
Next Generation e sviluppo regionale e urbano
I giovani sono il futuro delle regioni. I loro bisogni, le loro idee e il loro impegno possono dare importanti impulsi allo sviluppo sostenibile delle regioni, dei comuni e delle città. In questa rubrica sono presentati vari esempi e opzioni per coinvolgere maggiormente le giovani generazioni.
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Next Generation Incubator 2022
Next Generation Incubator 2022
Introduzione
Come possono i giovani dare nuovi impulsi allo sviluppo regionale e fornire un contributo per un futuro sostenibile e a misura d’uomo? Per rispondere a questa domanda, regiosuisse ha sviluppato l’Incubatore Next Generation, che si basa sul Next Generation Lab condotto nel 2020 e sperimenta un approccio co-creativo allo sviluppo di progetti da parte di giovani.
Nell’incubatore i giovani sviluppano progetti e modelli d’affari pronti a essere implementati avvalendosi di metodi innovativi. Il formato può essere applicato a livello regionale o comunale e permette di motivare i giovani a impegnarsi per lo sviluppo dell’ambiente in cui vivono. Nell’arco di tre mesi elaborano le idee in piccoli team affiancati da coach dell’innovazione di regiosuisse. Il processo prevede diverse fasi.
Per l’incubatore Next Generation è stato scelto come tema iniziale «costruire ponti tra città e campagna». Nell’incubatore si può affrontare un tema o una sfida specifica di una regione oppure optare per un processo «aperto» che permette ai giovani di scegliere liberamente il progetto da sviluppare.
Obiettivi
Per mantenere viva e attrattiva una regione servono progetti e modelli d’affari innovativi e sostenibili. L’innovazione risulta dall’interazione tra l’esperienza di attori navigati e la propositività dei giovani.
Il Next Generation Incubator persegue i seguenti obiettivi:
- motivare i giovani a impegnarsi allo sviluppo della propria regione;
- elaborare, approfondire e attuare idee e proposte di soluzioni per la regione;
- portare una ventata di novità nello sviluppo regionale puntando sull’innovazione e la co-creazione;
- mostrare come un progetto può essere sviluppato anche in modalità remota (spazio virtuale);
- valutare i risultati e gli apprendimenti e integrarli nella rete dello sviluppo regionale;
- incoraggiare le regioni e i comuni a coinvolgere maggiormente i giovani nello sviluppo.
Gruppo target e attori
- Team: generalmente un team è composto da tre o quattro giovani di età compresa tra 18 e 30 anni. Al Next Generation Incubator 2022 hanno partecipato tre team del Cantone di Berna e una persona del Cantone di Argovia.
- Coach: nel corso dell’intero processo i team sono sostenuti da coach dell’innovazione di regiosuisse.
- Mentori regionali: esperti di sviluppo regionale delle regioni interessate partecipano all’incubatore in qualità di mentori, fornendo ai team input pratici e feedback sulla situazione nelle regioni, sui bisogni degli attori regionali e sulla fattibilità delle idee. Aiutano inoltre i team ad allacciare contatti nella regione.
Approcci e metodi
Il Next Generation Lab ricorre a una combinazione di approcci basata sul Design Thinking e il Lean Start-up. Entrambi poggiano su cicli brevi e creativi per lo sviluppo di prototipi e sulla sperimentazione e ottimizzazione in tempi brevi dei prodotti sviluppati. In due workshop virtuali di mezza giornata e tre sessioni di due ore, i giovani affrontano le varie fasi del Design thinking e del Lean start-up con l’obiettivo di sviluppare idee e modelli d’affari innovativi e realizzabili che abbiano un nesso con la loro regione. Nel processo sono accompagnati da tre coach dell’innovazione di regiosuisse e da mentori regionali.
