Vi figurano anche informazioni su importanti temi di attualità, sui fattori di successo nella realizzazione di progetti di sviluppo regionale, sull’orientamento all’efficacia e su pubblicazioni come la rivista regioS.
Sapere
Vi figurano anche informazioni su importanti temi di attualità, sui fattori di successo nella realizzazione di progetti di sviluppo regionale, sull’orientamento all’efficacia e su pubblicazioni come la rivista regioS.
Dossier
Digitalizzazione nello sviluppo regionale

Digitalizzazione nello sviluppo regionale
Questo dossier tematico presenta informazioni di carattere generale sul tema della digitalizzazione e dello sviluppo regionale, in particolare in relazione alla Nuova politica regionale (NPR).
Potete trarre ispirazione dai progetti e dalle attività descritti e far capo agli strumenti e agli ausili pratici indicati per realizzare progetti di digitalizzazione e di cooperazione.
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Temi importanti
Temi importanti per lo sviluppo regionale
Temi
Scambio di conoscenze
La piattaforma «Digitalizzazione nello sviluppo regionale» offre l’opportunità di acquisire conoscenze e competenze e di scambiare esperienze sui cambiamenti digitali e il loro impatto sullo sviluppo regionale. Le riunioni organizzate nell’ambito della piattaforma prevedono relazioni introduttive di esperti seguite dalla discussione di casi di studio concreti («case-based learning»). La presentazione e la discussione congiunta di casi di studio forniscono agli attori dello sviluppo e della politica regionale uno spunto per elaborare nuove strategie, metodi e strumenti con cui affrontare le sfide della digitalizzazione e sfruttare le opportunità che questa offre.
Possibilità di finanziamento
Possibilità di finanziamento per progetti di digitalizzazione nelle regioni e nelle città
Introduzione
Avete un’idea o volete saperne di più sulle possibilità di finanziamento per progetti di digitalizzazione? In questa pagina trovate una panoramica dei possibili strumenti e programmi. Se desiderate una consulenza personalizzata, vi consigliamo di contattare gli esperti della vostra regione, per esempio l’ente per lo sviluppo regionale. Trovate gli indirizzi nella banca dati degli esperti.
Tool «Aiuti finanziari per lo sviluppo regionale»
Il tool «Aiuti finanziari» di regiosuisse offre una panoramica semplice e intuitiva degli aiuti offerti da SECO, ARE, UFAG e UFAM e fornisce informazioni sulle possibilità di finanziamento per progetti che riguardano lo sviluppo regionale. Ai (potenziali) promotori permette di trovare una risposta a domande quali:
- Il mio progetto può ricevere un finanziamento?
- Quale aiuto finanziario o combinazione di aiuti potrebbe entrare in linea di conto?
- A chi mi posso rivolgere?
Nuova politica regionale (NPR)
La Nuova politica regionale (NPR) è uno strumento con il quale la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) sostiene lo sviluppo economico delle regioni di montagna, delle aree rurali e delle zone di confine svizzere. L’accento è posto sulla promozione dell’innovazione e sul cofinanziamento di progetti di sviluppo dell’economia regionale. La NPR mira a fornire impulsi allo sviluppo economico regionale.
Villaggi intelligenti per le regioni di montagna
Nell’ambito della NPR il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) hanno lanciato, insieme a una quarantina di comuni di montagna svizzeri, la misura pilota Villaggi intelligenti/Regioni intelligenti grazie alla quale i comuni beneficiano di un sostegno nell’elaborazione partecipativa di misure concrete per migliorare la qualità della vita della popolazione e ridurre il consumo di risorse.
Innotour
Innotour è uno strumento della SECO che promuove l’innovazione, la cooperazione e lo sviluppo di conoscenze nel settore del turismo. La promozione dell’innovazione figura tra le priorità di Innotour, che si prefigge di migliorare le condizioni quadro necessarie e, di riflesso, rafforzare la competitività delle destinazioni. L’accento è posto sulla creazione di nuove opportunità commerciali e di cooperazione, come pure sul miglioramento dei servizi esistenti e lo sviluppo/trasferimento delle conoscenze. La maggior parte dei fondi viene destinata a progetti che hanno un orientamento nazionale e per compiti di coordinamento a livello nazionale. Le domande di finanziamento possono essere presentate direttamente alla SECO.
Progetti modello per il servizio universale digitale
Con i Progetti modello Sviluppo sostenibile del territorio, la Confederazione promuove nuovi approcci e metodi: gli attori locali, regionali e cantonali sono incentivati a sviluppare e a testare sul posto soluzioni innovative negli ambiti prioritari definiti dalla Confederazione. I risultati ottenuti e le conoscenze acquisite possono servire da modello per altri progetti. La digitalizzazione figura tra le cinque priorità tematiche definite. I cinque progetti selezionati riguardano le opportunità offerte dalla digitalizzazione per garantire il servizio universale nelle aree periferiche e urbane.
Banche dati dei progetti
Banca dati dei progetti regiosuisse
La banca dati dei progetti di regiosuisse offre una panoramica completa dei progetti di sviluppo regionale in Svizzera. Include tutti i progetti della Nuova politica regionale (NPR) dal 2016 in poi e un’ampia selezione di progetti antecedenti. La banca dati comprende anche i progetti dei programmi di attuazione cantonali e intercantonali, i programmi Interreg transfrontalieri a partecipazione svizzera come pure tutti i progetti Innotour, i progetti di sviluppo regionale (PSR) dell’Ufficio federale dell'agricoltura e i cinque progetti del progetto modello dedicato alla digitalizzazione (denominato «La digitalizzazione a disposizione del servizio universale.
Smart-villages.eu
smart-villages.eu è un sistema di supporto digitale al progetto europeo Villaggi intelligenti realizzato con il sostegno di Interreg. Fornisce una panoramica delle migliori pratiche e degli esempi virtuosi realizzati nello Spazio alpino nelle categorie ambiente, mobilità, governance, società, economia e vivere e permette ai comuni di valutare il proprio livello di smartness.
Sfide e potenzialità
Sfide e potenzialità della digitalizzazione nella politica regionale
Grafico interattivo: clicca sugli argomenti per saperne di più!
I temi e le sfide della digitalizzazione nella politica regionale sono numerosi. Il grafico riportato sopra schematizza la complessità della digitalizzazione strutturandola in cinque temi rilevanti per lo sviluppo regionale. I contenuti e il grafico sono tratti dallo studio Digitalizzazione e Nuova politica regionale (NPR) realizzato da INFRAS per conto della SECO.
Campi d’azione per le regioni e le città
Le regioni e le città possono partecipare attivamente al processo di trasformazione digitale. Di seguito presentiamo alcuni esempi in cui i responsabili dello sviluppo regionale possono assumere un ruolo attivo.
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Promuovere progetti di cooperazione nel campo della digitalizzazione
La cooperazione mirata tra attori, aziende e organizzazioni anche oltre i confini regionali, il supporto nella preparazione delle domande di finanziamento e il coordinamento possono favorire la buona riuscita di progetti di digitalizzazione e di cooperazione e promuovere investimenti congiunti e offerte innovative.
La Nuova politica regionale (NPR) può sostenere questo tipo di progetti. Sono però disponibili anche altri strumenti (cfr. Possibilità di finanziamento per progetti di digitalizzazione nelle regioni e nelle città).-
Esempi di progetti NPR
Projektkollektion: ID 8
Perché è utile creare reti e collaborazioni e quali sono particolarmente apprezzate?
La messa in rete degli attori e le cooperazioni offrono un grande potenziale, p. es. per affrontare le sfide connesse alla digitalizzazione. Le varie regioni e territori hanno punti di forza (e punti deboli) complementari, che possono essere sfruttati in misura maggiore intensificando lo scambio tra le regioni.
Le regioni metropolitane sono i motori dello sviluppo economico in generale e della trasformazione digitale in particolare. Le regioni target della NPR devono potersi appoggiare al know-how e alla forza innovativa di queste regioni e cooperare con le loro aziende, istituti di ricerca e di formazione e altri portatori di conoscenze. La messa in rete degli attori e l’uso mirato dei moltiplicatori di conoscenza per promuovere la gestione delle conoscenze nelle regioni (p. es. esperti di digitalizzazione nelle regioni) sono fattori importanti per il successo dello sviluppo regionale. -
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Promuovere l’innovazione
La cooperazione tra diversi attori regionali, in particolare aziende e rappresentanti del mondo scientifico e del settore pubblico, permette di identificare le sfide regionali e di sviluppare approcci innovativi. Grazie al coaching e all’organizzazione di eventi per specialisti e di eventi di networking, p. es. nel campo della digitalizzazione, si possono acquisire conoscenze, allacciare contatti e promuovere lo scambio di conoscenze. Queste sono le condizioni di base per sviluppare idee e progetti innovativi. Il management regionale e i sistemi regionali dell’innovazione (RIS) ne supportano e accompagnano lo sviluppo.
I RIS sono spazi economici funzionali, solitamente intercantonali e a volte transnazionali, che operano secondo il modello della «tripla elica» (interazioni tra aziende, scuole universitarie ed enti pubblici) essenziale per i processi innovativi. Un sistema regionale di innovazione raggruppa le organizzazioni e le istituzioni che collaborano in rete e promuovono i processi di innovazione di una regione. Attualmente in Svizzera sono attivi sei RIS:
- RIS RIS Basel-Jura (BL, BS, JU)
Le organizzazioni centrali nel RIS Basilea-Giura sono Basel Area Business & Innovation, che opera come agenzia per tutti i servizi di promozione dell’innovazione, e lo Switzerland Innovation Park Basel Area, che funge da fornitore di infrastrutture per l’innovazione. - RIS Mittelland (BE)
L’organizzazione centrale di coordinamento del RIS Mittelland è la be-advanced AG. - RIS Ost (AI, AR, GL, GR, SH, SG, TG, Zürcher Berggebiet)
Il RIS della Svizzera orientale fa capo alla rete per l’innovazione INOS, gestita dall’Istituto per la gestione della tecnologia dell’Università di San Gallo. - Sistema regionale dell’innovazione SRI (TI)
La fondazione AGIRE coordina il sistema regionale dell’innovazione della Svizzera italiana su mandato del Cantone Ticino. - RIS Westschweiz (BE, FR, VD, VS, NE, GE, JU)
Il sistema è gestito dall’associazione Réseau Innovation Suisse Occidentale (ARI-SO). - Zentralschweiz innovativ (LU, NW, OW, SZ, UR, ZG)
Il RIS della Svizzera centrale (Zentralschweiz innovativ) è gestito dall’organizzazione InnovationsTransfer Zentralschweiz (ITZ).
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Esempi di progetti NPR
Projektkollektion: ID 9
- RIS RIS Basel-Jura (BL, BS, JU)
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Sensibilizzare e mettere in rete
Vi sono diverse possibilità per sensibilizzare e mettere in rete gli attori regionali. Si possono per esempio organizzare serate tematiche o scambi di esperienze per trasmettere alle aziende o alle amministrazioni comunali conoscenze su temi che riguardano la digitalizzazione. Oppure si possono promuovere attività di comunicazione (p. es. evidenziare le possibilità offerte dalla digitalizzazione) o mediatiche su temi di attualità. È anche possibile incoraggiare la messa in rete tra attori regionali attraverso l’organizzazione di eventi.
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Esempi di progetti PNR
Projektkollektion: ID 10
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Sostenere la trasformazione digitale nei comuni
Portare avanti la trasformazione digitale a livello regionale con progetti congiunti significa permettere a più comuni di beneficiare delle sinergie e delle esperienze acquisite. Le amministrazioni comunali, per esempio, possono acquistare congiuntamente software informatici, mettere in comune offerte (moduli digitali, processi, consulenza) o creare offerte di formazione continua. Questo permette di risparmiare risorse finanziarie e umane e di rafforzare la coesione nella regione.
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Esempi di progetti NPR e Innotour
Il programma Villaggi intelligenti per le regioni di montagna del Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) supporta il processo di trasformazione smart di villaggi o regioni.
Projektkollektion: ID 22
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Promuovere la maturità digitale nelle aziende, nelle organizzazioni e nella popolazione
Le aziende, le organizzazioni e i vari gruppi di popolazione hanno livelli di maturità diversi nell’uso delle tecnologie e delle offerte digitali. A livello regionale è possibile offrire supporto per migliorare la maturità digitale (digital fitness), per esempio attraverso il coordinamento di offerte di formazione, il sostegno alle persone meno affini al digitale o l’integrazione della cultura digitale nelle scuole. Trovate maggiori informazioni alla pagina tematica Maturità digitale.
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Esempi di progetti NPR
Projektkollektion: ID 11
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Analizzare, utilizzare e gestire congiuntamente i dati
L’analisi e l’utilizzo di dati provenienti da aziende, organizzazioni e amministrazioni possono essere gestiti in modo più professionale su base regionale che non secondo il principio dell’ognuno per sé. La gestione congiunta dei dati, p. es. attraverso un sistema regionale per la gestione dei dati della pianificazione territoriale, semplifica l’analisi e l’orientamento strategico della regione. Trovate maggiori informazioni alla pagina tematica Piattaforme di dati.
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Esempi di progetti NPR e Innotour
Projektkollektion: ID 12
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Progettare spazi multifunzionali
Soprattutto nelle aree rurali, i luoghi fisici destinati alle interazioni sociali e alle offerte diversificate non devono essere ridotti bensì conservati in forma diversa. Gli spazi multifunzionali possono essere utilizzati in vari modi e contribuire alla qualità della vita nel comune. Per esempio, gli spazi di coworking molto frequentati possono essere dotati di servizi supplementari, come un parrucchiere o un medico mobile (coordinati digitalmente), o altre iniziative come il pranzo intergenerazionale, caselle per il deposito di pacchi o offerte culturali. Questi spazi multifunzionali incentivano nuovi modelli di lavoro e di vita e possono essere combinati con marketplace digitali per coordinare e commercializzare le offerte.
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Esempi di progetti NPR e Innotour
Projektkollektion: ID 13
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Integrare la partecipazione digitale
Affinché una regione si sviluppi nella direzione desiderata, è fondamentale prendere in considerazione i bisogni della popolazione. Una «piazza del villaggio» digitale può aiutare a raccogliere e identificare le idee, le offerte e i bisogni, a comunicarli e a offrire supporto reciproco. Trovate esempi e informazioni nel dossier tematico Partecipazione digitale.
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Rafforzare il marketing digitale
Il marketing digitale attraverso i social media o le piattaforme esistenti consente di far conoscere a un pubblico più vasto i propri prodotti e servizi. In particolare, con la digitalizzazione del turismo e dei prodotti regionali si può incrementare il valore aggiunto.
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Esempi di progetti NPR e Innotour
Projektkollektion: ID 14
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Rafforzare il servizio universale attraverso la digitalizzazione
Nelle aree rurali la digitalizzazione può rafforzare l’offerta di servizi di base (servizio universale) o mantenerla. In particolare, può contribuire a migliorare la fornitura dei servizi di base, come l’approvvigionamento alimentare, l’accesso ai servizi bancari e postali, la formazione di base e continua o le offerte di mobilità. Questo presuppone la cooperazione tra diversi fornitori di servizi, lo sviluppo di soluzioni creative, la volontà e la coesione della società. Gli attori regionali possono sostenere questo processo e rafforzare così la regione.
Nell’ambito dei progetti modello 2020-2024 la Confederazione finanzia una serie di iniziative innovative promosse da comuni, regioni, agglomerati e Cantoni. I progetti che rientrano nel tema prioritario «La digitalizzazione a disposizione del servizio universale» mirano a sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione per garantire il servizio universale digitale nelle zone periferiche e urbane. I cinque progetti attualmente in corso sono elencati di seguito:
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Esempi di progetti modello 2020-2024
Projektkollektion: ID 23
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Valore aggiunto della digitalizzazione per le regioni e le città
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Nuovi mercati
Le piattaforme digitali, i marketplace e la logistica combinata delle merci permettono di creare nuovi mercati o di utilizzare canali di vendita supplementari, aumentando la creazione di valore. Per esempio, nelle aree rurali si può migliorare la commercializzazione dei prodotti e raggiungere una clientela più ampia.
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Innovazione
Nel contesto della digitalizzazione, le nuove tecnologie e i nuovi prodotti e servizi richiedono spesso altri modelli di business. È anche possibile che la necessità di sviluppare nuovi modelli di business risulti da nuovi vantaggi per i clienti e da nuovi dati raccolti. La raccolta e l’analisi di dati, per esempio, permettono di identificare meglio i bisogni dei clienti e, se del caso, di creare nuovi modelli commerciali.
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Attrattività della regione
La fornitura del servizio universale digitale (p. es. processi digitali nell’amministrazione comunale, formazione digitale interaziendale o semplificazione dei processi amministrativi) crea valore aggiunto per la popolazione, le aziende e le istituzioni. Questo, a sua volta, incrementa in misura significativa all’attrattività della regione.
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Resilienza della regione
Commercializzare e distribuire in modo diversificato i prodotti locali attraverso i mercati digitali e fisici, avere una visione a lungo termine delle sfide e delle opportunità future e garantire una buona rete all’interno della regione migliora la resilienza in caso di crisi.
Condizioni quadro
Condizioni quadro per la digitalizzazione e lo sviluppo regionale
Condizioni quadro per la digitalizzazione in Svizzera
L’impegno della Confederazione per sostenere la trasformazione digitale nelle aree rurali, nelle regioni di montagna e nelle zone di confine poggia sulla strategia Svizzera digitale, sul messaggio concernente la promozione economica – che integra la strategia della Nuova politica regionale (NPR) – e sulla Strategia del turismo della Confederazione.
