattaforma di networking sociale, Lenzburg-Seetal
• App comunale Fischenthal
• Piattaforma digitale interattiva per il quartiere di Oberwinterthur
• Bambini come catalizzatori per animare le zone di incontro, Berna e Zurigo
Integrazione di Next Generation nello sviluppo di comuni, città e regioni
Per migliorare l’attrattiva dei territori considerati, i partecipanti ritengono necessarie da un lato una maggiore cooperazione regionale, dall’altro una più grande considerazione della loro generazione e dei loro bisogni. Per i giovani sarebbe utile poter contare su istituzioni che forniscano loro supporto e consulenza per lo sviluppo di idee progettuali e mettano a disposizione linee guida o istruzioni per la realizzazione dei progetti. Le barriere (amministrative) non dovrebbero essere troppo elevate. I partecipanti hanno discusso della possibilità di un coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale. Questa possibilità comporterebbe però anche una serie di obblighi che potrebbero avere un effetto deterrente. Disporre di linee guida con la possibilità di fare domande in caso di dubbi potrebbe rivelarsi l’opzione più adatta. I giovani si chiedono inoltre se il supporto ai progetti potrebbe venire da giovani esperti, in modo da creare un legame diretto (dai giovani per i giovani). Si potrebbe anche introdurre un sistema di padrini/madrine che permetterebbe di mostrare e spiegare alle giovani generazioni i meccanismi, il funzionamento e la filosofia di lavoro nel settore dello sviluppo regionale. In linea di principio, tuttavia, per portare avanti un’idea progettuale serve anche il supporto di adulti e di persone con funzioni di responsabilità.
I partecipanti al focus group ritengono che la creazione di commissioni dei giovani a livello regionale sia una possibilità per raggiungere le loro generazioni. Queste commissioni permettono di dar voce agli interessi dei giovani e non richiedono un grosso investimento di tempo. I responsabili dello sviluppo regionale potrebbero anche cooperare maggiormente con le organizzazioni giovanili.
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