Fase 1: capire gli attori e i problemi e sviluppare idee
Le prime due mezze giornate sono dedicate alla comprensione dettagliata del contesto e delle criticità della regione e all’identificazione di una sfida o di un problema specifico (nel caso del Next Generation Incubator 2022 le interconnessioni/interazioni tra città e campagna). Vengono poi identificati gli stakeholder rilevanti, i loro desideri, aspettative, timori e speranze nonché i loro bisogni fondamentali. Successivamente, con un approccio creativo, i team generano il maggior numero possibile di idee e soluzioni al problema o alla sfida. Con il supporto del mentore, selezionano l’idea migliore che sarà poi sviluppata in modo più approfondito.
Fase 2: dall’idea al modello d’affari
Nelle sessioni successive, i team concretizzano l’idea selezionata con l’aiuto del mentore. La fase di concretizzazione si basa sul metodo Lean Start-up in base al quale l’idea viene approfondita utilizzando lo strumento del Lean Canvas e ponendosi due domande fondamentali: qual è il problema individuato che si vorrebbe risolvere? Vi sono potenziali clienti interessati alla soluzione sviluppata? I team possono rispondere a queste domande e ottimizzare il prodotto creando un prototipo, ossia una versione semplificata della soluzione, e testandolo con il potenziale gruppo target.
Fase 3: presentazione finale e implementazione
I team presentano i loro prodotti nell’ambito di un evento di chiusura che si svolge in presenza. All’evento conclusivo del Next Generation Incubator 2022 hanno partecipato i coach, i mentori e rappresentanti della SECO, dell’Unione delle città e della Rete dei parchi svizzeri. A seconda dei casi, è anche possibile che i progetti vengano valutati da una giuria e che le idee migliori vengano premiate.
Dopo l’evento conclusivo, i team hanno a disposizione un’altra sessione di coaching che possono sfruttare per discutere questioni riguardanti l’ulteriore sviluppo e l’implementazione della loro idea. Se del caso, i team vengono messi in contatto con altri attori regionali.
Risultati
FahrAbb Region Bern Oberland-Ost:
l’app punta a proporre un’offerta di mobilità complementare ai trasporti pubblici nella regione dell’Oberland est. Per creare e gestire un’offerta di passaggi in auto (car pooling) verrà sviluppata un’app basata su una community e semplice da usare. L’app deve poter essere utilizzata sia dai giovani che dagli anziani (spesso con problemi di mobilità) e deve garantire la sicurezza dei conducenti e degli utenti.
Visualizzazione, gruppo FahrAbb
Dare visibilità alla vendita diretta:
l’obiettivo è di rafforzare la vendita diretta di prodotti agricoli locali e regionali e di semplificarne l’acquisto ai turisti ed escursionisti giornalieri. Tutte le offerte di vendita diretta di una regione verrebbero visualizzate su una cartina (online o offline). Si può anche immaginare l’installazione di plug-in in un’app per escursionisti o sul sito di una destinazione.
Prototipo, gruppo direct marketing
Kombi-Ticket Region Seetal:
biglietto combinato che mira a far conoscere e a promuovere le offerte di mobilità pubblica esistenti. In particolare, incentiva la cooperazione tra le offerte culturali e di svago e i fornitori di mobilità regionale, al fine di creare sinergie e aumentare l’attrattività.
Conclusioni
Il Next Generation Incubator ha permesso di sviluppare idee interessanti. Il formato, che prevedeva due workshop introduttivi di mezza giornata e tre sessioni di due, si è rivelato valido. I workshop sono stati molto produttivi.