Strategia Svizzera digitale
La strategia Svizzera digitale traccia le linee guida dell’azione di governo nel campo della digitalizzazione e mostra come e in quali ambiti le autorità, le imprese, gli ambienti scientifici, la società civile e gli attori politici devono collaborare affinché il Paese possa beneficiare appieno di questo processo di trasformazione.
Il Consiglio federale ha adottato la strategia Svizzera digitale l’11 settembre 2020 per un periodo di due anni. Il campo d’azione «Economia» assume un’importanza particolare per lo sviluppo regionale. Nella strategia si afferma che soprattutto per un Paese povero di risorse naturali come la Svizzera è importante sfruttare al meglio il potenziale offerto dalla digitalizzazione.
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Campo d’azione «Economia» della strategia Svizzera digitale
«Un posizionamento ottimale e lo sviluppo continuo della piazza economica elvetica sono di grande interesse: con un approccio proattivo nel settore della digitalizzazione e grazie a strategie innovative, la Svizzera può assumere un ruolo di leader e rafforzare l’attrattiva della piazza economica. A tal fine vengono create condizioni quanto più favorevoli per modelli commerciali e innovazioni digitali che contribuiscono al benessere generale e preservano la sostenibilità delle finanze pubbliche. Città e Comuni, regioni di campagna e di montagna devono trarre vantaggio da questo sviluppo.»
La NPR è uno degli strumenti con i quali la Confederazione attua la strategia, attraverso il finanziamento di progetti, ma anche attraverso altre misure e attività NPR nel settore della digitalizzazione. Vengono attivati anche gli altri strumenti federali di promozione della piazza economica nei settori della politica per le PMI, del turismo e della promozione delle esportazioni. La strategia prevede per esempio che la Confederazione sostenga i Cantoni, le città e i comuni nell’attuazione di iniziative per città, villaggi o regioni smart facendo ricorso agli strumenti esistenti.
Promozione della piazza economica
La promozione della piazza economica, in cui si inserisce anche la NPR, mira a permettere alle PMI e alle regioni svizzere di sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Contribuisce a migliorare le condizioni quadro per le PMI e ad aumentare il potenziale e la forza innovativa degli attori economici, in modo da rafforzare la competitività delle regioni e la creazione di valore.
Nell’ambito della promozione economica 2020-2023 la NPR pone un forte accento sulla digitalizzazione: sostiene la trasformazione digitale nelle regioni (economia, ma anche comuni o management regionale) attraverso lo sviluppo di conoscenze, la sensibilizzazione, la messa in rete ma anche il cofinanziamento di progetti regionali. Maggiori informazioni sulle possibilità di finanziamento specifiche alla pagina tematica Possibilità di finanziamento.
Per una breve panoramica della strategia di digitalizzazione nella promozione economica vi invitiamo a leggere l’articolo di Eric Jakob, capo della Direzione per la promozione della piazza economica presso la SECO.
Strategia per il turismo
La trasformazione digitale è importante anche per il turismo. Permette di creare nuovi prodotti, servizi e modelli di business ed è uno strumento per integrare la catena del valore o per creare nuove cooperazioni. La digitalizzazione offre grandi opportunità al turismo svizzero. Allo stesso tempo, però, la rapida trasformazione che comporta pone il settore del turismo di fronte a una serie di sfide e solleva questioni di fondo.
Il 10 novembre 2021, il Consiglio federale ha adottato la nuova strategia per il turismo che si prefigge di:
- migliorare le condizioni quadro del turismo
- promuovere l’imprenditorialità
- aumentare l’attrattività e la visibilità dell’offerta
- promuovere lo sviluppo sostenibile
- sfruttare le opportunità della digitalizzazione.
Per l’attuazione della strategia, la Confederazione fa leva sui seguenti quattro strumenti di promozione già collaudati:
- Innotour (promozione dell’innovazione, della collaborazione e dello sviluppo delle conoscenze nel turismo)
- Società svizzera di credito alberghiero (SCA)
- Svizzera Turismo (ST)
- Nuova politica regionale (NPR).
Come misura immediata contro gli effetti negativi della pandemia di COVID-19, il Consiglio federale ha sostenuto il turismo svizzero attraverso numerose misure di sostegno generali e specifiche. Il 1° settembre 2021, per esempio, ha adottato un programma di rilancio per gli anni 2022-2026.
sviluppo regionale
Next Generation e sviluppo regionale e urbanoNext Generation und Regional- und Stadtentwicklung

Next Generation e sviluppo regionale e urbano
I giovani sono il futuro delle regioni. I loro bisogni, le loro idee e il loro impegno possono dare importanti impulsi allo sviluppo sostenibile delle regioni, dei comuni e delle città. In questa rubrica sono presentati vari esempi e opzioni per coinvolgere maggiormente le giovani generazioni.
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Next Generation Incubator 2022
Next Generation Incubator 2022
Introduzione
Come possono i giovani dare nuovi impulsi allo sviluppo regionale e fornire un contributo per un futuro sostenibile e a misura d’uomo? Per rispondere a questa domanda, regiosuisse ha sviluppato l’Incubatore Next Generation, che si basa sul Next Generation Lab condotto nel 2020 e sperimenta un approccio co-creativo allo sviluppo di progetti da parte di giovani.
Nell’incubatore i giovani sviluppano progetti e modelli d’affari pronti a essere implementati avvalendosi di metodi innovativi. Il formato può essere applicato a livello regionale o comunale e permette di motivare i giovani a impegnarsi per lo sviluppo dell’ambiente in cui vivono. Nell’arco di tre mesi elaborano le idee in piccoli team affiancati da coach dell’innovazione di regiosuisse. Il processo prevede diverse fasi.
Per l’incubatore Next Generation è stato scelto come tema iniziale «costruire ponti tra città e campagna». Nell’incubatore si può affrontare un tema o una sfida specifica di una regione oppure optare per un processo «aperto» che permette ai giovani di scegliere liberamente il progetto da sviluppare.
Obiettivi
Per mantenere viva e attrattiva una regione servono progetti e modelli d’affari innovativi e sostenibili. L’innovazione risulta dall’interazione tra l’esperienza di attori navigati e la propositività dei giovani.
Il Next Generation Incubator persegue i seguenti obiettivi:
- motivare i giovani a impegnarsi allo sviluppo della propria regione;
- elaborare, approfondire e attuare idee e proposte di soluzioni per la regione;
- portare una ventata di novità nello sviluppo regionale puntando sull’innovazione e la co-creazione;
- mostrare come un progetto può essere sviluppato anche in modalità remota (spazio virtuale);
- valutare i risultati e gli apprendimenti e integrarli nella rete dello sviluppo regionale;
- incoraggiare le regioni e i comuni a coinvolgere maggiormente i giovani nello sviluppo.
Gruppo target e attori
- Team: generalmente un team è composto da tre o quattro giovani di età compresa tra 18 e 30 anni. Al Next Generation Incubator 2022 hanno partecipato tre team del Cantone di Berna e una persona del Cantone di Argovia.
- Coach: nel corso dell’intero processo i team sono sostenuti da coach dell’innovazione di regiosuisse.
- Mentori regionali: esperti di sviluppo regionale delle regioni interessate partecipano all’incubatore in qualità di mentori, fornendo ai team input pratici e feedback sulla situazione nelle regioni, sui bisogni degli attori regionali e sulla fattibilità delle idee. Aiutano inoltre i team ad allacciare contatti nella regione.
Approcci e metodi
Il Next Generation Lab ricorre a una combinazione di approcci basata sul Design Thinking e il Lean Start-up. Entrambi poggiano su cicli brevi e creativi per lo sviluppo di prototipi e sulla sperimentazione e ottimizzazione in tempi brevi dei prodotti sviluppati. In due workshop virtuali di mezza giornata e tre sessioni di due ore, i giovani affrontano le varie fasi del Design thinking e del Lean start-up con l’obiettivo di sviluppare idee e modelli d’affari innovativi e realizzabili che abbiano un nesso con la loro regione. Nel processo sono accompagnati da tre coach dell’innovazione di regiosuisse e da mentori regionali.
Fase 1: capire gli attori e i problemi e sviluppare idee
Le prime due mezze giornate sono dedicate alla comprensione dettagliata del contesto e delle criticità della regione e all’identificazione di una sfida o di un problema specifico (nel caso del Next Generation Incubator 2022 le interconnessioni/interazioni tra città e campagna). Vengono poi identificati gli stakeholder rilevanti, i loro desideri, aspettative, timori e speranze nonché i loro bisogni fondamentali. Successivamente, con un approccio creativo, i team generano il maggior numero possibile di idee e soluzioni al problema o alla sfida. Con il supporto del mentore, selezionano l’idea migliore che sarà poi sviluppata in modo più approfondito.
Fase 2: dall’idea al modello d’affari
Nelle sessioni successive, i team concretizzano l’idea selezionata con l’aiuto del mentore. La fase di concretizzazione si basa sul metodo Lean Start-up in base al quale l’idea viene approfondita utilizzando lo strumento del Lean Canvas e ponendosi due domande fondamentali: qual è il problema individuato che si vorrebbe risolvere? Vi sono potenziali clienti interessati alla soluzione sviluppata? I team possono rispondere a queste domande e ottimizzare il prodotto creando un prototipo, ossia una versione semplificata della soluzione, e testandolo con il potenziale gruppo target.
Fase 3: presentazione finale e implementazione
I team presentano i loro prodotti nell’ambito di un evento di chiusura che si svolge in presenza. All’evento conclusivo del Next Generation Incubator 2022 hanno partecipato i coach, i mentori e rappresentanti della SECO, dell’Unione delle città e della Rete dei parchi svizzeri. A seconda dei casi, è anche possibile che i progetti vengano valutati da una giuria e che le idee migliori vengano premiate.
Dopo l’evento conclusivo, i team hanno a disposizione un’altra sessione di coaching che possono sfruttare per discutere questioni riguardanti l’ulteriore sviluppo e l’implementazione della loro idea. Se del caso, i team vengono messi in contatto con altri attori regionali.
Risultati
FahrAbb Region Bern Oberland-Ost:
l’app punta a proporre un’offerta di mobilità complementare ai trasporti pubblici nella regione dell’Oberland est. Per creare e gestire un’offerta di passaggi in auto (car pooling) verrà sviluppata un’app basata su una community e semplice da usare. L’app deve poter essere utilizzata sia dai giovani che dagli anziani (spesso con problemi di mobilità) e deve garantire la sicurezza dei conducenti e degli utenti.
Visualizzazione, gruppo FahrAbb
Dare visibilità alla vendita diretta:
l’obiettivo è di rafforzare la vendita diretta di prodotti agricoli locali e regionali e di semplificarne l’acquisto ai turisti ed escursionisti giornalieri. Tutte le offerte di vendita diretta di una regione verrebbero visualizzate su una cartina (online o offline). Si può anche immaginare l’installazione di plug-in in un’app per escursionisti o sul sito di una destinazione.
Prototipo, gruppo direct marketing
Kombi-Ticket Region Seetal:
biglietto combinato che mira a far conoscere e a promuovere le offerte di mobilità pubblica esistenti. In particolare, incentiva la cooperazione tra le offerte culturali e di svago e i fornitori di mobilità regionale, al fine di creare sinergie e aumentare l’attrattività.
Conclusioni
Il Next Generation Incubator ha permesso di sviluppare idee interessanti. Il formato, che prevedeva due workshop introduttivi di mezza giornata e tre sessioni di due, si è rivelato valido. I workshop sono stati molto produttivi.
La mobilitazione dei partecipanti si è rivelata difficile. Questo può essere dovuto, da un lato, alla tempistica scelta (durante le vacanze estive) e alla mancanza di contatti tra i responsabili dello sviluppo regionale e i giovani, dall’altro all’investimento di tempo relativamente elevato per partecipare all’incubatore. Questo punto rappresenta una barriera considerevole. Molti potenziali interessati hanno già altri impegni e non vogliono vincolarsi a un progetto della durata di vari mesi. Quando si avviano progetti di questo tipo bisognerebbe assicurarsi che il formato sia adatto alle esigenze dei potenziali interessati. Per esempio, si dovrebbe offrire loro la possibilità di contribuire comunicando idee e bisogni senza doversi assumere un impegno a lungo termine. Si osserva inoltre che praticamente tutti gli iscritti frequentano una scuola universitaria. Questo si spiega per il fatto che il formato implementato a livello nazionale è stato presentato e comunicato soprattutto nelle scuole universitarie poiché la sua diffusione a tutte le scuole professionali svizzere avrebbe richiesto troppo tempo. Per raggiungere una platea più ampia di giovani (applicando il formato a livello regionale), è consigliabile utilizzare media specifici per i gruppi target della regione e ricorrere a moltiplicatori (p. es. scout, sezioni giovanili dei partiti, associazioni, club, scuole professionali).
I partecipanti hanno apprezzato le scadenze vincolanti, che hanno permesso loro di strutturare il lavoro.
Il formato ibrido, con workshop e sessioni di coaching virtuali e un incontro in presenza, si è dimostrato valido ed è stato apprezzato dai team partecipanti. Le sessioni virtuali offrono una maggiore flessibilità perché non sono legate a un luogo fisico. Questo è particolarmente importante per i giovani, che spesso sono molto mobili. Tuttavia, il contatto in presenza è molto apprezzato e visto come un’occasione privilegiata per la nascita di nuove idee.
Oltre al coaching e al mentoring, considerati molto utili, i partecipanti hanno apprezzato lo scambio con gli altri team, per esempio nell’ambito dell’evento di chiusura che si è tenuto a Berna.
Cosa fare
- Agevolare il lavoro flessibile
- Promuovere lo scambio con altri giovani
- Adattare il formato e la tempistica ai bisogni dei giovani
- Comunicare in funzione del gruppo target
- Promuovere un ambiente creativo
Consigli e suggerimenti per una partecipazione
Consigli e suggerimenti per una maggiore partecipazione dei giovani
Introduzione
Come emerso chiaramente dalle due discussioni di gruppo moderate da regiosuisse, se si vuole migliorare l’attrattività di una regione per i giovani è fondamentale coinvolgerli direttamente nel suo sviluppo.
Ma come promuovere una loro maggiore partecipazione allo sviluppo regionale? Grazie al laboratorio (Next Generation Lab), all’incubatore (Next Generation Incubator) e al focus group, regiosuisse ha raccolto esperienze e spunti di riflessione e propone alcune piste per raggiungere in modo ottimale i giovani. Determinati «formati» sono infatti particolarmente adatti a questo gruppo target e favoriscono la partecipazione delle giovani generazioni.
Raggiungere il gruppo target
Molti responsabili dello sviluppo regionale non hanno un contatto diretto con i giovani. Per loro è quindi difficile raggiungere questo gruppo e interessarlo a iniziative e formati di partecipazione. La comunicazione svolge un ruolo importante in quest’ottica e va quindi prestata attenzione sia al mezzo sia al contenuto del messaggio da trasmettere. In linea di principio, bisogna sempre chiarire in anticipo qual è il gruppo target e perché lo si vuole coinvolgere, in modo che la comunicazione possa essere adattata di conseguenza. Ecco alcuni suggerimenti per raggiungere più efficacemente le giovani generazioni.
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Utilizzare i social media
Gli adolescenti e i giovani sono molto attivi sui social media: questo canale va sfruttato. Se i più giovani tendono a preferire TikTok, i giovani adulti utilizzano maggiormente Instagram e talvolta anche Facebook. La probabilità di raggiungere il gruppo target attraverso questi mezzi di comunicazione è quindi maggiore che non con flyer, opuscoli o altro materiale stampato. È consigliabile seguire una formazione o un perfezionamento in questo ambito e, se del caso, coinvolgere direttamente i giovani o i giovani adulti nell’implementazione (p. es. assumere una persona part-time a supporto della comunicazione).
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Sfruttare il passaparola
Il passaparola è molto efficace. Si consiglia di utilizzare e mobilitare la propria rete di contatti per motivare i giovani, i quali a loro volta possono segnalare l’iniziativa o il progetto ai coetanei.
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Sfruttare le reti e le organizzazioni già attive
Se non si hanno contatti diretti con i giovani, è utile contattare le associazioni e le organizzazioni in cui questi sono presenti e rappresentati, p. es. associazioni comunali o regionali come gli scout, i cadetti (Cevi) o altro, oppure organizzazioni come i club sportivi e le associazioni culturali. Un’altra possibilità è quella di contattare le scuole e gli istituti di formazione professionale.
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Conoscere i punti dolenti delle nuove generazioni (pain points)
È importante capire in anticipo quali sono le preoccupazioni dei giovani e dei giovani adulti. Questo permette di adattare il contenuto e la formulazione ai loro bisogni e, di rimando, aumenta le probabilità di partecipazione. A tal fine, potrebbero rivelarsi utili uno scambio informale o un ciclo di discussioni con rappresentanti delle nuove generazioni.
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Scegliere un design accattivante
Il design di un messaggio dev’essere accattivante, soprattutto sui social media. È quindi consigliabile puntare piuttosto su immagini e grafica anziché su testi lunghi. I post pubblicati da altre organizzazioni sui social media possono essere una fonte di ispirazione. Anche strumenti come Canva o Adobe forniscono modelli che possono servire da spunto.
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Aspettare il momento giusto
È importante scegliere il momento più adatto per la comunicazione: p. es. pubblicizzare un evento o un’iniziativa partecipativa durante le vacanze può essere controproducente perché in quel momento molti giovani sono più difficili da raggiungere. Questo aspetto va preso in considerazione anche quando si prevede di coinvolgere determinati moltiplicatori (p. es. le scuole).
Formati adatti al gruppo target
La scelta del formato di partecipazione dipende molto dall’obiettivo da raggiungere.
Se l’obiettivo è ottenere il maggior numero possibile di prime opinioni da parte di giovani adulti su un determinato argomento, è consigliabile per esempio puntare piuttosto su formati di partecipazione digitale. Se invece si vuole sondare i bambini e capire le loro esigenze su un determinato tema, è preferibile collaborare con le scuole. Vale il principio: quando si interroga un gruppo target bisogna prendere sul serio le risposte che si ottengono. Inoltre, va comunicato chiaramente il motivo per cui si vuole conoscere l’opinione dei giovani e va precisato come e per cosa verranno utilizzate le risposte.
Se l’intento è quello di sviluppare progetti insieme ai giovani oppure motivarli a realizzare progetti su base autonoma, è auspicabile supportarli nella fase di elaborazione e sviluppo e offrire loro aiuto anche per la realizzazione, p. es. prevedendo un coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale. Per l’elaborazione di idee e modelli d’affari creativi si è dimostrato efficace anche il Next Generation Incubator sviluppato e testato da regiosuisse.
Se l’obiettivo è invece integrare la prospettiva dei giovani a lungo termine, si consiglia piuttosto di istituire consigli dei giovani, parlamenti dei giovani o formati di partecipazione analoghi. Queste strutture permettono alle giovani generazioni di esporre i propri interessi senza un grande dispendio di tempo.
Questi esempi mostrano chiaramente l’importanza di definire in anticipo l’obiettivo e lo scopo della partecipazione.
Nella scelta e nell’implementazione dei formati di partecipazione, vanno considerati gli aspetti che riassumiamo qui di seguito.
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Impegni e obblighi
Il fatto di dover assumere un impegno può essere un deterrente alla partecipazione. Per molti giovani pianificare a medio termine è difficile perché si trovano in una fase della vita in cui la loro situazione può cambiare rapidamente (p. es. transizione scuola-lavoro ecc.). C’è chi non ha problemi ad assumere impegni e c’è invece chi ha difficoltà a farlo. È importante trovare una via di mezzo e, se del caso, scegliere una combinazione di diversi formati di partecipazione. Si può per esempio immaginare di combinare un questionario online con un gruppo di accompagnamento fisso: in questo caso alcuni giovani possono decidere di partecipare solo al questionario.
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Eliminare gli ostacoli amministrativi
Anche se hanno risorse di tempo limitate, molti giovani vorrebbero essere coinvolti in qualche modo. Se però gli ostacoli amministrativi sono elevati, la mobilitazione diventa ancora più difficile. Pertanto, è opportuno creare opportunità di partecipazione «a bassa soglia». Per i formati che servono allo sviluppo di progetti, l’iscrizione o la candidatura dovrebbero essere per quanto possibile semplificate. Nel caso di un questionario, le domande dovrebbero essere formulate nel modo più semplice possibile e la compilazione non dovrebbe richiedere troppo tempo.
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Puntare su formati ibridi
I formati ibridi rendono più flessibile la partecipazione ai processi. I giovani sono molto mobili e si recano spesso in altre regioni, il che può rendere difficile la partecipazione a eventi organizzati sul posto. Tuttavia, molti di loro cercano e preferiscono gli scambi interpersonali e gli incontri in presenza. Soprattutto per i progetti a lungo termine, un mix di riunioni online, incontri in presenza e formati ibridi può fornire un grande valore aggiunto.
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Adeguare gli orari
Gli orari degli eventi e dei formati partecipativi devono rispondere alle esigenze dei giovani. Poiché durante il giorno molti lavorano o seguono una formazione, gli eventi vanno organizzati la sera o nel fine settimana. Nel caso di un gruppo fisso a lungo termine, occorre tener conto delle esigenze concrete dei partecipanti e adattare gli orari ai loro impegni.
Checklist
Prima di qualsiasi progetto che coinvolga le giovani generazioni, è necessario porsi le seguenti domande:
- Qual è esattamente il gruppo target?
- Cosa voglio sapere dal gruppo target?
- Come raggiungo il gruppo target?
- Attraverso quali mezzi e canali?
- Con quale messaggio? Con quali immagini
- Quali sono i potenziali moltiplicatori
- Come posso adattare il formato alle esigenze del gruppo target?
Voci della Next Generation
Voci della Next Generation
Introduzione
A quali temi si interessano i giovani? Quali sono le esigenze specifiche delle nuove generazioni? Quali fattori determinano l’attrattiva di un comune, una città o una regione ai loro occhi?
Per rispondere a queste domande, regiosuisse ha organizzato due discussioni di gruppo (focus group), un laboratorio (Next Generation Lab) e un incubatore di idee (Next Generation Incubator). Il laboratorio e l’incubatore si sono concentrati sullo sviluppo di soluzioni e idee progettuali, mentre i focus group hanno approfondito gli aspetti che stanno a cuore ai giovani. I partecipanti provenivano da diverse regioni della Svizzera (Emmental, Oberland bernese, Surselva, Engadina, agglomerato di Zurigo e agglomerato di Berna). Nelle due sessioni online moderate da regiosuisse si è discusso anche degli spazi che hanno un’importanza crescente per i giovani come luoghi di vita, di lavoro e di svago e su come questi andrebbero progettati e strutturati in futuro.
Garantire le connessioni tra città e campagna
La maggior parte dei partecipanti proviene da zone di campagna, ma vive o trascorre molto tempo in città o negli agglomerati o vi si reca periodicamente. Nell’ambito del focus group è stato chiesto loro di indicare quali attività svolgono nelle aree rurali e quali in quelle urbane. Dalle risposte è emerso un quadro chiaro. Come previsto, già durante la prima discussione è emersa la distinzione «classica» nel modo di fruizione: le prime sono considerate spazi naturali per il relax e lo sport, mentre le seconde servono piuttosto per la formazione, il lavoro, la cultura e le attività ricreative.
In linea di principio, i giovani non vedono la città in contrapposizione alla campagna. Considerano invece importante la comprensione reciproca e il riconoscimento dei punti di forza specifici dei differenti territori. Una buona offerta di trasporto pubblico che garantisca anche collegamenti serali può aiutare i giovani a fruire delle aree urbane e rurali in funzione delle loro esigenze.
Scambi intercomunali e partecipazione
I giovani partecipanti auspicano anche una maggiore cooperazione tra i comuni e un’interconnessione più forte all’interno della regione per affrontare insieme i problemi e sfruttare le sinergie. In questo senso, l’idea di comunità e la coesione assumono un ruolo centrale. Andrebbero promossi maggiormente gli scambi tra la popolazione ma anche con gli attori politici, in modo da permettere la formazione di gruppi di persone disposti a lanciare e realizzare progetti. Anche l’apprendimento intergenerazionale può creare un forte valore aggiunto ma andrebbe avviato e sostenuto in modo mirato. È particolarmente importante coinvolgere i giovani in questo processo e convincerli a partecipare attivamente.
In concreto, per i partecipanti al focus group le istituzioni dovrebbero sostenere i giovani nello sviluppo di idee progettuali, fornire loro consulenza e mettere a disposizione linee guida per l’attuazione dei progetti. Anche il coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale potrebbe essere una possibilità. I giovani ritengono che la responsabilità di promuovere tale cooperazione e di lanciare le necessarie iniziative spetti alla politica. Per garantire poi che tali forme di cooperazione siano implementate e mantenute con successo, si raccomanda di prevedere un accompagnamento da parte di esperti.
Bisogni e desideri
Dalle discussioni è emerso che i partecipanti hanno a cuore le regioni da cui provengono. Hanno bisogni specifici e idee precise su ciò che rende una regione attrattiva per le giovani generazioni.
Qui di seguito sono riportati i temi ritenuti importanti dal focus group. Da notare che la maggior parte dei partecipanti proviene da regioni a vocazione rurale.
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Buona offerta di trasporti pubblici
Le aree rurali sono caratterizzate dalla prossimità alla natura e agli spazi ricreativi, un aspetto apprezzato e considerato prezioso dai giovani. I partecipanti sottolineano però anche l’importanza di buoni collegamenti di trasporto pubblico con le aree urbane, dove si recano per gli studi o la formazione professionale e dove trascorrono parte del tempo libero. Per loro è particolarmente importante che il servizio di trasporto pubblico copra bene anche le fasce orarie non di punta.
Esempio: MyBuxi -
Offerta attrattiva per il tempo libero
La presenza di associazioni attive è vista come un aspetto che fa la differenza. Nelle regioni da cui provengono i partecipanti, vi è per lo più una buona offerta sportiva. L’offerta di altre attività di svago risulta invece limitata, soprattutto nelle aree rurali. Per rendere queste zone più attrattive per i giovani, occorrerebbe ispirarsi maggiormente all’offerta culturale e ricreativa delle aree urbane, creando per esempio spazi di esperienza e produzione culturale. I comuni dovrebbero collaborare tra loro e cercare di ripartire al meglio l’offerta su tutto il territorio della regione. Per i giovani è inoltre importante promuovere l’impegno sociale (p. es. nelle associazioni o nella vita politica comunale).
Esempi:
Pumptrack Sarneraatal
Riqualifica del campo sportivo, Appenzello Interno -
Convivenza e luoghi di incontro
I partecipanti apprezzano la rete sociale nel comune in cui vivono e ritengono l’interazione un fattore importante. Questi due aspetti dovrebbero assolutamente essere preservati ed eventualmente anche rafforzati. La progettazione dei luoghi pubblici dei centri regionali è considerata di particolare rilevanza. I giovani auspicano inoltre che questi spazi di socialità siano gratuiti, senza obbligo di consumazione e chiusi al traffico motorizzato.
Esempio: Frachtraum a Thun (spazio polivalente) -
Scuole e istituti di formazione
Le scuole dell’obbligo e le scuole secondarie sono considerate un importante punto di riferimento nella regione e i partecipanti sperano siano mantenute in futuro. Anche le opportunità di formazione e perfezionamento sono importanti. A questo proposito, i giovani auspicano nuovi modelli anche per le aree rurali (p. es. insegnamento ibrido o pop-up academy delle scuole universitarie).
Esempi:
Hospitality Pop-up-Academy, Engadina-St. Moritz
Pop up Academy E-Commerce, Ticino -
Nuove forme di lavoro
A preoccupare particolarmente i giovani delle regioni di montagna sono i fenomeni dello spopolamento e dell’invecchiamento demografico. Per attenuare queste due tendenze, è importante che vengano mantenuti e creati alloggi e posti di lavoro adeguati (p. es. artigianato, piccole attività industriali e commerciali). In questo modo, si potrebbero ottimizzare le condizioni quadro sia per le start-up sia per le aziende già presenti sul territorio. I posti di lavoro non dovrebbero essere creati solo nelle città e nelle località urbane, ma anche nelle zone rurali. Andrebbero inoltre promossi nuovi modelli e forme di lavoro promettenti. Per esempio, dovrebbero essere sostenuti il lavoro a tempo parziale e il telelavoro per facilitare la conciliabilità con la vita familiare. Anche gli asili nido svolgono un ruolo fondamentale in questo senso. La promozione di spazi di co-working o di centri di innovazione rappresentano altre valide soluzioni per rafforzare l’attrattività delle aree rurali come luogo di lavoro e per aumentare il potenziale di innovazione delle regioni. Questo approccio potrebbe favorire la diversificazione del tessuto economico e contribuire a valorizzare le regioni rurali come luoghi di vita e di lavoro adatti ai giovani.
Esempio: Spazio di co-working Frischloft, Appenzello -
Amministrazione pubblica competente e professionale
I partecipanti al gruppo di discussione considerano importante anche un’amministrazione pubblica competente e professionale in grado di introdurre strumenti digitali e di implementare processi partecipativi (ibridi) che tengano conto delle esigenze di tutte le fasce di età. Iniziative come il lancio di app destinate alla popolazione giovane o il coinvolgimento di classi scolastiche potrebbero rivelarsi promettenti. La politica comunale dovrebbe inoltre affrontare questi temi con un approccio maggiormente proattivo e non solo reattivo.
Esempi:
Piattaforma di networking sociale, Lenzburg-Seetal
App comunale Fischenthal
Piattaforma digitale interattiva per il quartiere di Oberwinterthur
Bambini come catalizzatori per animare le zone di incontro, Berna e Zurigo
Integrazione di Next Generation nello sviluppo di comuni, città e regioni
Per migliorare l’attrattiva dei territori considerati, i partecipanti ritengono necessarie da un lato una maggiore cooperazione regionale, dall’altro una più grande considerazione della loro generazione e dei loro bisogni. Per i giovani sarebbe utile poter contare su istituzioni che forniscano loro supporto e consulenza per lo sviluppo di idee progettuali e mettano a disposizione linee guida o istruzioni per la realizzazione dei progetti. Le barriere (amministrative) non dovrebbero essere troppo elevate. I partecipanti hanno discusso della possibilità di un coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale. Questa possibilità comporterebbe però anche una serie di obblighi che potrebbero avere un effetto deterrente. Disporre di linee guida con la possibilità di fare domande in caso di dubbi potrebbe rivelarsi l’opzione più adatta. I giovani si chiedono inoltre se il supporto ai progetti potrebbe venire da giovani esperti, in modo da creare un legame diretto (dai giovani per i giovani). Si potrebbe anche introdurre un sistema di padrini/madrine che permetterebbe di mostrare e spiegare alle giovani generazioni i meccanismi, il funzionamento e la filosofia di lavoro nel settore dello sviluppo regionale. In linea di principio, tuttavia, per portare avanti un’idea progettuale serve anche il supporto di adulti e di persone con funzioni di responsabilità.
I partecipanti al focus group ritengono che la creazione di commissioni dei giovani a livello regionale sia una possibilità per raggiungere le loro generazioni. Queste commissioni permettono di dar voce agli interessi dei giovani e non richiedono un grosso investimento di tempo. I responsabili dello sviluppo regionale potrebbero anche cooperare maggiormente con le organizzazioni giovanili.
Ulteriori informazioni
Esempi, pubblicazioni e iniziative
Next Generation esempi, pubblicazioni e iniziative
Ju & Me
Il progetto pilota Ju&Me forma i giovani a diventare mentori in grado di fornire consulenza a responsabili politici locali, amministratori e dirigenti aziendali su temi specifici legati allo sviluppo locale. L’approccio di reverse mentoring permette di affrontare congiuntamente determinati temi e promuove il coinvolgimento dei giovani, che possono fornire un feedback diretto sui progetti, sulle offerte e sull’operato in generale dei responsabili e dei dirigenti. Oltre a un maggiore coinvolgimento, i giovani imparano a conoscere l’attività quotidiana dei responsabili locali.
Il progetto pilota è stato realizzato tra il 2017 e il 2019 in Sassonia e Bassa Sassonia, due regioni tedesche che partecipano all’iniziativa europea LEADER.
Zukunft Hasliberg
Per promuovere lo sviluppo sostenibile e mantenere la propria attrattività come luogo di vita e di lavoro e come destinazione turistica, il comune di Hasliberg (BE) ha sviluppato il progetto NPR «Zukunft Hasliberg» puntando sulla partecipazione e coinvolgendo in modo mirato i giovani e i giovani adulti. Per favorire la partecipazione dei bambini e dei giovani il comune si è avvalso di formati specifici e ha provveduto a integrare le giovani generazioni nel gruppo di accompagnamento del progetto (Echoteam) in modo da garantire un feedback costante sulle idee e sulle proposte formulate.
Jugend.gr – Partizipation
Con il progetto «Kinder- und Jugendpartizipation in Bünder Gemeinden» l’associazione jugend.gr tematizza e promuove la partecipazione dei bambini e dei giovani a livello comunale. Il progetto sperimenta diversi approcci e implementa strutture e offerte per incentivare la partecipazione giovanile. Il progetto si articola in quattro fasi: valutazione della situazione, workshop partecipativo, piano d’azione e valutazione del progetto. Undici comuni grigionesi hanno già aderito all’iniziativa e si trovano in uno stadio più o meno avanzato dei lavori (stato: aprile 2023).
Jugend.gr è l’associazione ombrello grigionese per la promozione dell’infanzia e della gioventù alla quale fanno capo una dozzina di comuni, associazioni (giovanili) e altri attori.
Esempi di progetti
Pubblicazioni
- Mitreden für die Zukunft, Forschungsprojekt zum Aufbau nachhaltiger politischer Partizipationsstrukturen für junge Menschen in der Gemeinde: Kurzversion (pdf) (DE)
- Should I stay or should I go (DE, FR)
- Being young in a mountain area, Mountain youth’s needs in 2022 and next aspirations for the future (EN)
- Idee fresche per lo sviluppo regionale
- Staffetta podcast di Kommune 360° sulla partecipazione dei giovani nei comuni (DE)
- Pubblicazione FSPG «Favorire la partecipazione dei giovani nei Comuni» (DE, FR)
- Ricette di successo per villaggi di montagna a misura di giovani (Associazione Svizzera per le Aree Montane SAB) (DE)
- Partizipation von Kindern und Jugendlichen in Theorie und Praxis – Für Gemeinden und Städte, Unicef (DE)
Organizzazioni e iniziative
sviluppo regionale e urbano
Piattaforma Economia circolare e sviluppo regionale
Economia circolare nello sviluppo regionale
Questo dossier riporta informazioni generali sull’economia circolare in Svizzera e sulla sua importanza per lo sviluppo regionale con riferimento particolare alla Nuova politica regionale (NPR).