La mobilitazione dei partecipanti si è rivelata difficile. Questo può essere dovuto, da un lato, alla tempistica scelta (durante le vacanze estive) e alla mancanza di contatti tra i responsabili dello sviluppo regionale e i giovani, dall’altro all’investimento di tempo relativamente elevato per partecipare all’incubatore. Questo punto rappresenta una barriera considerevole. Molti potenziali interessati hanno già altri impegni e non vogliono vincolarsi a un progetto della durata di vari mesi. Quando si avviano progetti di questo tipo bisognerebbe assicurarsi che il formato sia adatto alle esigenze dei potenziali interessati. Per esempio, si dovrebbe offrire loro la possibilità di contribuire comunicando idee e bisogni senza doversi assumere un impegno a lungo termine. Si osserva inoltre che praticamente tutti gli iscritti frequentano una scuola universitaria. Questo si spiega per il fatto che il formato implementato a livello nazionale è stato presentato e comunicato soprattutto nelle scuole universitarie poiché la sua diffusione a tutte le scuole professionali svizzere avrebbe richiesto troppo tempo. Per raggiungere una platea più ampia di giovani (applicando il formato a livello regionale), è consigliabile utilizzare media specifici per i gruppi target della regione e ricorrere a moltiplicatori (p. es. scout, sezioni giovanili dei partiti, associazioni, club, scuole professionali).
I partecipanti hanno apprezzato le scadenze vincolanti, che hanno permesso loro di strutturare il lavoro.
Il formato ibrido, con workshop e sessioni di coaching virtuali e un incontro in presenza, si è dimostrato valido ed è stato apprezzato dai team partecipanti. Le sessioni virtuali offrono una maggiore flessibilità perché non sono legate a un luogo fisico. Questo è particolarmente importante per i giovani, che spesso sono molto mobili. Tuttavia, il contatto in presenza è molto apprezzato e visto come un’occasione privilegiata per la nascita di nuove idee.
Oltre al coaching e al mentoring, considerati molto utili, i partecipanti hanno apprezzato lo scambio con gli altri team, per esempio nell’ambito dell’evento di chiusura che si è tenuto a Berna.
Cosa fare
- Agevolare il lavoro flessibile
- Promuovere lo scambio con altri giovani
- Adattare il formato e la tempistica ai bisogni dei giovani
- Comunicare in funzione del gruppo target
- Promuovere un ambiente creativo
Consigli e suggerimenti per una partecipazione
Consigli e suggerimenti per una maggiore partecipazione dei giovani
Introduzione
Come emerso chiaramente dalle due discussioni di gruppo moderate da regiosuisse, se si vuole migliorare l’attrattività di una regione per i giovani è fondamentale coinvolgerli direttamente nel suo sviluppo.
Ma come promuovere una loro maggiore partecipazione allo sviluppo regionale? Grazie al laboratorio (Next Generation Lab), all’incubatore (Next Generation Incubator) e al focus group, regiosuisse ha raccolto esperienze e spunti di riflessione e propone alcune piste per raggiungere in modo ottimale i giovani. Determinati «formati» sono infatti particolarmente adatti a questo gruppo target e favoriscono la partecipazione delle giovani generazioni.
Raggiungere il gruppo target
Molti responsabili dello sviluppo regionale non hanno un contatto diretto con i giovani. Per loro è quindi difficile raggiungere questo gruppo e interessarlo a iniziative e formati di partecipazione. La comunicazione svolge un ruolo importante in quest’ottica e va quindi prestata attenzione sia al mezzo sia al contenuto del messaggio da trasmettere. In linea di principio, bisogna sempre chiarire in anticipo qual è il gruppo target e perché lo si vuole coinvolgere, in modo che la comunicazione possa essere adattata di conseguenza. Ecco alcuni suggerimenti per raggiungere più efficacemente le giovani generazioni.
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Utilizzare i social media
Gli adolescenti e i giovani sono molto attivi sui social media: questo canale va sfruttato. Se i più giovani tendono a preferire TikTok, i giovani adulti utilizzano maggiormente Instagram e talvolta anche Facebook. La probabilità di raggiungere il gruppo target attraverso questi mezzi di comunicazione è quindi maggiore che non con flyer, opuscoli o altro materiale stampato. È consigliabile seguire una formazione o un perfezionamento in questo ambito e, se del caso, coinvolgere direttamente i giovani o i giovani adulti nell’implementazione (p. es. assumere una persona part-time a supporto della comunicazione).