Si rivolge alle aziende che desiderano integrare l’economia circolare nelle loro strate-gie e misure e agli attori della pubblica amministrazione (a livello comunale, regionale, canto-nale e nazionale).
Offre un quadro di orientamento, spunti e ausili pratici, che vanno da linee guida strategiche a misure concrete. Scoprite la «cassetta degli attrezzi» creata da regio-suisse e utilizzatela per promuovere l’economia circolare nel vostro comune, regione, Canto-ne o nella vostra azienda.
Contattateci!
Avete un’idea di progetto? Rivolgetevi al punto di contatto regionale e scoprite le possibilità di finanziamento disponibili.
Piattaforma Economia circolare e sviluppo regionale
La piattaforma «Economia circolare e sviluppo regionale» offre la possibilità di acquisire conoscenze e competenze in quest’area tematica e di scambiare esperienze.
Eventi attuali sul tema dell’economia circolare
Podcast
La sostenibilità nello sviluppo regionale

La sostenibilità nello sviluppo regionale
Questa rubrica contiene informazioni approfondite sul tema dello sviluppo sostenibile in Svizzera e sull’importanza che assume per lo sviluppo regionale, in particolare per la Nuova politica regionale (NPR). Propone inoltre strumenti, link, esempi e approfondimenti per aiutare i promotori di progetti a rispettare gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
News
Agenda
Strategia svizzera per uno sviluppo sostenibile
Strategia svizzera per uno sviluppo sostenibile
Introduzione
Lo sviluppo sostenibile e la sua promozione da parte della Confederazione sono sanciti dalla Costituzione federale. Per attuare questo mandato, la Svizzera si ispira alla definizione dell’ONU, secondo cui lo sviluppo è sostenibile se garantisce il soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Per riuscirci, occorre tener conto in maniera equilibrata della capacità economica, della solidarietà sociale e della responsabilità ecologica in tutte le politiche federali. L’integrazione di queste tre dimensioni deve poggiare sul quadro di riferimento globale per la sostenibilità in vigore dal 2016 (Agenda 2030) e sui suoi 17 obiettivi.
Il concetto di «sostenibilità» è stato inventato dal tedesco Hans Carl von Carlowitz, che lo menzionò la prima volta nella sua opera «Sylvicultura oeconomica» pubblicata nel 1713, in cui raccomandava di tagliare solo il legname che potesse ricrescere al fine di salvaguardare il patrimonio boschivo. La sostenibilità è lo stato a cui si aspira, lo «sviluppo sostenibile» il percorso per raggiungere questo obiettivo.
Nella Costituzione federale del 1999 lo sviluppo sostenibile è menzionato a più riprese: l’articolo 2 definisce gli scopi primari della Confederazione svizzera, tra cui la promozione dello sviluppo sostenibile; l’articolo 73 incarica invece la Confederazione e i Cantoni di operare a favore di «un rapporto durevolmente equilibrato tra la natura, la sua capacità di rinnovamento e la sua utilizzazione da parte dell’uomo».
L’Agenda 2030 dell’ONU, quadro di riferimento globale per la sostenibilità
Secondo la definizione dell’ONU, lo sviluppo è sostenibile se garantisce il soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Lo sviluppo sostenibile comprende tre dimensioni: «capacità economica», «solidarietà sociale» e «responsabilità ecologica». Per garantire che la sostenibilità possa essere raggiunta entro il 2030, dal 2016 è in vigore il quadro di riferimento globale per la sostenibilità Agenda 2030 che prevede 17 «Sustainable Development Goals (SDGs)». Anche la Svizzera ha adottato l’«Agenda 2030» e i suoi obiettivi che, pur essendo validi per tutti i Paesi, devono essere adeguati in base alle caratteristiche specifiche e alle priorità nazionali. In Svizzera gli sforzi si concentrano sulla promozione della produzione e del consumo responsabili (SDG 12), la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10), la protezione del clima (SDG 13) e la tutela della biodiversità (SDG 15).
Implementazione in Svizzera
Dal 1997 il Consiglio federale definisce gli obiettivi di sostenibilità della Svizzera nella Strategia per uno sviluppo sostenibile, che rappresenta lo strumento principale per attuare l’Agenda 2030. Una delle linee guida fondamentali della strategia, la cui implementazione è coordinata e gestita dal Consiglio direttivo Agenda 2030, impone di tener conto in egual misura, in modo equilibrato e integrato delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: solidarietà sociale, capacità economica e responsabilità ecologica. Le politiche settoriali della Confederazione poggiano su questi principi e forniscono un quadro di riferimento per lo sviluppo della Svizzera nelle tre dimensioni della sostenibilità. Qui di seguito sono presentate brevemente in base alla dimensione prioritaria:
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A – Dimensione «capacità economica»
La politica regionale persegue obiettivi simili alla promozione dell’economia, in quanto mira a rafforzare la competitività delle regioni e ad aumentare il loro valore aggiunto, contribuendo così alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro. Si mira a garantire una retribuzione adeguata dei lavoratori e a promuovere il loro sviluppo personale e condizioni di lavoro dignitose e paritarie. Gli obiettivi impliciti sono l’occupazione decentrata del territorio nazionale e la riduzione delle disparità regionali, il cui conseguimento può essere agevolato dall’adozione di un modello di tassazione equo. I limiti di sopportabilità ecologica sono rispettati.
Esempi di politiche o strategie settoriali della Confederazione:
- La politica economica monitora e commenta lo sviluppo economico a livello nazionale e internazionale, identifica i bisogni di politica economica e analizza la normativa federale applicabile in questo ambito.
- Il portale Economia verde della Confederazione illustra i diversi modelli operativi, le attività e le iniziative per ridurre la pressione della Svizzera sull’ambiente mantenendo o aumentando la sua competitività. Oltre a presentare le idee e le strategie che le aziende applicano già, spesso su base volontaria, per un uso più efficiente delle risorse e che consentono loro di ottenere utili o di accedere a nuovi mercati, il portale menziona anche i timori e le apprensioni degli ambienti economici. L’economia verde poggia sulla chiusura dei cicli. Maggiori informazioni si trovano nel toolbox online di regiosuisse per la promozione dell'economia circolare.
- La Strategia energetica 2050 mira a ridurre il consumo di energia, incrementare l’efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili, in modo da ridurre la dipendenza della Svizzera dalle importazioni di combustibili fossili e potenziare la produzione nazionale di energia da fonti rinnovabili. Questo permette di creare posti di lavoro e genera investimenti in Svizzera. Non verranno costruite nuove centrali nucleari. Per lo sviluppo regionale sono interessanti anche il Programma Edifici o le gare pubbliche nel settore dell’efficienza energetica (ProKilowatt), nell’ambito dei quali vengono sostenute anche misure di efficienza nella produzione e distribuzione di elettricità (compresa la promozione della produzione di elettricità da calore disperso). Con la nuova legge sull’energia, i costi di demolizione sostenuti per costruire un nuovo edificio sono detraibili. Questo permetterà di promuovere le ristrutturazioni globali volte ad aumentare l’efficienza energetica. Inoltre, agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili è ora attribuito un interesse nazionale. Questo significa che quando le autorità o i tribunali sono chiamati a statuire nell’ambito della ponderazione di interessi, la protezione della natura e del paesaggio e la produzione di elettricità da fonti rinnovabili sono considerate entrambe interessi nazionali e, pertanto, sono equiparate.
- Tutti gli scenari della Confederazione dimostrano che la crescita demografica ed economica prevista entro il 2040 comporterà anche un drastico aumento del traffico. Per affrontare le nuove sfide sono indispensabili la collaborazione tra i diversi Uffici e la capacità di anticipare i cambiamenti. A tal fine il DATEC ha elaborato un piano strategico sul futuro della mobilità che funge da quadro di riferimento.
- La Strategia Svizzera digitale definisce nove campi d'azione, ciascuno con obiettivi concreti. I campi d’azione coprono un’ampia gamma di temi in cui la digitalizzazione svolge un ruolo importante per la Svizzera.
- La Politica agricola 2022 della Confederazione mira ad aumentare il valore aggiunto della filiera agroalimentare sul mercato, a migliorare l’efficienza aziendale, a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e a ridurre ulteriormente l’inquinamento ambientale e il consumo di risorse non rinnovabili.
- La Strategia del turismo della Confederazione vuole radicare la sostenibilità nel turismo svizzero intensificando il dialogo, il coordinamento e il trasferimento di conoscenze e migliorando la misurabilità. Nel periodo 2020-2021 verrà stilato un bilancio del rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile nella politica del turismo della Confederazione.
- L’uso sostenibile delle risorse idriche è disciplinato e garantito da varie leggi e ordinanze che riguardano l’economia idrica.
- Con la Politica forestale 2020 la Confederazione crea le condizioni quadro necessarie affinché il bosco possa svolgere le sue numerose funzioni a favore della società, dell’economia, dell’ecologia e del clima e pone le basi per una gestione del bosco sostenibile, efficiente e innovativa.
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B – Dimensione «solidarietà sociale»
Un’economia forte richiede partenariati e istituzioni sociali solidi e sistemi educativi e sanitari efficienti. Questo presuppone anche un alto livello di coesione sociale tra individui, generazioni, comuni o regioni oppure la realizzazione delle pari opportunità. La NPR contribuisce all’occupazione decentrata del territorio e alla conservazione del patrimonio culturale regionale.
- Nell’ambito delle rispettive competenze, la Confederazione e i Cantoni provvedono congiuntamente a un’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero.
- Attraverso la strategia di politica sanitaria 2020-2030 il Consiglio federale intende migliorare ulteriormente il sistema svizzero, affinché tutti possano continuare a beneficiare di un sistema sanitario di qualità e finanziariamente sostenibile. Sanità2030 fornisce il quadro d’azione politico al quale tutti gli attori del sistema sanitario possono orientarsi.
- La politica di sicurezza e la politica estera mirano a salvaguardare la sicurezza del Paese e ad assicurare la convivenza pacifica dei popoli.
- Rafforzare la coesione del Paese mantenendo intatta la varietà culturale e avvicinare la popolazione alla cultura sono due degli obiettivi principali della politica culturale del Consiglio federale.
- Con la Strategia sulla cultura della costruzione la Confederazione si impegna a promuovere secondo principi sostenibili una cultura della costruzione di qualità.
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C – Dimensione «responsabilità ecologica»
Per preservare i servizi ecosistemici, che sono la base per lo sviluppo della società e dell’economia, sono necessarie misure per proteggere il suolo, le risorse idriche, il clima, la biodiversità e il paesaggio.
- il Progetto territoriale Svizzera presenta una strategia comune per uno sviluppo territoriale sostenibile, nell’ambito della quale assumono un ruolo prioritario la pianificazione e l’azione su base partecipativa all’interno di aree di intervento.
- L’obiettivo climatico 2050 deciso dal Consiglio federale il 28 agosto 2019 prevede che entro il 2050 la Svizzera dovrà azzerare le sue emissioni di gas serra.
- La Strategia del Consiglio federale di adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbe permettere di trarre vantaggio dalle possibilità derivanti dai cambiamenti climatici, minimizzare i rischi legati a tali cambiamenti, proteggere la popolazione, i beni materiali e le risorse vitali naturali e migliorare la capacità di adattamento (resilienza) della società, dell’economia e dell’ambiente.
- La nuova Strategia Suolo Svizzera adottata in maggio 2020 mira ad azzerare il consumo netto di suolo entro il 2050. Si potrà continuare a costruire, ma le funzioni del suolo che andranno perse dovranno essere compensate in un altro luogo da interventi di valorizzazione.
- La Strategia Biodiversità Svizzera con il suo piano d’azione permetterà in primo luogo di creare una biodiversità ricca e in grado di reagire ai cambiamenti e di preservare a lungo termine la biodiversità e i servizi ecosistemici che fornisce.
- La Concezione «Paesaggio svizzero» (CPS), aggiornata il 27 maggio 2020, è uno strumento di pianificazione della Confederazione che crea il quadro di riferimento per uno sviluppo coerente e qualitativo del paesaggio, inteso come spazio abitativo, lavorativo, ricreativo, di movimento, culturale ed economico nonché come base territoriale per la biodiversità. Secondo la visione della CPS, la bellezza e la varietà dei paesaggi svizzeri, con le loro peculiarità naturali e culturali a livello regionale, offrono alle generazioni presenti e future un’elevata qualità di vita e dei luoghi.
La Strategia vigente per uno sviluppo sostenibile 2030 definisce i tre ambiti tematici principali – «consumo e produzione sostenibili», «clima, energia e biodiversità» e «pari opportunità e coesione sociale». I settori in cui sussiste per la Svizzera la maggiore necessità di intervento e di coordinamento tra i diversi ambiti politici per quanto riguarda la politica interna ed estera.
Informazioni e approfondimenti
- Portale della Confederazione dedicato allo sviluppo sostenibile
- «Sustainable Development Goals (SDGs)»: i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU
- Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile in Svizzera
- Sostegno federale allo sviluppo sostenibile
- Valutazione di 23 indicatori chiave per il monitoraggio degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030
- L’impronta ecologica della Svizzera
La sostenibilità nella NPR
La sostenibilità nella Nuova politica regionale (NPR)
Introduzione
La politica regionale della Confederazione è una politica sul lungo periodo, orientata alla sostenibilità, che mira a fornire strumenti per promuovere l’utilizzo efficiente delle risorse economiche, sociali e naturali. L’obiettivo di questa politica è di aumentare il valore aggiunto prodotto nelle regioni tenendo conto dei principi dello sviluppo sostenibile.
Con la Nuova politica regionale (NPR), la Confederazione e i Cantoni sostengono lo sviluppo economico delle regioni di montagna, delle aree rurali e delle regioni di confine. La promozione economica è prioritaria. Parallelamente, la NPR si impegna a favore dello sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni (economica, sociale e ambientale).
Lo sviluppo sostenibile nella NPR: concetto per il periodo di attuazione a partire dal 2024
Nella Strategia svizzera per uno sviluppo sostenibile 2030, il Consiglio federale definisce le linee guida della politica svizzera in materia di sostenibilità e stabilisce che lo sviluppo sostenibile è un requisito importante per tutte le aree politiche. Per la Nuova Politica Regionale, la SECO ha elaborato il concetto «Sviluppo sostenibile nella NPR» in consultazione con i servizi cantonali della NPR. Il concetto si basa su una vi-sione orientata alle opportunità: i potenziali dello sviluppo sostenibile dovrebbero essere riconosciuti e sfruttati in modo coerente nel perimetro della NPR. Allo stesso tempo, i rischi devono essere ridotti. Lo sviluppo delle conoscenze, il trasferimento di competenze e gli incentivi sono le leve centrali. Il nucleo del concetto consiste in nove obiettivi concreti di sostenibilità con indicatori e valori obiettivo. I Cantoni stanno implementando il concetto nei nuovi programmi di attuazione per il periodo di finanziamento 2024-2027.
La NPR si basa su una comprensione integrata della sostenibilità: un'economia prospera, una società sana e risorse naturali intatte sono reciprocamente dipendenti. Il modello del Stockholm Resilience Centre illustra questa comprensione e crea un collegamento con gli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda 2030 dell’ONU:

Esempi di progetti sostenibili realizzati nell’ambito della NPR
Esempi di creazione di valore aggiunto clima-compatibile con la Nuova Politica Regionale
> Trovate ulteriori esempi nella banca dati dei progetti regiosuisse.
> Sulla base di una raccolta di misure e esempi, il Toolbox Agenda 2030 indica come i Cantoni e i Comuni possono attuare l'Agenda 2030 e i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile.
Informazioni e approfondimenti
Misurare e valutare
Misurare e valutare la sostenibilità
Introduzione
I progressi compiuti nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile possono essere misurati solo se si dispone dei dati necessari. Per questo, dal 2003 la Svizzera dispone di un sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile (MONET). La popolazione e la politica si aspettano un contributo anche dalla politica regionale, che deve investire le risorse finanziarie in modo efficiente e a favore delle generazioni future. Il rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile è un’esigenza ovvia per la NPR e può essere integrato a vari livelli nella promozione e nella garanzia della sostenibilità dei progetti cantonali e comunali. È fondamentale che la sostenibilità venga intesa come cultura del miglioramento e non come ostacolo amministrativo.
Misurare la sostenibilità
L’Agenda 2030 e i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono il quadro di riferimento globale per la sostenibilità. A che punto è la Svizzera? Si sta muovendo nella giusta direzione? Il sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile (MONET) fornisce una risposta a queste domande e documenta le lacune e gli interventi necessari. In Svizzera la necessità di intervento si focalizza in particolare sulla promozione della produzione e del consumo responsabili (SDG 12), la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10), la protezione del clima (SDG 13) e la tutela della biodiversità (SDG 15).
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MONET: sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile e dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU in Svizzera
Dal 2003 la Svizzera dispone di un sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile (MONET). Si tratta di un sistema di indicatori che permette di fare un punto della situazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera ed evidenzia i progressi nell’attuazione dei 17 obiettivi (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei sotto-obiettivi adeguati al contesto svizzero. Il sistema contempla 23 indicatori chiave che rappresentano le tre dimensioni della sostenibilità (ambiente, società ed economia) e sono consultabili sul portale statistico dell’Ufficio federale di statistica (UST).
Valutare la sostenibilità
Spetta a Confederazione, Cantoni e promotori valutare la sostenibilità dei programmi e dei progetti NPR. La Confederazione raccomanda di fornire indicazioni sulla sostenibilità già durante la formulazione dei programmi d’attuazione quadriennali dei Cantoni. In particolare, vanno evidenziati i conflitti di obiettivi in modo da individuare tempestivamente le possibilità di ottimizzazione. La valutazione della sostenibilità deve rilevare gli ambiti in cui sorgono (o possono sorgere) sostanziali conflitti di obiettivi e le possibili soluzioni (p. es. misure di accompagnamento alternative). Occorre mostrare in che modo si possono prevenire gli effetti negativi nelle tre dimensioni della sostenibilità. Una volta attuati i programmi, va presentato alla Confederazione un rapporto finale che contiene una valutazione della sostenibilità. In genere si tratta di valutazioni qualitative come nella formulazione dei programmi d’attuazione. In questo senso, è consigliabile coinvolgere i servizi cantonali competenti. Anche determinati progetti sostenuti dalla NPR devono rispettare i principi di sostenibilità. I Cantoni possono definire priorità diverse nella scelta e nell’accompagnamento dei progetti. Un ruolo fondamentale lo giocano in ogni caso la determinazione e la volontà dei promotori a impegnarsi a favore dello sviluppo sostenibile nella loro regione.
Per l’applicazione nella pratica – dall’idea progettuale alla sua attuazione – è opportuno procedere a una valutazione della sostenibilità, che mira a un’analisi equilibrata degli effetti economici, sociali ed ecologici dei progetti. Questo strumento permette da un lato di presentare e giustificare le decisioni prese in modo trasparente, dall’altro funge da strumento di ottimizzazione evidenziando i possibili conflitti di obiettivi già nelle fasi iniziali e mostrando gli adeguamenti e i miglioramenti necessari.
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Checklist per la valutazione iniziale della sostenibilità di un progetto
La checklist per la valutazione iniziale della sostenibilità di un progetto si basa sulla «Bussola 21» elaborata dal Canton Vaud. Può essere consultata e utilizzata già prima della concretizzazione di un’idea progettuale:
Capacità economica Responsabilità ecologica Solidarietà sociale - Creazione di valore aggiunto regionale e distribuzione della ricchezza
- Miglioramento delle condizioni di lavoro
- Creazione di nuovi posti di lavoro per la popolazione locale
- Miglioramento delle condizioni quadro per l’economia
- Promozione della competitività e dell’innovazione
- Aumento della visibilità di una regione e della sua attrattiva per i visitatori
- Impiego responsabile delle finanze pubbliche
- Risposta ai bisogni esistenti e adeguatezza dell’offerta
- Protezione della biodiversità e dell’ambiente naturale
- Protezione o miglioramento del benessere degli animali
- Promozione delle fonti energetiche regionali e a basse emissioni di CO2 (contributo alla protezione del clima)
- Riduzione del traffico o delle distanze di trasporto e promozione della mobilità lenta, del trasporto pubblico e della mobilità elettrica (contributo alla lotta contro l’inquinamento acustico e alla protezione del clima)
- Rinuncia a sostanze nocive per la salute, gli animali o l’ambiente o sostituzione con altre sostanze
- Promozione dell’economia circolare
- Protezione o miglioramento della qualità dell’acqua, dell’aria e del suolo
- Riduzione al minimo dell’usura del suolo
- Preservazione o valorizzazione del paesaggio
- Riduzione al minimo dell’inquinamento luminoso
- Contenimento dell'inquinamento acustico
- Promozione della qualità della vita, della salute e della previdenza
- Rafforzamento della formazione e delle attività culturali e sportive
- Rafforzamento della coesione sociale
- Nessun aumento del rischio legato ai pericoli naturali
- Preservazione o valorizzazione dello spazio pubblico e abitativo
- Rafforzamento delle pari opportunità, della parità di genere e della sicurezza
- Promozione della partecipazione di tutti gli attori e della popolazione e promozione dell’accettazione del progetto
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Tool per la considerazione della sostenibilità nei progetti
La SECO raccomanda metodi di ottimizzazione e di valutazione collaudati e riconosciuti, come la valutazione della sostenibilità, la bussola della sostenibilità del Canton Berna e la Bussola 21 del Canton Vaud. La Bussola 21 (Kompass/Boussole 21) è uno strumento online pragmatico, gratuito e disponibile in tre lingue nazionali. La Piattaforma «Valutazione della sostenibilità» mira a rafforzare questo metodo fornendo informazioni, supporto e promuovendo lo scambio tra gli utenti. Per le aziende e le organizzazioni del settore turistico, Svizzera Turismo ha lanciato l'ambizioso programma di sostenibilità «Swisstainable» con lo strumento «Sustainability check» (tabella riassuntiva scaricabile, solo in francese o tedesco).
Esempio di rappresentazione grafica di una valutazione della sostenibilità con lo strumento «Bussola 21». I punti deboli di un progetto possono essere rapidamente identificati ai fini dell’ottimizzazione:
La bussola della sostenibilità del Canton Berna è particolarmente utile quando è necessaria un’analisi più dettagliata:
Esempi di valutazioni di sostenibilità
Immagine teaser: Boussole 21 del Cantone di Vaud.
Clima e energia
Clima e energia
Introduzione
I cambiamenti climatici hanno un forte impatto sulle regioni: i fenomeni meteo estremi sono più frequenti, i ghiacciai si ritirano, il paesaggio si trasforma. Analizzare per tempo le opportunità e i rischi rende le regioni più resilienti, ma per contenere gli effetti occorre dare priorità alla protezione del clima. Questo permetterebbe anche di limitare la dipendenza energetica dall’estero. In questa rubrica presentiamo in sintesi lo stato delle conoscenze e illustriamo in che modo e con quali mezzi le regioni possono dare il proprio contributo.
Vulnerabilità delle regioni e adattamento ai cambiamenti climatici
Per mantenere o migliorare la qualità della vita nei centri abitati, è necessario tenere conto dell’evoluzione climatica futura. Si prevede per esempio che, se non verranno adottate misure di protezione del clima, i giorni di calura raddoppieranno entro il 2060 e addirittura triplicheranno entro il 2085. Nell’Altopiano, il fabbisogno di energia per i sistemi di raffreddamento degli edifici aumenterà notevolmente, come indica uno studio pubblicato dall’Empa. Per contenere il più possibile l’aumento della domanda, occorre quindi tener conto soprattutto della necessità di ridurre la temperatura negli edifici in estate, anziché limitarsi a ottimizzare la dispersione termica in inverno. Nelle aree edificate la pianificazione territoriale punta a conservare e creare aree verdi, specchi d’acqua e superfici non impermeabilizzate (principio delle «città spugna») come pure a mantenere corridoi liberi per far circolare l’aria, in modo da preservare il raffreddamento naturale durante la notte. Gli studi di architettura e le imprese di costruzione possono utilizzare materiali adattati al clima, come il legno (vedi p. es. il progetto Materiali da costruzione per le città e cambiamento climatico nell’ambito del programma pilota Adattamento ai cambiamenti climatici della Confederazione), oltre che inverdire gli edifici e gli spazi adiacenti. Laddove non è possibile rinunciare al manto stradale, si possono impiegare miscele di asfalto «fresche» che permettono di ridurre le isole di calore e il rumore.
Nelle aree di montagna, i cambiamenti climatici hanno un impatto sui pericoli naturali (p. es. a causa dello scioglimento del permafrost o dell’indebolimento dei boschi di protezione), sul regime idrico e sulla copertura nevosa. Poiché a medio termine solo le stazioni sciistiche ad alta quota saranno in grado di sopravvivere, le destinazioni possono scegliere di sviluppare offerte alternative agli sport sulla neve.
Proteggere il clima grazie alle tecnologie nuove e a quelle esistenti
Dalle attività per ridurre le emissioni di gas serra possono nascere innovazioni, nuovi settori di attività e nuovi posti di lavoro. L’economia svizzera può continuare a crescere anche con l’obiettivo «zero emissioni nette» (studio della Confederazione pubblicato nel 2022). Puntando fin da subito su prodotti, servizi e modelli di business rispettosi del clima, si possono evitare investimenti sbagliati in tecnologie superate («lock-in»). Nei settori che producono la quota più elevata di emissioni di gas serra (p. es. trasporti: 33%, edifici: 24% (dati 2014)), le tecnologie esistenti, come la geotermia, l’energia solare e la mobilità elettrica permetterebbero praticamente di azzerare le emissioni prodotte. Gli edifici sono già in grado di produrre più energia di quella che consumano (p. es. primo eco-quartiere a Worblaufen, Berna). Molto più difficile è ridurre le emissioni prodotte dall’agricoltura e dall’incenerimento dei rifiuti. Per raggiungere lo zero netto, sono necessarie tecnologie di cattura e stoccaggio del CO2 direttamente presso gli impianti industriali (CCS) e tecnologie a emissioni negative (NET). La ricerca ci sta lavorando.
Cambiamento climatico e politica climatica in Svizzera
Il cambiamento climatico non accenna a rallentare. Dal periodo preindustriale (1871-1900) la temperatura media è aumentata di 1°C a livello mondiale e di 2°C in Svizzera (MeteoSvizzera). Il riscaldamento climatico porta con sé una serie di conseguenze, tra cui l’alterazione della circolazione generale dell’aria nell’atmosfera. In Svizzera le estati sono più calde e secche, le ondate di calore più frequenti e più forti, mentre le altre stagioni sono un po’ più umide con l’aumento di precipitazioni intense e prolungate. Il limite della neve si alza e i ghiacciai si ritirano. Questa evoluzione è destinata a proseguire, come confermano gli scenari climatici CH2018. Senza misure di protezione del clima, la maggior parte dei ghiacciai svizzeri scomparirà entro il 2100.
Animazione: il Politecnico di Zurigo ha calcolato la velocità di ritiro del ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande ghiacciaio delle Alpi, entro il 2100. Tra il 1850 e il 2020, i ghiacciai svizzeri hanno perso il 60% del loro volume. Circa un terzo del volume attuale potrebbe essere preservato grazie a misure coerenti di protezione del clima (a sinistra). In assenza di tali, il ghiacciaio dell’Aletsch scomparirà entro la fine del secolo (a destra).
La politica climatica della Svizzera si ispira all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015, in virtù del quale l’aumento medio della temperatura mondiale va mantenuto ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali per scongiurare conseguenze irreversibili per il pianeta. Secondo alcuni studi, il prodotto interno lordo del mondo, ma anche della Svizzera, potrebbe diminuire in misura più o meno consistente a seconda dell’entità del riscaldamento del clima. La Svizzera ha adeguato il proprio obiettivo climatico e punta ad azzerare le emissioni nette entro il 2050 (neutralità climatica). Con il passare del tempo aumentano sia la pressione all’azione sia l’importanza delle misure di adattamento, più costose di quelle per la protezione del clima, per contrastare in modo proattivo gli effetti inevitabili dei cambiamenti climatici. Senza contare che gli effetti delle riduzioni delle emissioni di gas serra saranno visibili solo tra 20-30 anni.
Nell’aggiornamento del piano d'azione sull’adattamento ai cambiamenti climatici, il Consiglio federale ha definito le misure a livello federale per il periodo 2020-2025. Dal canto loro, molti Cantoni hanno già elaborato strategie climatiche (vedi p. es. elenco delle strategie di adattamento cantonali pubblicato dall’Ufficio federale dell'ambiente UFAM) prendendo spunto dalle strategie della Confederazione (p. es. zero emissioni nette), mentre sono poche le regioni o i Comuni che hanno sviluppato strategie per il clima proprie.
Come una regione protegge il clima e si adatta ai cambiamenti climatici
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Elaborare una strategia climatica
Una regione può decidere di elaborare una strategia climatica propria. Per sfruttare i potenziali di sinergia, la strategia dovrebbe affrontare i temi della protezione del clima, dell’energia e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. A questo scopo sono disponibili diversi strumenti, per esempio la Guida alla strategia climatica per i Comuni, la consulenza fornita da SvizzeraEnergia e lo strumento online Adattamento ai cambiamenti climatici dell’UFAM.
Esempi di strategie climatiche regionali:
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Diventare una Regione-Energia
Con il programma Regione-Energia l’Ufficio federale dell’energia (UFE) promuove la collaborazione intercomunale per raggiungere gli obiettivi della Strategia energetica 2050. Il programma affianca gli attori nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti ed eroga finanziamenti. Regione-Energia non è un marchio e non prevede il versamento di una quota di iscrizione. Per ottenere un finanziamento, i Comuni possono unirsi in un’associazione intercomunale formata da un minimo di 3 a un massimo di 15 Comuni. Alcune regioni NPR e alcuni parchi naturali si stanno già muovendo in questo senso. Ogni due anni viene indetto un bando per i progetti Regione-Energia, mentre ogni anno ne viene indetto uno per finanziare progetti temporanei di piccola entità. Possono essere sostenuti per esempio l’allestimento di un bilancio climatico ed energetico, la pianificazione energetica territoriale o l’analisi del potenziale legato alle energie rinnovabili. I Comuni che desiderano ottenere un label possono contattare l’associazione Città dell’energia. Per sapere quali regioni sono già Regioni-Energia e quali sono i loro referenti, consultare la mappa delle regioni.
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Altre possibilità di aiuti finanziari per lo sviluppo regionale
Il tool Aiuti finanziari per lo sviluppo regionale indica altri aiuti finanziari disponibili nei settori dell’energia e del clima. Alcuni progetti possono beneficiare di aiuti anche nell’ambito della NPR (vedi presentazione di regiosuisse in occasione dello scambio di esperienze Regioni-Energia 2022). Dal 2024, la NPR darà un peso maggiore allo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni (economica, sociale e ambientale): la protezione del clima e l’adattamento ai cambiamenti climatici assumeranno maggiore rilievo.
Alcuni Cantoni e Comuni offrono ulteriore sostegno. FranchiEnergia fornisce una panoramica degli aiuti finanziari disponibili nelle diverse regioni.
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Esempi di buona prassi
Qui trovate una selezione di esempi di buona prassi tratti dalla banca dati di regiosuisse. Altri sono disponibili qui. L’associazione di pianificazione per la regione di Zurigo e dintorni (RZU) ha raccolto esempi di buona prassi per la densificazione urbana adattata ai cambiamenti climatici.
Projektkollektion: ID 26
Informazioni e approfondimenti
- Ulteriori esempi di protezione e adattamento al clima sostenuti nell’ambito della Nuova politica regionale (NPR) sono riportati nell’articolo intitolato «Nuova politica regionale: creazione di valore aggiunto clima-compatibile» pubblicato nel 2020 e nella banca dati dei progetti regiosuisse.
- Presentazioni nell’ambito del workshop «Cambiamento climatico e sviluppo» in occasione della conferenza regiosuisse 2021 (Rischi, opportunità e sfide; Funivie e cambiamenti climatici)
- La pubblicazione «Starthilfe kommunaler Klimaschutz» pubblicata nel 2020 dalla SUP della Svizzera orientale (OST) propone misure concrete per la protezione del clima.
- Programma pilota Adattamento ai cambiamenti climatici, fase 1 (progetti conclusi, risultati)
- Programma pilota Adattamento ai cambiamenti climatici, fase 2 (completato nel 2023)
- National centre for climate services (Scenari climatici CH2018, scenari idrologici Hydro CH2018)
Foto: SAK
Paesaggio
Paesaggio e sviluppo regionale
La varietà dei paesaggi, base dello sviluppo regionale
Il paesaggio è un elemento fondamentale del marchio «Svizzera». Vi contribuiscono icone mondiali come il Cervino, la Jungfrau o il Lago dei Quattro Cantoni, ma anche la straordinaria varietà paesaggistica concentrata in uno spazio estremamente ridotto. Dall’Arco lemanico alla Valle Maggia, dall’Entlebuch a San Gallo, ogni regione della Svizzera ha un’attrattiva propria e inconfondibile, come luogo di vita e di lavoro, ma anche come spazio ricreativo e turistico. Le qualità paesaggistiche offrono grandi opportunità nell’ottica dello sviluppo regionale sostenibile. Gli attori regionali sono chiamati a identificarle e a trasformarle in valori con attenzione e prudenza.
Statement sullo sviluppo regionale attento al paesaggio
Rafforzare il paesaggio come fattore di localizzazione
Utilizzando l'esempio di Gontenmoos, i responsabili del progetto mostrano come si può fare.
Riconoscere il patrimonio culturale e naturale del paesaggio
Utilizzando l'esempio di Ernen, i responsabili del progetto mostrano come si può fare.
Consentire le dinamiche naturali
Utilizzando l'esempio di Délemont, i responsabili del progetto mostrano come funziona.
Paesaggi bernesi: il tesoro a portata di mano
Il Cantone di Berna è unico per la sua diversità di paesaggi. Questa ricchezza multiforme costituisce un vero e proprio tesoro di territorio. Un tesoro che deve essere riconosciuto, preservato, sviluppato e sicuramente apprezzato.