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Sfruttare il passaparola
Il passaparola è molto efficace. Si consiglia di utilizzare e mobilitare la propria rete di contatti per motivare i giovani, i quali a loro volta possono segnalare l’iniziativa o il progetto ai coetanei.
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Sfruttare le reti e le organizzazioni già attive
Se non si hanno contatti diretti con i giovani, è utile contattare le associazioni e le organizzazioni in cui questi sono presenti e rappresentati, p. es. associazioni comunali o regionali come gli scout, i cadetti (Cevi) o altro, oppure organizzazioni come i club sportivi e le associazioni culturali. Un’altra possibilità è quella di contattare le scuole e gli istituti di formazione professionale.
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Conoscere i punti dolenti delle nuove generazioni (pain points)
È importante capire in anticipo quali sono le preoccupazioni dei giovani e dei giovani adulti. Questo permette di adattare il contenuto e la formulazione ai loro bisogni e, di rimando, aumenta le probabilità di partecipazione. A tal fine, potrebbero rivelarsi utili uno scambio informale o un ciclo di discussioni con rappresentanti delle nuove generazioni.
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Scegliere un design accattivante
Il design di un messaggio dev’essere accattivante, soprattutto sui social media. È quindi consigliabile puntare piuttosto su immagini e grafica anziché su testi lunghi. I post pubblicati da altre organizzazioni sui social media possono essere una fonte di ispirazione. Anche strumenti come Canva o Adobe forniscono modelli che possono servire da spunto.
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Aspettare il momento giusto
È importante scegliere il momento più adatto per la comunicazione: p. es. pubblicizzare un evento o un’iniziativa partecipativa durante le vacanze può essere controproducente perché in quel momento molti giovani sono più difficili da raggiungere. Questo aspetto va preso in considerazione anche quando si prevede di coinvolgere determinati moltiplicatori (p. es. le scuole).
Formati adatti al gruppo target
La scelta del formato di partecipazione dipende molto dall’obiettivo da raggiungere.
Se l’obiettivo è ottenere il maggior numero possibile di prime opinioni da parte di giovani adulti su un determinato argomento, è consigliabile per esempio puntare piuttosto su formati di partecipazione digitale. Se invece si vuole sondare i bambini e capire le loro esigenze su un determinato tema, è preferibile collaborare con le scuole. Vale il principio: quando si interroga un gruppo target bisogna prendere sul serio le risposte che si ottengono. Inoltre, va comunicato chiaramente il motivo per cui si vuole conoscere l’opinione dei giovani e va precisato come e per cosa verranno utilizzate le risposte.
Se l’intento è quello di sviluppare progetti insieme ai giovani oppure motivarli a realizzare progetti su base autonoma, è auspicabile supportarli nella fase di elaborazione e sviluppo e offrire loro aiuto anche per la realizzazione, p. es. prevedendo un coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale. Per l’elaborazione di idee e modelli d’affari creativi si è dimostrato efficace anche il Next Generation Incubator sviluppato e testato da regiosuisse.
Se l’obiettivo è invece integrare la prospettiva dei giovani a lungo termine, si consiglia piuttosto di istituire consigli dei giovani, parlamenti dei giovani o formati di partecipazione analoghi. Queste strutture permettono alle giovani generazioni di esporre i propri interessi senza un grande dispendio di tempo.
Questi esempi mostrano chiaramente l’importanza di definire in anticipo l’obiettivo e lo scopo della partecipazione.
Nella scelta e nell’implementazione dei formati di partecipazione, vanno considerati gli aspetti che riassumiamo qui di seguito.
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Impegni e obblighi
Il fatto di dover assumere un impegno può essere un deterrente alla partecipazione. Per molti giovani pianificare a medio termine è difficile perché si trovano in una fase della vita in cui la loro situazione può cambiare rapidamente (p. es. transizione scuola-lavoro ecc.). C’è chi non ha problemi ad assumere impegni e c’è invece chi ha difficoltà a farlo. È importante trovare una via di mezzo e, se del caso, scegliere una combinazione di diversi formati di partecipazione. Si può per esempio immaginare di combinare un questionario online con un gruppo di accompagnamento fisso: in questo caso alcuni giovani possono decidere di partecipare solo al questionario.