Il potenziale del paesaggio per lo sviluppo regionale
Con il nuovo Programma pluriennale 2024–2031, la Nuova politica regionale potenzia il proprio sostegno alla valorizzazione del paesaggio. Considerare le qualità paesaggistiche e la creazione di valore aggiunto regionale come aspetti complementari e svilupparli contemporaneamente è in linea con la concezione Sviluppo sostenibile nella NRP e con la Concezione Paesaggio svizzero (CPS) approvata dal Consiglio federale nel 2020. Uno dei 14 obiettivi di qualità del paesaggio della CPS prevede di migliorare il paesaggio in quanto fattore strategico per lo spazio di vita e lavorativo, rendendo attrattivi e permettendo di vivere i suoi valori naturalistici e culturali (obiettivo 2). A tal fine lo sviluppo regionale può far leva sulla diversità dei paesaggi con i loro valori naturalistici e culturali tipici della regione (obiettivo 8.A) Il paesaggio è un tema rilevante anche nella nuova strategia «Politica degli agglomerati e Politica per le aree culturali e le regione montane» che gli dedica un obiettivo su cinque. La politica in materia di parchi permette di creare regioni che fungono da esempio per uno sviluppo regionale sostenibile. A oggi ben 19 regioni si sono avvalse delle opportunità offerte da questo strumento.
Sviluppo regionale attento al paesaggio: istruzioni per l’uso
Diversi rapporti e progetti pilota mostrano come concepire uno sviluppo regionale basato su aspetti legati al paesaggio. Lo studio «Landschaft als Leitthema für eine nachhaltige Regionalpolitik» (disponibile in tedesco e francese) ha analizzato 14 esempi in cui lo sviluppo regionale attento al paesaggio è stato concretizzato in una grande varietà di spazi, dimensioni e forme: nelle zone rurali e di montagna così come in quelle urbane e negli agglomerati, nelle periferie e nei centri, nei piccoli comuni e in regioni più grandi. I risultati dell’analisi indicano che i servizi legati al paesaggio svolgono un ruolo importante a livello di attrattiva dello spazio di vita di lavoro, dello svago e del piacere estetico, elementi alla base della valorizzazione turistica. Altri elementi importanti di questa valorizzazione sono la produzione agricola e la cultura della costruzione, spesso collegati con aspetti come i prodotti regionali, la cultura alimentare, la pianificazione locale o la digitalizzazione. Alla base della valorizzazione vi è un approccio consapevole al tema del paesaggio sul piano locale o regionale che permette da un lato di sfruttare in modo mirato i potenziali offerti dal paesaggio e dall’altro di contribuire alla conservazione a lungo termine delle qualità paesaggistiche e a uno sviluppo basato sulla qualità. In tal senso il paesaggio si pone come un campo d’intervento dello sviluppo regionale che consentirebbe di uscire dall’approccio settoriale limitato alla protezione o all’utilizzo per adottare un approccio che sintetizzi entrambi questi aspetti.
Uno strumento particolarmente utile per identificare i potenziali paesaggistici è la consulenza in materia di paesaggio, un servizio fornito da specialisti ai Comuni. Le consulenze sono messe a disposizione gratuitamente dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) fino alla fine del 2024. La consulenza in materia di paesaggio ha lo scopo di rafforzare la competenza d’intervento dei Comuni e di aiutarli a riconoscere le qualità paesaggistiche nei loro campi d’intervento. Le esperienze mostrano che i consulenti qualificati aiutano in modo semplice rapido a orientarsi in questo ambito e a individuare i potenziali.
Il vademecum «Sulle tracce delle qualità e dei valori dei paesaggi», pubblicato dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in collaborazione con l’UFAM, presenta agli addetti ai lavori le conoscenze e le esperienze finora acquisite nell’ambito dello sviluppo regionale attento al paesaggio. Lungo un percorso articolato in sei stazioni, il vademecum spiega l’iter da seguire, illustra i metodi da applicare e fornisce consigli ed esempi pratici.
Esperienze pratiche di valorizzazione del paesaggio
La banca dati dei progetti di regiosuisse raccoglie i progetti di sviluppo regionale attenti al paesaggio già realizzati o in corso di realizzazione. Del tema si è occupata anche regioS – La rivista dello sviluppo regionale, illustrando le opportunità e le sfide, presentando esempi e dando la parola a numerosi attori.
Nell’ambito del programma Progetti modello per uno sviluppo sostenibile del territorio, otto regioni hanno esplorato diversi approcci per sfruttare il potenziale del proprio paesaggio, partendo da realtà molto diverse le une dalle altre: città e agglomerati, comuni rurali e zone montane discoste. La pubblicazione «Landschaft ist mehr Wert» (in tedesco) presenta i principali risultati di questi progetti.
Valorizzare le specificità regionali: che si situi in una zona rurale, in montagna, in città o in un agglomerato, ogni paesaggio ha particolarità, qualità e valori propri. Alcuni sono poco noti o poco visibili per cui vanno esplorati e analizzati. Dall’industria alle infrastrutture, dagli alpeggi alle gole selvagge.
Comunicazione: le storie personali permettono di identificarsi con il paesaggio. Messaggi chiave incisivi suscitano emozioni positive.
Il paesaggio riguarda tutti: partecipando attivamente, le persone si identificano con il progetto. In questo modo cresce l’interesse per un impegno a lungo termine.
Vivere il paesaggio con tutti i sensi: il paesaggio non si può solo osservare, ma anche toccare, annusare, ascoltare e assaporare. Passeggiate, escursioni, giri in bicicletta, gite scolastiche e workshop all’aperto sono tutte occasioni per vivere queste esperienze fisiche e sensoriali.
Paesaggio in evoluzione: i grandi temi della nostra epoca (cambiamento climatico, transizione energetica, catastrofi naturali, cambiamento demografico, digitalizzazione) si rispecchiano nel paesaggio. Se da un lato hanno un impatto sui progetti di valorizzazione, dall’altro conferiscono loro una base tematica. Le visioni regionali del paesaggio indicano il percorso verso un futuro più sostenibile.
Progetti esemplificativi della Nuova Politica Regionale e dei progetti modello
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Valsot GR: vivere il paesaggio percorrendolo a piedi
Con i suoi 900 abitanti, il Comune di Valsot in Bassa Engadina si inserisce in un paesaggio caratteristico con prati secchi ricchi di specie, paesaggi di siepi con un’avifauna diversificata, boschi di larici e colture a terrazza. Da un’indagine è emerso che gli ospiti apprezzavano molto il paesaggio e il suo valore ricreativo, ma ritenevano difficile accedere a informazioni sulla diversità paesaggistica e la varietà delle specie. Oggi è possibile grazie a un’app sviluppata ad hoc che informa in modo semplice e comprensibile sulla storia e l’utilizzo del paesaggio, sull’ecologia e la cultura. Un’altra offerta è rappresentata dai percorsi naturalistici (Natur-Trails), un gioco d’avventura che combina educazione ambientale e divertimento, promuove l’attività fisica e stimola a confrontarsi con il paesaggio. Tramite codici QR si accede a diverse postazioni dove si trovano compiti e contenuti multimediali sul sito in cui ci si trova. Sono previsti altri percorsi che tratteranno temi quali il cambiamento climatico e la salute.
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Langenthal BE: trasformare l’agglomerato in un grande giardino
Nell’agglomerato di Langenthal, nel cuore dell’Altopiano che, oltre ad essere altamente urbanizzato, è anche una perla paesaggistica, si trova la «Rete Smeraldo», l’habitat più esteso della Svizzera degno di particolare protezione. Si estende su 18 comuni e ospita 44 specie di flora e fauna minacciate in tutta Europa, nonché 24 tipi di habitat in pericolo. Nel quadro del programma d’agglomerato di 4a generazione l’agglomerato ha sviluppato lo scenario futuro «Gartenagglo Langenthal», dal quale è nato il percorso degli otto giardini, un progetto volto a creare e rendere fruibili otto aree con paesaggi caratteristici e valori naturalistici e culturali. Il percorso paesaggistico a forma di anello collega gli otto giardini e nella sua conformazione di percorso escursionistico circolare si estende per 42 chilometri attraverso diversi Comuni. Lungo questo percorso le misure si concentrano sulla valorizzazione del paesaggio. In siti selezionati sono previste «finestre paesaggistiche» accessibili, con l’obiettivo di evidenziare le specificità storiche, culturali, economiche e naturali.
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Sittertobel (SG): il paesaggio fluviale del Tobelwelt Sitter sulla porta di casa
Il paesaggio fluviale del Tobelwelt Sitter, ai margini della città di San Gallo e del Comune di Wittenbach, è molto apprezzato dalla popolazione. Soddisfa l’esigenza di spazi ricreativi di prossimità in cornici suggestive. Il progetto «Tobelwelt Sitter für alle» vuole creare una maggiore attenzione, considerazione e responsabilità verso il paesaggio e valorizzarlo attraverso misure di sensibilizzazione e partecipazione. Dal dialogo tra i «creatori del paesaggio» (i proprietari fondiari da un lato e i fruitori dall’altro) sono nati tre percorsi naturalistici incentrati su particolari elementi paesaggistici nel comprensorio insediativo e ai suoi margini. Un’app spiega quali animali e piante vivono in ogni sito, come cambia il loro habitat nel corso delle stagioni e perché è importante curarlo e tutelarlo.
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Château-d’Œx VD: facilitare la scoperta del paesaggio agli anziani
Il paesaggio culturale del Pays-d’Enhaut è stato forgiato da secoli di attività agricola. La popolazione locale apprezza i villaggi come luoghi di vita e di lavoro, i turisti ne apprezzano l’accessibilità d’estate come d’inverno. Un quarto degli abitanti di Château-d’Oex ha più di 65 anni. Per loro la topografia montana rappresenta una sfida. Il Comune vuole tuttavia rendere la ricchezza paesaggistica fruibile a tutti e fare della regione una destinazione privilegiata per le persone anziane. Nell’ambito di workshop e «passeggiate diagnostiche», gli anziani hanno potuto esprimersi su ciò che sta loro particolarmente a cuore del paesaggio e su ciò che rende loro più difficile l’accesso e la scoperta. In seguito il Comune ha realizzato una serie di misure, tra le quali si annoverano marciapiedi ottimizzati, corrimani e soprattutto nuove panchine che consentono di vivere e apprezzare meglio il paesaggio. L’offerta è completata da minipasseggiate della durata di mezz’ora, facili escursioni in gruppo o la rete di autostop «J’te pouce» per migliorare la mobilità.
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Toggenburg (SG): imparare camminando
La Wotzenalp nel Toggenburgo (SG) è una zona palustre d’importanza nazionale con estese zone di torbiere alte e basse, un mosaico di paludi, prati magri, superfici coltivate e boschi. Dalla primavera del 2024, questo suggestivo paesaggio è impreziosito da un sentiero educativo dedicato al clima. Accompagnati dal picchio tridattilo «Woody», gli escursionisti partono da Wolzenalp, attraversano la Ijental per arrivare a Nesslau (SG). Lungo il percorso ricevono informazioni interessanti sulle energie rinnovabili, il clima, l’ecologia e la natura. L’iniziativa si inquadra in un piano di gestione dei visitatori approvato dall’Ufficio cantonale della natura, della caccia e della pesca a tutela degli habitat sensibili e dei paesaggi d’importanza nazionale. L’idea di un sentiero tematico era stata lanciata già dieci anni fa da un gruppo di progetto. Le associazioni Nesslau Tourismus e energietal toggenburg si sono occupate dei contenuti e della realizzazione del sentiero. Diverse aziende della regione hanno contribuito al progetto con apporti tecnici o finanziari. Secondo i promotori il sentiero attirerà fino a 20 000 persone all’anno.
Altre informazioni
- Ufficio federale dell’ambiente (UFAM): Paesaggio
- UFAM: Conservare e sviluppare la qualità del paesaggio –Panoramica deglistrumenti della politica del paesaggio
- UFAM: Buone pratiche per migliorare la qualità del paesaggio
- UFAM e SECO: Vademecum «Sulle tracce delle qualità e dei valori dei paesaggi»
- Servizio di consulenza in materia di paesaggio
- Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE): Dare maggiore valenza al paesaggio
- Uffici cantonali per il paesaggio
- Forum Paesaggio, Alpi, Parchi (FoLAP)
Idea di progetto?
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La biodiversità
La biodiversità nello sviluppo regionale
La biodiversità come opportunità
La ricca biodiversità che contraddistingue la Svizzera è parte integrante della sua identità nazionale e contribuisce in modo significativo alla sua attrattività. Alpi, Giura, fiumi, laghi...la Svizzera ospita una straordinaria varietà di habitat e di specie.
La biodiversità della Svizzera non ha solo un valore ecologico; svolge anche un ruolo importante per l’economia e la società. Contribuisce alla stabilità degli ecosistemi, fornisce importanti servizi ecosistemici (ad es. filtraggio dell’acqua) ed è un elemento fondamentale per il turismo.
La conservazione della biodiversità non è un compito unicamente dello Stato, ma richiede la partecipazione di tutti gli attori. Solo grazie a sforzi congiunti si può riuscire a valorizzare la straordinaria biodiversità della Svizzera per le generazioni future.
Dichiarazioni sulla biodiversità nello sviluppo regionale
Consulenza in materia di paesaggio dell’UFAM e della SECO
Il paesaggio e la biodiversità rivestono un ruolo importante nel quadro dello sviluppo sostenibile in generale e degli obiettivi di sostenibilità della Nuova politica regionale (NPR) in particolare.
Lo sviluppo regionale si interessa principalmente alla questione di come valorizzare e preservare dal punto di vista dell’economia regionale le qualità paesaggistiche e la biodiversità. L’intersezione tra sostenibilità economica ed ecologica nei progetti rappresenta una sfida che in molti casi esige conoscenze specialistiche o l’intervento di esperti. Per questo motivo, la SECO e l’UFAM propongono congiuntamente due nuove offerte di consulenza.
Tre brevi ritratti di consulenti per attori privati

Géraldine Regolini (DE/FR/IT)
Géraldine Regolini è cofondatrice dell’ufficio di consulenza Relief. Ha conseguito un dottorato in geografia all’Università di Losanna ed è specializzata nella valutazione, gestione, valorizzazione e comunicazione dei valori naturalistici e paesaggistici. Viaggia spesso attraverso la Svizzera per motivi di lavoro ma anche per motivi privati. Parla correntemente tedesco, francese e italiano e ha una profonda conoscenza delle particolarità culturali e paesaggistiche del Paese.
Géraldine Regolini
Geografa, PhD in scienze geografiche
Bureau d’étude Relief
1860 Aigle / 6959 Piandera Paese
077 510 91 41 (lun-gio)
geraldine.regolini@bureau-relief.ch
www.bureau-relief.ch
Peter Marty (DE)
La qualità del paesaggio e la ricchezza della biodiversità rappresentano importanti vantaggi localizzativi. Allo stesso tempo, le regioni rurali e di montagna necessitano di un margine di manovra per la progettazione e lo sviluppo. La capacità di bilanciare interessi concorrenti nell’uso del territorio nell’ambito di progetti locali rafforza le regioni nel loro complesso.
Peter Marty accompagna e sostiene i progetti di sviluppo regionale con forte orientamento paesaggistico focalizzandosi sui bisogni locali e sulla fase di implementazione e attingendo a una pluriennale esperienza maturata collaborando con Comuni, organizzazioni turistiche, istituzioni pubbliche e promotori di progetti. La sua priorità è sfruttare il potenziale regionale puntando sulla stretta cooperazione con i portatori di interessi.
Titolare di un diploma di ingegnere rurale ETH, Peter Marty lavora da 20 anni come docente e responsabile di progetto presso l’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) nel settore dell’ambiente e delle risorse naturali.
Peter Marty
Docente e responsabile di progetto
+41 58 934 59 42
peter.marty@zhaw.ch
https://www.zhaw.ch/de/ueber-uns/person/marp


Sarah Mettan (DE/FR)
Sarah Mettan (DE/F) è responsabile di progetto presso l’agenzia sa_partners nonché membro del gruppo di lavoro nazionale «Città-spugna – Per una gestione delle acque adattata al clima negli insediamenti» della VSA (Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque). Ha conseguito un bachelor in scienze ambientali all’Università di Losanna e un master in sviluppo territoriale e sistemi infrastrutturali al Politecnico di Zurigo focalizzandosi sullo sviluppo regionale integrato. Presta consulenze a città, Comuni, regioni e privati su questioni strategiche, concettuali e procedurali che riguardano l’attrattiva delle aree abitative, lavorative ed economiche.
Sarah Mettan
sa_partners Agentur für Städtebau und Planung
Dufourstrasse 95, 8008 Zürich
+41 44 515 25 88
sarah.mettan@sapartners.ch
www.sapartners.ch
Esempi di progetti
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Una nuova offerta di ecoturismo in Svizzera
La Maison de la tourbière (Casa della torbiera) inaugurata nel Giura funge da centro per la ricerca, la documentazione e la protezione delle torbiere e da interfaccia tra scienza, formazione/educazione e pubblico. L’edificio ospita un centro di informazioni con uno spazio espositivo che presenta le conoscenze scientifiche disponibili sulla biologia e la storia dello sfruttamento delle torbiere, con un accento particolare sul complesso rapporto tra uomo e natura e sulle sfide attuali legate alla protezione di questi ecosistemi di transizione. Parallelamente, nella sua funzione di centro di competenza di importanza nazionale, offre a ricercatori e studenti un laboratorio di ricerca e formazione. Un sentiero naturalistico di 2,8 km permette ai visitatori di osservare le biocenosi tipiche delle torbiere nel loro ambiente naturale e di apprezzare l'atmosfera unica di questi habitat. L’edificio ospita anche un ristorante che propone specialità regionali e un albergo. La Maison de la tourbière punta a promuovere la conoscenza delle torbiere, a sottolineare la loro importanza per l’equilibrio naturale, a sensibilizzare il pubblico sulla necessità di proteggere questi preziosi ecosistemi e a sostenere la ricerca scientifica in questo campo.
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Benvenuti nell’Amazzonia della Svizzera!
Il progetto NPR Aargauer Hochrhein ha dato visibilità al grande potenziale naturalistico e turistico del Reno. Grazie al progetto sono state realizzate importanti basi, tra cui un sito web, la presenza su altre piattaforme, itinerari, contenuti narrativi per il web (storytelling), alcuni prodotti preliminari e la promozione dell’Alto Reno argoviese come «Amazzonia della Svizzera». Il progetto è stato accolto con entusiasmo dagli operatori turistici, dai Comuni e dalla popolazione e nell’ambito della sua dimensione intercantonale ha permesso di dare risalto al Cantone di Argovia. L’Alto Reno argoviese si estende tra le cittadine di Kaiserstuhl e di Kaiseraugst e segna il confine naturale tra Germania e Svizzera. Su questo tratto il Reno scorre per lo più senza ostacoli formando un prezioso habitat naturale per piante e animali che attrae turisti e appassionati di natura. Sulle sponde vivono castori, rane e martin pescatori e la pianura alluvionale del «Chly Rhy» fa parte dei paesaggi di importanza nazionale. Quest’area di elevato pregio naturalistico può essere esplorata a piedi o in bicicletta. Lungo le rive si trovano diversi punti in cui sostare per un picnic, una grigliata o una nuotata. Per dare maggiore visibilità alla regione, aumentare la creazione di valore e posizionarsi all'interno del progetto, queste misure saranno combinate con innovazioni tecniche, come una guida digitale.
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Opportunità economiche della biodiversità e del paesaggio
La regione attorno all’Hörnli, nell’Oberland zurighese, fa parte dell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali (IFP) ed è uno dei paesaggi di maggior pregio della Svizzera. Si estende su parte del territorio dei tre Cantoni di Zurigo, San Gallo e Turgovia e ospita un mosaico di elementi paesaggistici naturali e rurali. Sviluppando una linea di prodotti che vertono sui temi della biodiversità, della conservazione del paesaggio, dell’alimentazione, della cultura e del patrimonio costruttivo, la regione è valorizzata e proposta come territorio di qualità complementare al centro urbano di Zurigo. È allo studio la possibilità di creare un luogo fisico in cui fruire di questi prodotti, ad esempio sotto forma di un luogo di incontro, un centro di informazione e vendita o un centro naturalistico, che può anche fungere da «hub» per mostre e programmi di educazione ambientale o escursioni.
Informazioni e approfondimenti:
- Consulenza in materia di paesaggio ai Comuni (UFAM)
- Ufficio federale dell'ambiente (UFAM): Biodiversità
- Pubblicazione UFAM et SECO: Sulle tracce delle qualità e dei valori dei paesaggi
- Pubblicazione UFAM: Buone pratiche per migliorare la qualità del paesaggio
- Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE): Dare maggiore valenza al paesaggio
- Inkubator Ökologische Infrastruktur: Neue Waren, Dienstleistungen und Geschäftsmodelle in den Schweizer Pärken (in tedesco)
- Rete dei parchi svizzeri
Idea di progetto?
Avete un’idea di progetto che vorreste realizzare? Oppure siete un ente o un’istituzione pubblica e vorreste beneficiare di una consulenza per conoscere meglio il potenziale paesaggistico della vostra regione? Contattate i seguenti uffici o servizi:
- consulenza per istituzioni pubbliche: Ufficio cantonale per la natura e il paesaggio (servizi cantonali della protezione della natura e del paesaggio)
- consulenza per attori privati: sono disponibili tre esperti che possono consigliarvi in tedesco, francese o italiano. Per la consulenza, potete rivolgervi direttamente allo specialista di vostra scelta o contattare l’agenzia di management regionale per ottenere un preventivo.
nello sviluppo regionale
Attività di comunicazione nello sviluppo regionale

Il documento «Ruolo degli attori chiave e compiti di comunicazione nell’ambito della NPR» precisa il ruolo della Confederazione, di regiosuisse, dei Cantoni, delle regioni e dei promotori di progetti nelle attività di comunicazione relative alla NPR.
Video esplicativo NPR
Il video, realizzato dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), presenta una panoramica dei punti chiave della NPR, uno strumento che promuove lo sviluppo economico delle regioni di montagna, delle aree rurali e delle regioni di confine.
Video esplicativo NPR (versione lunga)
Il video è disponibile in cinque lingue (italiano, tedesco, francese, romanico e inglese). È possibile modificare i sottotitoli dei singoli video a seconda del gruppo target. I video sono disponibili anche con sottotitoli fissi integrati su YouTube: Italiano (sottotitoli DE/FR), Tedesco (FR/IT), Francese (DE/IT), Romancio (DE/IT).
Download (senza sottotitoli)
Download (con sottotitoli)
- Italiano con sottotitoli in DE e FR
- Francese con sottotitoli DE e IT
- Tedesco con sottotitoli FR e IT
- Romancio con sottotitoli DE e IT
Utilizzo del video
Diffondete il video e fate conoscere la NPR!
Le illustrazioni nel video (mappe, figure e altro) possono essere richieste a regiosuisse e utilizzate per attività di comunicazione sulla NPR.
Relazioni con i media
Checklist
Canali di comunicazione di regiosuisse
Modulo per le richieste di comunicazione
Utilizzare il logo del NPR
Potete utilizzare il logo del NPR sui vostri mezzi di comunicazione (ad esempio, sul vostro sito web, sui volantini, sui comunicati stampa). Qui troverete diverse versioni e un manuale da scaricare.
Management regionali, attori fondamentali dello sviluppo regionale

Per svolgere i compiti loro assegnati, dispongono generalmente di un’organizzazione (p. es. segreteria) con un mandato di prestazioni e risorse umane e finanziarie proprie.
Nella maggior parte delle regioni l’organizzazione svolge anche la funzione di agenzia regionale per lo sviluppo (ARS) o di management regionale In questa veste, funge da motore e coordinatore dello sviluppo regionale e permette di sfruttare il potenziale disponibile schiudendo nuove opportunità.
Il breve video realizzato dalla Rete rurale nazionale tedesca (Deutsche Vernetzungsstelle Ländliche Räume, DVS) presenta il ruolo e i compiti del manager regionale prendendo spunto dal programma europeo LEADER. Gran parte dei contenuti possono applicarsi anche alla realtà svizzera.
Il ruolo del management regionale nella NPR
Nell’ambito della Nuova politica regionale (NPR), la Confederazione e i Cantoni possono promuovere la creazione e la gestione di enti e agenzie regionali per lo sviluppo. Dal lancio della NPR, sono state create o riformate varie strutture regionali di promozione dello sviluppo regionale che svolgono un ruolo fondamentale nell’attuazione a livello regionale. Questi management – alcuni dei quali organizzati come enti di sviluppo cantonali o intercantonali come arcjurassien.ch – sostengono e consigliano le persone e le organizzazioni nella presentazione delle domande di finanziamento per i progetti NPR o, in alcuni casi, lanciano progetti propri. Generalmente, fungono da sportelli regionali non solo per la NPR, ma anche per altri programmi di finanziamento e iniziative di sviluppo regionale, contribuendo in modo significativo a uno sviluppo territoriale coerente.
Il ruolo delle agenzie RIS
Attraverso la NPR, la Confederazione e i Cantoni promuovono anche i Sistemi regionali di innovazione (RIS) e le agenzie RIS (management RIS), che offrono servizi e consulenza alle PMI nell’ambito dell’innovazione di prodotti e di processi. Per saperne di più consultare la rubrica rubrica «Sistemi regionali di innovazione».
Quali sono i fattori che determinano il successo di un management regionale?
Per assumere pienamente il proprio ruolo di attore fondamentale, un management regionale deve vantare un’ampia gamma di competenze e disporre di capacità sufficienti e del necessario potere d’azione e di decisione. Un solido radicamento nel territorio, una buona rete di contatti e il sostegno (politico) degli enti responsabili dello sviluppo sono la chiave per il successo.
La possibilità di (co)decidere in merito alla concessione di un finanziamento o di lanciare e realizzare progetti di sviluppo propri rafforza la percezione interna ed esterna del management regionale quale attore importante dello sviluppo regionale. Questo può avere un effetto positivo sulla motivazione e sull’efficacia. Tuttavia, per evitare conflitti di interesse sono necessarie regole di governance chiare e trasparenti. Per prevenire malintesi e false aspettative, il ruolo svolto dal management regionale in un processo o in un progetto (consulente, partner di riferimento, facilitatore, coordinatore, capo progetto ecc.) deve sempre essere chiaro.
La gamma di prestazioni fornite e la specializzazione possono aumentare l’efficacia del management regionale. Un approccio e un’efficacia intersettoriale e interdisciplinare rispondono anche al bisogno di uno sportello unico espresso da molti attori locali e regionali. La specializzazione, dal canto suo, permette di utilizzare i fondi e le risorse in modo più mirato e di operare in base a precisi obiettivi.
In sede di attuazione della NPR si sono dimostrati efficaci modelli regionali che coinvolgono le imprese locali o i loro organi di rappresentanza, per esempio attraverso l’integrazione istituzionale negli enti di sviluppo regionale oppure tenendo conto degli interessi e dei bisogni delle aziende a livello di contenuti (organo consultivo economico o altro). Uno studio di Ecoplan pubblicato nel 2018 (in tedesco e francese) fornisce una panoramica dei vari modelli regionali e dei loro vantaggi e svantaggi.
Spunti di lettura e informazioni sul management regionale
La scheda pratica fornisce una panoramica compatta e riassume le conoscenze, le esperienze e i risultati sul tema del management regionale:
Le seguenti pubblicazioni e rubriche offrono maggiori informazioni su come il management regionale può stimolare, sostenere e coordinare lo sviluppo regionale e lo sviluppo di progetti da parte di attori (economici) regionali:
La resilienza nello sviluppo regionale

La resilienza nello sviluppo regionale
La capacità delle regioni di trasformare cambiamenti e crisi in occasioni di sviluppo grazie alle proprie risorse economiche, sociali ed ecologiche può essere definita resilienza regionale. Ma cosa significa questo nell’ottica dello sviluppo regionale? Come possono le regioni essere meglio preparate ad assorbire eventuali shock futuri ed uscirne rafforzate? Questo dossier presenta il tema della resilienza e propone possibili approcci concreti a livello regionale.
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Cosa significa resilienza nel contesto dello sviluppo regionale?
Cosa significa resilienza nel contesto dello sviluppo regionale?
Introduzione
Il concetto di resilienza torna sistematicamente alla ribalta in tempi difficili: durante la crisi finanziaria ed economica del 2008, la crisi dell’euro nel 2015, la «crisi climatica» ed ora la crisi coronavirus. Ma cosa si intende per resilienza? Il termine deriva dal latino resilire (fare un salto all’indietro o rimbalzare) e designa la capacità di un sistema di ritornare al suo stato iniziale (stabile) dopo essere stato sottoposto a una perturbazione. In discipline come l’economia, l’ecologia, la psicologia o lo sviluppo organizzativo si parla di resilienza per esprimere in generale la capacità di resistere a eventi critici o traumatici. L’idea di fondo è che un sistema riesca a conservare meglio le proprie strutture e funzioni adeguandosi costantemente ai mutevoli fattori ambientali.
Quali sono le caratteristiche di una regione «resiliente»?
Nello sviluppo regionale, il concetto di resilienza ha finora trovato poche applicazioni. Uno studio della società di consulenza austriaca ÖAR Regionalberatung (Lukesch et al. 2010), realizzato sullo sfondo della crisi economica e finanziaria del 2008, ha individuato, sulla base di indicatori economici, ecologici e sociali misurabili (evoluzione demografica, soddisfazione di vita, spesa per la cultura, qualità ambientale, esposizione ai rischi, creazione di valore, diversificazione del tessuto imprenditoriale, creazione di nuove aziende ecc.), tre diversi scenari che caratterizzano le regioni resilienti in situazioni di crisi:
- nessun impatto negativo;
- effetti negativi compensati in breve tempo;
- effetti negativi sovracompensati in breve tempo.
(Fonte: Lukesch et al. 2010)
Il secondo scenario è spesso rappresentato con l’immagine di un «misirizzi», figurina a base tondeggiante che se sbilanciata tende a tornare in posizione eretta. Nel terzo scenario, la regione esce addirittura rafforzata dalla crisi.
Secondo la ricerca condotta da ÖAR Regionalberatung, lo sviluppo delle regioni resilienti si fonda su processi consapevoli di gestione strategica, organizzazione e compensazione che combinano il principio fondamentale dello sviluppo sostenibile con la diversificazione economica e sociale, la formazione, la capacità di adeguamento, l’orientamento al futuro, l’innovazione e la cultura dell’apprendimento dagli errori. In Svizzera, il tema della resilienza non si è ancora ritagliato uno spazio significativo nella pratica dello sviluppo regionale. Le esperienze fatte nel contesto della crisi provocata dal coronavirus hanno tuttavia dato nuovo impulso a questo approccio.
La resilienza non va intesa tanto come stato da raggiungere, quanto piuttosto come metodologia specifica volta allo sviluppo sostenibile di una regione. Si tratta di individuare e valorizzare i potenziali, aggregare partner, creare spazi di sperimentazione, apprendere costantemente e, in definitiva, trovare un modo migliore per affrontare le crisi.
(Fonte: Lazy Eight, Adaptive Cycle, Zukunftsinstitut 2020)
Nelle regioni resilienti è quindi in atto un processo continuo di adeguamento, apprendimento e rinnovamento. L’obiettivo perseguito non è semplicemente tornare allo stato iniziale una volta passata la tempesta, ma favorire il cambiamento e le innovazioni, a loro volta fonte di impulsi in un’ottica di sviluppo sostenibile della regione. Le condizioni per riuscire in questo intento sono la diversificazione e l’equilibrio (applicando il concetto alla rappresentazione di cui sopra, i diversi cicli di vita devono essere diversificati ed equilibrati). Ciò significa che i sistemi regionali sono in grado di affrontare il futuro solo se ammettono la coesistenza di elementi diversi, anche discordanti, e non sono monostrutturati o programmati in modo lineare.
Maggiori informazioni
Cosa può fare la regione?
Cosa può fare la regione?
Introduzione
Secondo un altro studio di Robert Lukesch (in Springer Fachmedien Wiesbaden 2016, R. Wink (ed.), Multidisziplinäre Perspektiven der Resilienzforschung, Studien zur Resilienzforschung) diversi fattori esercitano un influsso positivo sulla resilienza di una regione:
- governance regionale efficiente e attiva con strategie sostenibili basate sui punti di forza regionali;
- competitività sistemica favorita ad es. da:
- diversificazione strutturale (varietà di settori, dimensioni aziendali e relazioni commerciali, sviluppo di competenze che consentono di evitare dipendenze unilaterali);
- risorse umane diversificate (forza lavoro adeguatamente formata e versatile, struttura demografica e piramide delle età equilibrate);
- orientamento al futuro e identificazione tempestiva degli sviluppi a lungo termine;
- capacità di imparare: osservare e riflettere sul proprio sviluppo e apprendere secondo il principio «fail early to learn quickly»;
- capitale sociale, competenze sociali e capacità di cooperazione;
- reti di comunicazione dense e feedback rapidi;
- apertura al nuovo e sua integrazione con quanto già esiste.
Consigli per l’attuazione ed esempi di buone pratiche
- Valutare il margine di manovra e passare rapidamente all’azione
- Coinvolgere in modo mirato i giovani
- Tenere conto delle megatendenze
- Favorire lo sviluppo sostenibile nella regione
- Promuovere l’economia circolare e le cooperazioni nella regione e ridurre al minimo la dipendenza dalle materie prime esauribili e dalle importazioni
Nota: Supporto nel percorso verso una gestione attiva della resilienza
Maggiori informazioni
- Corso sulla resilienza (il corso si è svolto per la prima volta nel novembre del 2020; altre edizioni sono in corso di programmazione)
nello sviluppo regionale
Partecipazione digitale nello sviluppo regionale e urbano

Partecipazione digitale nello sviluppo regionale e urbano
Negli ultimi mesi il team di regiosuisse ha maturato una solida esperienza nell’organizzazione di workshop online e nelle possibilità di partecipazione virtuale. In collaborazione con altri attori dello sviluppo regionale, urbano e comunale ha elaborato una panoramica sulla partecipazione elettronica che evidenzia le opportunità e i limiti dei formati di partecipazione virtuale e illustra gli aspetti da considerare in sede di pianificazione e implementazione.
Esistono possibilità di partecipazione virtuale sia nei processi formalizzati (ad es. pianificazione del territorio, e-government) sia in quelli non formalizzati (ad es. elaborazione di strategie di sviluppo regionale o progetti di sviluppo a livello comunale). Nella panoramica seguente ci concentriamo sui processi non formalizzati.
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Possibili Impieghi e opportunità
Quali sono i possibili impieghi dei formati di partecipazione virtuale?