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Eliminare gli ostacoli amministrativi
Anche se hanno risorse di tempo limitate, molti giovani vorrebbero essere coinvolti in qualche modo. Se però gli ostacoli amministrativi sono elevati, la mobilitazione diventa ancora più difficile. Pertanto, è opportuno creare opportunità di partecipazione «a bassa soglia». Per i formati che servono allo sviluppo di progetti, l’iscrizione o la candidatura dovrebbero essere per quanto possibile semplificate. Nel caso di un questionario, le domande dovrebbero essere formulate nel modo più semplice possibile e la compilazione non dovrebbe richiedere troppo tempo.
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Puntare su formati ibridi
I formati ibridi rendono più flessibile la partecipazione ai processi. I giovani sono molto mobili e si recano spesso in altre regioni, il che può rendere difficile la partecipazione a eventi organizzati sul posto. Tuttavia, molti di loro cercano e preferiscono gli scambi interpersonali e gli incontri in presenza. Soprattutto per i progetti a lungo termine, un mix di riunioni online, incontri in presenza e formati ibridi può fornire un grande valore aggiunto.
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Adeguare gli orari
Gli orari degli eventi e dei formati partecipativi devono rispondere alle esigenze dei giovani. Poiché durante il giorno molti lavorano o seguono una formazione, gli eventi vanno organizzati la sera o nel fine settimana. Nel caso di un gruppo fisso a lungo termine, occorre tener conto delle esigenze concrete dei partecipanti e adattare gli orari ai loro impegni.
Checklist
Prima di qualsiasi progetto che coinvolga le giovani generazioni, è necessario porsi le seguenti domande:
- Qual è esattamente il gruppo target?
- Cosa voglio sapere dal gruppo target?
- Come raggiungo il gruppo target?
- Attraverso quali mezzi e canali?
- Con quale messaggio? Con quali immagini
- Quali sono i potenziali moltiplicatori
- Come posso adattare il formato alle esigenze del gruppo target?
Voci della Next Generation
Voci della Next Generation
Introduzione
A quali temi si interessano i giovani? Quali sono le esigenze specifiche delle nuove generazioni? Quali fattori determinano l’attrattiva di un comune, una città o una regione ai loro occhi?
Per rispondere a queste domande, regiosuisse ha organizzato due discussioni di gruppo (focus group), un laboratorio (Next Generation Lab) e un incubatore di idee (Next Generation Incubator). Il laboratorio e l’incubatore si sono concentrati sullo sviluppo di soluzioni e idee progettuali, mentre i focus group hanno approfondito gli aspetti che stanno a cuore ai giovani. I partecipanti provenivano da diverse regioni della Svizzera (Emmental, Oberland bernese, Surselva, Engadina, agglomerato di Zurigo e agglomerato di Berna). Nelle due sessioni online moderate da regiosuisse si è discusso anche degli spazi che hanno un’importanza crescente per i giovani come luoghi di vita, di lavoro e di svago e su come questi andrebbero progettati e strutturati in futuro.
Garantire le connessioni tra città e campagna
La maggior parte dei partecipanti proviene da zone di campagna, ma vive o trascorre molto tempo in città o negli agglomerati o vi si reca periodicamente. Nell’ambito del focus group è stato chiesto loro di indicare quali attività svolgono nelle aree rurali e quali in quelle urbane. Dalle risposte è emerso un quadro chiaro. Come previsto, già durante la prima discussione è emersa la distinzione «classica» nel modo di fruizione: le prime sono considerate spazi naturali per il relax e lo sport, mentre le seconde servono piuttosto per la formazione, il lavoro, la cultura e le attività ricreative.
In linea di principio, i giovani non vedono la città in contrapposizione alla campagna. Considerano invece importante la comprensione reciproca e il riconoscimento dei punti di forza specifici dei differenti territori. Una buona offerta di trasporto pubblico che garantisca anche collegamenti serali può aiutare i giovani a fruire delle aree urbane e rurali in funzione delle loro esigenze.
Scambi intercomunali e partecipazione
I giovani partecipanti auspicano anche una maggiore cooperazione tra i comuni e un’interconnessione più forte all’interno della regione per affrontare insieme i problemi e sfruttare le sinergie. In questo senso, l’idea di comunità e la coesione assumono un ruolo centrale. Andrebbero promossi maggiormente gli scambi tra la popolazione ma anche con gli attori politici, in modo da permettere la formazione di gruppi di persone disposti a lanciare e realizzare progetti. Anche l’apprendimento intergenerazionale può creare un forte valore aggiunto ma andrebbe avviato e sostenuto in modo mirato. È particolarmente importante coinvolgere i giovani in questo processo e convincerli a partecipare attivamente.
In concreto, per i partecipanti al focus group le istituzioni dovrebbero sostenere i giovani nello sviluppo di idee progettuali, fornire loro consulenza e mettere a disposizione linee guida per l’attuazione dei progetti. Anche il coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale potrebbe essere una possibilità. I giovani ritengono che la responsabilità di promuovere tale cooperazione e di lanciare le necessarie iniziative spetti alla politica. Per garantire poi che tali forme di cooperazione siano implementate e mantenute con successo, si raccomanda di prevedere un accompagnamento da parte di esperti.
Bisogni e desideri
Dalle discussioni è emerso che i partecipanti hanno a cuore le regioni da cui provengono. Hanno bisogni specifici e idee precise su ciò che rende una regione attrattiva per le giovani generazioni.
Qui di seguito sono riportati i temi ritenuti importanti dal focus group. Da notare che la maggior parte dei partecipanti proviene da regioni a vocazione rurale.
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Buona offerta di trasporti pubblici
Le aree rurali sono caratterizzate dalla prossimità alla natura e agli spazi ricreativi, un aspetto apprezzato e considerato prezioso dai giovani. I partecipanti sottolineano però anche l’importanza di buoni collegamenti di trasporto pubblico con le aree urbane, dove si recano per gli studi o la formazione professionale e dove trascorrono parte del tempo libero. Per loro è particolarmente importante che il servizio di trasporto pubblico copra bene anche le fasce orarie non di punta.
Esempio: MyBuxi -
Offerta attrattiva per il tempo libero
La presenza di associazioni attive è vista come un aspetto che fa la differenza. Nelle regioni da cui provengono i partecipanti, vi è per lo più una buona offerta sportiva. L’offerta di altre attività di svago risulta invece limitata, soprattutto nelle aree rurali. Per rendere queste zone più attrattive per i giovani, occorrerebbe ispirarsi maggiormente all’offerta culturale e ricreativa delle aree urbane, creando per esempio spazi di esperienza e produzione culturale. I comuni dovrebbero collaborare tra loro e cercare di ripartire al meglio l’offerta su tutto il territorio della regione. Per i giovani è inoltre importante promuovere l’impegno sociale (p. es. nelle associazioni o nella vita politica comunale).
Esempi:
Pumptrack Sarneraatal
Riqualifica del campo sportivo, Appenzello Interno -
Convivenza e luoghi di incontro
I partecipanti apprezzano la rete sociale nel comune in cui vivono e ritengono l’interazione un fattore importante. Questi due aspetti dovrebbero assolutamente essere preservati ed eventualmente anche rafforzati. La progettazione dei luoghi pubblici dei centri regionali è considerata di particolare rilevanza. I giovani auspicano inoltre che questi spazi di socialità siano gratuiti, senza obbligo di consumazione e chiusi al traffico motorizzato.