Possibili impieghi
I formati virtuali e i canali digitali possono essere utilizzati a tutti i livelli della partecipazione (informazione, concertazione, co-decisione, partecipazione). L’offerta di applicazioni e strumenti digitali è molto vasta. Qui di seguito menzioniamo tool utilizzati dal team regiosuisse (stato: novembre 2020):
Al primo livello di partecipazione (informazione), le possibilità digitali sono relativamente facili da implementare e sono già ampiamente utilizzate. Agli altri livelli – concertazione, co-decisione, partecipazione – sussiste un potenziale non ancora pienamente sfruttato.
Anche il Toolbox Democrazia Digitale fornisce una panoramica degli strumenti di partecipazione digitale disponibili. La piattaforma, utile per la ricerca di strumenti specifici (ad es. raccolta di idee, scambio di opinioni ecc.), è stata creata nell’ambito dell’evento #VersusVirus Hackathon 2020 ed è gestita dalla Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG).
Opportunità offerte dai formati virtuali
- Raccogliere in modo semplice e tempestivo richieste, feedback o valutazioni su questioni specifiche o idee di singole individui, gruppi di persone o della popolazione.
- Permettere la presa di decisioni, anche quando non è possibile incontrarsi in presenza.
- Promuovere lo scambio e la discussione in merito a esperienze, idee e progetti al di là dei limiti di luogo e (se necessario) di tempo, ad es. nell’ambito della cooperazione sovraregionale e dello scambio (inter)nazionale di esperienze (i tempi di viaggio sono eliminati) oppure quando si tratta di garantire che tutti i soggetti interessati partecipino, indipendentemente dalle loro disponibilità di tempo.
- Allargare la cerchia dei partecipanti, dato che i canali e i formati digitali possono essere utilizzati per raggiungere gruppi target non solo diversi ma anche più ampi: ad es. adolescenti e giovani, persone che risiedono fuori regione/comune, proprietari di case secondarie, persone a mobilità ridotta o che fanno parte di un gruppo a rischio (in caso di pandemia) e che non vogliono partecipare fisicamente a un evento o ancora persone che non amano esprimersi in pubblico. Anche i formati ibridi offrono molte possibilità in questo senso.
- Sfruttare l’effetto novità: per la maggior parte dei partecipanti i workshop virtuali sono una novità. Per questo hanno meno inibizioni e più voglia di sperimentare. I workshop possono portare una ventata di freschezza, un vantaggio che va sfruttato. Oltre a seguire i contenuti proposti nel workshop, i partecipanti acquisiscono conoscenze metodologiche e tecniche.
Come funziona la partecipazione?
Come funziona la partecipazione con i formati virtuali e quali sono gli aspetti da considerare?
Panoramica
Oltre ai principi generali della partecipazione, nelle procedure digitale devono essere presi in considerazione vari fattori:
- Scegliere con cura i formati e i tool: i formati analogici non possono essere convertiti in formati virtuali senza adeguamenti. I formati virtuali richiedono una riflessione approfondita e per la loro implementazione vanno utilizzati tool adeguati. Tra gli aspetti importanti da considerare vi sono gli obiettivi da raggiungere, il numero approssimativo di partecipanti, le loro esigenze e la loro familiarità con le nuove tecnologie. Occorre ad esempio chiedersi se l’obiettivo è quello di informare i partecipanti, di ottenere un feedback oppure di elaborare in modalità collaborativa un tema nell’ambito di un workshop interattivo. In quest’ultimo caso può essere utile utilizzare una lavagna bianca digitale. Applicazioni come Miro, Padlet o Mural facilitano la collaborazione nell’ambiente virtuale.
Gli organizzatori possono, ad esempio, annotare alla lavagna i flussi di processo, le domande o i risultati della discussione e i partecipanti possono scrivere le loro riflessioni o risposte su post-it, proprio come in un workshop in presenza. È importante verificare in via preliminare se tutti i partecipanti hanno accesso al tool selezionato. Il fattore decisivo per la scelta è dato dall’uso che si prevede di farne, che a sua volta determina se la versione gratuita di un’app o di un software è sufficiente o se invece è necessario acquistare la versione a pagamento. Si consiglia di testare i tool scaricando la versione di prova gratuita e consultando i tutorial online. - Considerare la protezione dei dati: è bene verificare anticipatamente le condizioni d’uso e le disposizioni sulla protezione dei dati della soluzione digitale scelta. Se un evento o una riunione virtuale viene filmato, bisogna ottenere il consenso dei partecipanti.
- Promuovere attivamente il formato online e contattare i gruppi target attraverso canali specifici: per ottenere l’adesione di potenziali partecipanti occorre promuovere attivamente il formato online. Per raggiungere gruppi target specifici è consigliabile utilizzare i loro canali di comunicazione oppure far leva su persone e organizzazioni che possono fungere da moltiplicatori (ad es. Instagram per i giovani o associazioni di categoria e gruppi LinkedIn per determinati gruppi professionali ecc.). È anche possibile promuovere il formato online con il classico passaparola. Se invece l’obiettivo è di attirare il maggior numero possibile di partecipanti, è opportuno utilizzare diversi canali (sito Internet, invio di mail, social media, flyer, manifesti, informativa del Comune ecc.). Spesso questi canali possono essere utilizzati anche per comunicare i risultati. La loro gestione richiede risorse che devono essere debitamente pianificate.
La scheda pratica «Comunicazione nello sviluppo regionale» e il dossier tematico «Comunicazione» forniscono suggerimenti e consigliano supporti e strumenti per la pianificazione e l’attuazione delle attività di comunicazione.
Suggerimenti per i workshop online
- Prevedere tempo sufficiente per la preparazione e il follow-up: è importante preparare il workshop in modo accurato. Ciò significa prevedere il tempo necessario per l’impostazione metodologica, ma anche per la preparazione tecnica (ad es. lavagne bianche digitali per la collaborazione virtuale). L’utilizzo di lavagne bianche digitali e di registrazioni video può facilitare notevolmente la documentazione dei risultati, che possono essere salvati direttamente in forma digitale, senza che sia necessario trascrivere o fotografare la lavagna a fogli mobili o la bacheca. Come nel caso dei workshop in presenza, anche per quelli virtuali è necessario pianificare un tempo sufficiente per il lavoro di sintesi e la comunicazione dei risultati.
- Preparare bene la moderazione: anche una buona moderazione è un fattore determinante per il successo di un workshop online. Quando si collabora in uno spazio virtuale è particolarmente importante formulare in modo semplice e chiaro i compiti e le domande. Se si utilizzano le lavagne bianche digitali, è opportuno che i partecipanti siano guidati nell’esecuzione dei compiti per mezzo di elementi visivi o grafici (ad es. con frecce). I formati digitali pongono sfide specifiche di cui i moderatori devono essere consapevoli: ad esempio, la dimensione interpersonale è meno identificabile e percettibile, è più difficile interrompere chi parla troppo e c’è un rischio maggiore che le persone timide «scompaiano» del tutto.
- Non sottovalutare il tempo e lo sforzo necessari per la visualizzazione: grazie alle lavagne bianche digitali, i risultati della discussione possono essere visualizzati in modo chiaro e in tempo reale per tutti i partecipanti (ad es. con post-it). Per i meno esperti, tuttavia, questa modalità di visualizzazione è più impegnativa delle riunioni in presenza soprattutto se si devono ad esempio creare schizzi o mappe mentali. In alternativa a una lavagna a fogli tradizionale, è quindi opportuno che i moderatori sappiano usare una lavagna bianca digitale. Nel caso ideale, la moderazione dovrebbe essere condivisa da almeno due persone, in modo che una persona possa concentrarsi sulla moderazione e l’altra sulla visualizzazione della discussione.
- Stabilire regole chiare: regole semplici e chiare all’inizio del workshop facilitano la collaborazione virtuale. Le regole più comuni e diffuse sono, ad esempio, spegnere il microfono quando non si parla, non dilungarsi, non parlate tutti insieme, per i gruppi più grandi convenire un segnale quando si vuole intervenire, spiegare come usare la funzione chat (chi?, per cosa?). Se vi sono più lingue di lavoro, non dimenticare di spiegare le regole da applicare (ad es. ognuno si esprime nella propria lingua) e ricordare ai partecipanti di parlare in modo chiaro e non troppo veloce.
- Prestare attenzione alla comunicazione non verbale e alla dinamica di gruppo: nell’ambiente virtuale la dimensione interpersonale è più difficile da cogliere e da gestire, soprattutto se i partecipanti non si conoscono. È quindi importante riflettere a come si possa sviluppare comunque un senso di appartenenza al gruppo, ad es. una pausa caffè in piccoli gruppi (breakout room). Se i partecipanti non si conoscono, è fondamentale prevedere un giro di presentazioni o sessioni di warm-up mirate.
- Considerare il livello di familiarità dei partecipanti con le nuove tecnologie: i formati virtuali richiedono una certa apertura e una certa familiarità con le nuove tecnologie. Quest’aspetto va considerato per la selezione dei tool e la preparazione del workshop. Nel caso ideale i partecipanti hanno dimestichezza con la tecnologia utilizzata; negli altri casi è fondamentale spiegare loro come funzionano l’app o il tool che verranno impiegati. Se, ad esempio, si utilizza una lavagna bianca digitale e non si sa se i partecipanti hanno già lavorato con questo tool, è bene prevedere una breve introduzione (se possibile in piccoli gruppi) prima dell’inizio effettivo del workshop (temi da trattare: come si accede alla lavagna? Come si scrive un post-it lì? Come si annulla un’operazione ecc.). Se è prevedibile che i partecipanti abbiano un basso livello di familiarità con la tecnica, occorre adeguare il metodo e/o occorre offrire ai partecipanti un supporto durante il workshop, ad esempio fare in modo che le persone responsabili della moderazione si occupino anche della visualizzazione sulla lavagna. Negli altri casi, è sufficiente un’introduzione all’uso del tool all’inizio del workshop.
- Essere pronti a risolvere problemi tecnici: i guasti e i problemi tecnici incontrati dal team di moderazione e/o dai partecipanti possono creare stress supplementare. Oltre a una buona preparazione (controllo tecnico e introduzione dei partecipanti), è utile definire una persona di contatto alla quale i partecipanti possono rivolgersi in caso di problemi tecnici. Se la connessione Internet è lenta o di scarsa qualità un buon trucco è spegnere la telecamera.
- Progettare consapevolmente l'entrata: i workshop virtuali permettono ai partecipanti di risparmiare il tempo di viaggio, con il rischio però che trascurino la preparazione «mentale». Per entrare rapidamente in tema può essere utile prevedere esercizi di warm-up che vanno adeguati a seconda del tipo di workshop da realizzare.
- Prevedere sessioni brevi e variate: stare seduti al computer per seguire lunghe sessioni è faticoso e molti partecipanti non sono abituati. È quindi consigliabile pianificare sessioni più brevi (2 ore) o comunque prevedere pause per dare ai partecipanti la possibilità di alzarsi e sgranchirsi le gambe (se possibile all’aria aperta). Per mantenere alta l’attenzione è anche utile includere elementi interattivi (discussioni, votazioni ecc.).
- Equipaggiare e predisporre la postazione di lavoro: se per brevi riunioni video lo schermo del laptop può essere sufficiente, per formati più lunghi e workshop online è utile dotare la postazione di lavoro di almeno due schermi (di grandi dimensioni). Questo permette, ad esempio, di seguire una videoconferenza su uno schermo e di visualizzare la lavagna digitale o il documento sul quale si sta lavorando sull’altro. Una possibilità per alternare la posizione di lavoro è di dotarsi di una scrivania ad altezza regolabile. Infine, la portata del raggio d’azione delle cuffie e del microfono può offrire più o meno libertà di movimento durante il workshop.
Limiti dei formati virtuali
Quali sono i limiti dei formati virtuali?
Panoramica
I formati virtuali possono essere la scelta giusta per raggiungere nuovi partecipanti, raccogliere opinioni e, soprattutto in gruppi ben affiatati, lavorare sui contenuti. ma non sostituiscono il contatto diretto. Occorre inoltre considerare che determinati gruppi sono difficilmente raggiungibili in modalità virtuale. Quando si tratta di collaborare sul lungo periodo, sviluppare contenuti (creativi) e motivare le persone ad impegnarsi attivamente e a lungo termine nella regione, spesso è meglio optare per una combinazione di formati online e offline o per formati ibridi.
Regole generali:
- Le riunioni in presenza si prestano meglio in situazioni di crisi e di conflitto e per affrontare temi sensibili perché permettono di tener conto della dimensione interpersonale (non verbale).
- Nel caso di processi a lungo termine (processi strategici regionali, processi di sviluppo comunale ecc.) i formati virtuali non possono sostituire del tutto il contatto personale e lo scambio. Generalmente, per motivare i partecipanti ad impegnarsi sul lungo periodo è indispensabile conoscersi personalmente e intrattenere uno scambio personale regolare.
- Poiché i formati virtuali sono più anonimi di quelli analogici, vi è il rischio che all’ultimo momento i partecipanti non si presentino, si defilino durante il workshop oppure decidano di non partecipare più al processo. All’inizio di un evento, di una riunione o negli intervalli si possono utilizzare Warm-ups mirati per gruppi ristretti (p. es. giro di presentazioni, esercizi preliminari, domande). Per mantenere vivo l’interesse, è importante inserire elementi interattivi.
- Nei workshop online non è sempre possibile dar prova di creatività: se bisogna visualizzare un’idea (ad es. con schizzi) o costruire un prototipo (approccio design thinking),il formato virtuale pone una serie di limiti. Il fatto che i partecipanti non si conoscano e non siano abituati a collaborare in modalità virtuale può ripercuotersi negativamente sulla creatività.
Per maggiori informazioni sui formati digitali e analogici per la partecipazione della popolazione leggere il post «DigiLoge Bedürfniserhebung» sul sito del progetto «in comune».
Esempi di progetti
Esempi di progetti
Esempi
- Next Generation Lab: laboratorio interamente virtuale sviluppato da regiosuisse nell’ambito del quale i giovani sviluppano idee di progetto per la loro regione. Contatto: Thomas Probst
Al Next Generation Lab è dedicato anche un articolo della rivista regioS - Progetto modello Sviluppo sostenibile del territorio «Weinland zurighese: sviluppo regionale integrale strutturato in rete»: il progetto modello combina diversi formati digitali (inchiesta, mappa dei luoghi preferiti ecc.) con workshop sul posto. L’obiettivo è di ottenere l’adesione della popolazione e degli stakeholder per l’elaborazione di una strategia di sviluppo integrata. Per maggiori dettagli consultare il sito del progetto: www.miswyland2040.ch
- «Mitwirken an Zürichs Zukunft»: piattaforma online per i processi di partecipazione digitale della città di Zurigo. Esempio: Stadt Idee (bilancio partecipativo). La piattaforma è stata testata per la prima volta nei progetti Quartieridee Wipkingen (rapporto sul campo e video) e Stolzehüsli.
- Smart City Lab Lenzburg: durante un hackathon online di due giorni, i team hanno sviluppato soluzioni creative per una città sostenibile e intelligente del futuro nella città di Lenzburg. All’evento hanno partecipato residenti, programmatori professionisti, startuppisti e studenti. Informazioni sono disponibili sul sito web dello Smart City Labs Lenzburg o nell'articolo di focus di regiosuisse.
- Dialog Luzern: la piattaforma digitale creata su iniziativa della città di Lucerna fornisce informazioni sulle possibilità di partecipazione a disposizione della popolazione. Le autorità, le associazioni e le organizzazioni possono caricare contenuti sulla piattaforma e promuovere o attuare processi partecipativi.
- Klimaforum Zürich: formato ibrido messo a punto dalla città di Zurigo con il quale è possibile combinare incontri e eventi in presenza con una piattaforma online. Sulla piattaforma di dialogo si possono porre domande e proporre, valutare e discutere idee. L’obiettivo è di coinvolgere tutti coloro che vogliono impegnarsi per il clima nell’elaborazione e lo sviluppo di attività di protezione climatica.
- Eventi ibridi a Lichtensteig: nell’ambito degli eventi virtuali «ImPuls» organizzati dalla SUP della Svizzera orientale, il sindaco di Lichtensteig (SG) Mathias Müller racconta in un video la sua esperienza con i formati ibridi. La presentazione generale degli eventi «ImPuls» fornisce una chiara panoramica delle opportunità e dei limiti della collaborazione online.
- Assemblea comunale di Bitsch, Salgesch e Täsch in diretta streaming: gli abitanti di tre comuni dell’Alto Vallese hanno potuto assistere in diretta streaming all’assemblea comunale. I primi risultati di questo progetto pilota sono incoraggianti. L'articolo «Wenn die Urversammlung live im Wohnzimmer stattfindet»
- Anche il sito «in comune» riporta informazioni, esempi e articoli sul tema della partecipazione digitale.
- La pubblicazione Handreichung Partizipation und Pandemie del Dipartimento dello sviluppo urbano e della politica abitativa della città di Berlino offre una valida panoramica delle possibilità di partecipazione offline e online.
- E-participation Lenzburg foresta: la città di Lenzburg, in collaborazione con CitizenTalk, l'Università di Scienze Applicate della Svizzera Orientale (OST) e l'Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW), ha realizzato una partecipazione sul tema delle attività ricreative nella foresta. I partecipanti hanno potuto seguire il parere in tempo reale tramite un'app.
Volete segnalarci altri esempi interessanti? Non esitate a contattarci. Contatto: Simone Meyer
sviluppo regionale e urbano