Esempio: Frachtraum a Thun (spazio polivalente) -
Scuole e istituti di formazione
Le scuole dell’obbligo e le scuole secondarie sono considerate un importante punto di riferimento nella regione e i partecipanti sperano siano mantenute in futuro. Anche le opportunità di formazione e perfezionamento sono importanti. A questo proposito, i giovani auspicano nuovi modelli anche per le aree rurali (p. es. insegnamento ibrido o pop-up academy delle scuole universitarie).
Esempi:
Hospitality Pop-up-Academy, Engadina-St. Moritz
Pop up Academy E-Commerce, Ticino -
Nuove forme di lavoro
A preoccupare particolarmente i giovani delle regioni di montagna sono i fenomeni dello spopolamento e dell’invecchiamento demografico. Per attenuare queste due tendenze, è importante che vengano mantenuti e creati alloggi e posti di lavoro adeguati (p. es. artigianato, piccole attività industriali e commerciali). In questo modo, si potrebbero ottimizzare le condizioni quadro sia per le start-up sia per le aziende già presenti sul territorio. I posti di lavoro non dovrebbero essere creati solo nelle città e nelle località urbane, ma anche nelle zone rurali. Andrebbero inoltre promossi nuovi modelli e forme di lavoro promettenti. Per esempio, dovrebbero essere sostenuti il lavoro a tempo parziale e il telelavoro per facilitare la conciliabilità con la vita familiare. Anche gli asili nido svolgono un ruolo fondamentale in questo senso. La promozione di spazi di co-working o di centri di innovazione rappresentano altre valide soluzioni per rafforzare l’attrattività delle aree rurali come luogo di lavoro e per aumentare il potenziale di innovazione delle regioni. Questo approccio potrebbe favorire la diversificazione del tessuto economico e contribuire a valorizzare le regioni rurali come luoghi di vita e di lavoro adatti ai giovani.
Esempio: Spazio di co-working Frischloft, Appenzello -
Amministrazione pubblica competente e professionale
I partecipanti al gruppo di discussione considerano importante anche un’amministrazione pubblica competente e professionale in grado di introdurre strumenti digitali e di implementare processi partecipativi (ibridi) che tengano conto delle esigenze di tutte le fasce di età. Iniziative come il lancio di app destinate alla popolazione giovane o il coinvolgimento di classi scolastiche potrebbero rivelarsi promettenti. La politica comunale dovrebbe inoltre affrontare questi temi con un approccio maggiormente proattivo e non solo reattivo.
Esempi:
Piattaforma di networking sociale, Lenzburg-Seetal
App comunale Fischenthal
Piattaforma digitale interattiva per il quartiere di Oberwinterthur
Bambini come catalizzatori per animare le zone di incontro, Berna e Zurigo
Integrazione di Next Generation nello sviluppo di comuni, città e regioni
Per migliorare l’attrattiva dei territori considerati, i partecipanti ritengono necessarie da un lato una maggiore cooperazione regionale, dall’altro una più grande considerazione della loro generazione e dei loro bisogni. Per i giovani sarebbe utile poter contare su istituzioni che forniscano loro supporto e consulenza per lo sviluppo di idee progettuali e mettano a disposizione linee guida o istruzioni per la realizzazione dei progetti. Le barriere (amministrative) non dovrebbero essere troppo elevate. I partecipanti hanno discusso della possibilità di un coaching da parte dei responsabili dello sviluppo regionale. Questa possibilità comporterebbe però anche una serie di obblighi che potrebbero avere un effetto deterrente. Disporre di linee guida con la possibilità di fare domande in caso di dubbi potrebbe rivelarsi l’opzione più adatta. I giovani si chiedono inoltre se il supporto ai progetti potrebbe venire da giovani esperti, in modo da creare un legame diretto (dai giovani per i giovani). Si potrebbe anche introdurre un sistema di padrini/madrine che permetterebbe di mostrare e spiegare alle giovani generazioni i meccanismi, il funzionamento e la filosofia di lavoro nel settore dello sviluppo regionale. In linea di principio, tuttavia, per portare avanti un’idea progettuale serve anche il supporto di adulti e di persone con funzioni di responsabilità.
I partecipanti al focus group ritengono che la creazione di commissioni dei giovani a livello regionale sia una possibilità per raggiungere le loro generazioni. Queste commissioni permettono di dar voce agli interessi dei giovani e non richiedono un grosso investimento di tempo. I responsabili dello sviluppo regionale potrebbero anche cooperare maggiormente con le organizzazioni giovanili.
Ulteriori informazioni
Esempi, pubblicazioni e iniziative
Next Generation esempi, pubblicazioni e iniziative
Ju & Me
Il progetto pilota Ju&Me forma i giovani a diventare mentori in grado di fornire consulenza a responsabili politici locali, amministratori e dirigenti aziendali su temi specifici legati allo sviluppo locale. L’approccio di reverse mentoring permette di affrontare congiuntamente determinati temi e promuove il coinvolgimento dei giovani, che possono fornire un feedback diretto sui progetti, sulle offerte e sull’operato in generale dei responsabili e dei dirigenti. Oltre a un maggiore coinvolgimento, i giovani imparano a conoscere l’attività quotidiana dei responsabili locali.
Il progetto pilota è stato realizzato tra il 2017 e il 2019 in Sassonia e Bassa Sassonia, due regioni tedesche che partecipano all’iniziativa europea LEADER.
Zukunft Hasliberg
Per promuovere lo sviluppo sostenibile e mantenere la propria attrattività come luogo di vita e di lavoro e come destinazione turistica, il comune di Hasliberg (BE) ha sviluppato il progetto NPR «Zukunft Hasliberg» puntando sulla partecipazione e coinvolgendo in modo mirato i giovani e i giovani adulti. Per favorire la partecipazione dei bambini e dei giovani il comune si è avvalso di formati specifici e ha provveduto a integrare le giovani generazioni nel gruppo di accompagnamento del progetto (Echoteam) in modo da garantire un feedback costante sulle idee e sulle proposte formulate.
Jugend.gr – Partizipation
Con il progetto «Kinder- und Jugendpartizipation in Bünder Gemeinden» l’associazione jugend.gr tematizza e promuove la partecipazione dei bambini e dei giovani a livello comunale. Il progetto sperimenta diversi approcci e implementa strutture e offerte per incentivare la partecipazione giovanile. Il progetto si articola in quattro fasi: valutazione della situazione, workshop partecipativo, piano d’azione e valutazione del progetto. Undici comuni grigionesi hanno già aderito all’iniziativa e si trovano in uno stadio più o meno avanzato dei lavori (stato: aprile 2023).
Jugend.gr è l’associazione ombrello grigionese per la promozione dell’infanzia e della gioventù alla quale fanno capo una dozzina di comuni, associazioni (giovanili) e altri attori.
Esempi di progetti
Pubblicazioni
- Mitreden für die Zukunft, Forschungsprojekt zum Aufbau nachhaltiger politischer Partizipationsstrukturen für junge Menschen in der Gemeinde: Kurzversion (pdf) (DE)
- Should I stay or should I go (DE, FR)
- Being young in a mountain area, Mountain youth’s needs in 2022 and next aspirations for the future (EN)
- Idee fresche per lo sviluppo regionale
- Staffetta podcast di Kommune 360° sulla partecipazione dei giovani nei comuni (DE)
- Pubblicazione FSPG «Favorire la partecipazione dei giovani nei Comuni» (DE, FR)
- Ricette di successo per villaggi di montagna a misura di giovani (Associazione Svizzera per le Aree Montane SAB) (DE)
- Partizipation von Kindern und Jugendlichen in Theorie und Praxis – Für Gemeinden und Städte, Unicef (DE)
Organizzazioni e iniziative
sviluppo regionale e urbano