Next Generation Incubator 2022
Nell’incubatore i giovani sviluppano progetti e modelli d’affari pronti a essere implementati avvalendosi di metodi innovativi. Il formato può essere applicato a livello regionale o comunale e permette di motivare i giovani a impegnarsi per lo sviluppo dell’ambiente in cui vivono. Nell’arco di tre mesi elaborano le idee in piccoli team affiancati da coach dell’innovazione di regiosuisse. Il processo prevede diverse fasi.
Per l’incubatore Next Generation è stato scelto come tema iniziale «costruire ponti tra città e campagna». Nell’incubatore si può affrontare un tema o una sfida specifica di una regione oppure optare per un processo «aperto» che permette ai giovani di scegliere liberamente il progetto da sviluppare.
Obiettivi
Per mantenere viva e attrattiva una regione servono progetti e modelli d’affari innovativi e sostenibili. L’innovazione risulta dall’interazione tra l’esperienza di attori navigati e la propositività dei giovani.
Il Next Generation Incubator persegue i seguenti obiettivi:
• motivare i giovani a impegnarsi allo sviluppo della propria regione;
• elaborare, approfondire e attuare idee e proposte di soluzioni per la regione;
• portare una ventata di novità nello sviluppo regionale puntando sull’innovazione e la co-creazione;
• mostrare come un progetto può essere sviluppato anche in modalità remota (spazio virtuale);
• valutare i risultati e gli apprendimenti e integrarli nella rete dello sviluppo regionale;
• incoraggiare le regioni e i comuni a coinvolgere maggiormente i giovani nello sviluppo.
Gruppo target e attori
• Team: generalmente un team è composto da tre o quattro giovani di età compresa tra 18 e 30 anni. Al Next Generation Incubator 2022 hanno partecipato tre team del Cantone di Berna e una persona del Cantone di Argovia.
• Coach: nel corso dell’intero processo i team sono sostenuti da coach dell’innovazione di regiosuisse.
• Mentori regionali: esperti di sviluppo regionale delle regioni interessate partecipano all’incubatore in qualità di mentori, fornendo ai team input pratici e feedback sulla situazione nelle regioni, sui bisogni degli attori regionali e sulla fattibilità delle idee. Aiutano inoltre i team ad allacciare contatti nella regione.
Approcci e metodi
Il Next Generation Lab ricorre a una combinazione di approcci basata sul Design Thinking e il Lean Start-up. Entrambi poggiano su cicli brevi e creativi per lo sviluppo di prototipi e sulla sperimentazione e ottimizzazione in tempi brevi dei prodotti sviluppati. In due workshop virtuali di mezza giornata e tre sessioni di due ore, i giovani affrontano le varie fasi del Design thinking e del Lean start-up con l’obiettivo di sviluppare idee e modelli d’affari innovativi e realizzabili che abbiano un nesso con la loro regione. Nel processo sono accompagnati da tre coach dell’innovazione di regiosuisse e da mentori regionali.
Fase 1: capire gli attori e i problemi e sviluppare idee
Le prime due mezze giornate sono dedicate alla comprensione dettagliata del contesto e delle criticità della regione e all’identificazione di una sfida o di un problema specifico (nel caso del Next Generation Incubator 2022 le interconnessioni/interazioni tra città e campagna). Vengono poi identificati gli stakeholder rilevanti, i loro desideri, aspettative, timori e speranze nonché i loro bisogni fondamentali. Successivamente, con un approccio creativo, i team generano il maggior numero possibile di idee e soluzioni al problema o alla sfida. Con il supporto del mentore, selezionano l’idea migliore che sarà poi sviluppata in modo più approfondito.
Fase 2: dall’idea al modello d’affari
Nelle sessioni successive, i team concretizzano l’idea selezionata con l’aiuto del mentore. La fase di concretizzazione si basa sul metodo Lean Start-up in base al quale l’idea viene approfondita utilizzando lo strumento del Lean Canvas e ponendosi due domande fondamentali: qual è il problema individuato che si vorrebbe risolvere? Vi sono potenziali clienti interessati alla soluzione sviluppata? I team possono rispondere a queste domande e ottimizzare il prodotto creando un prototipo, ossia una versione semplificata della soluzione, e testandolo con il potenziale gruppo target.
Fase 3: presentazione finale e implementazione
I team presentano i loro prodotti nell’ambito di un evento di chiusura che si svolge in presenza. All’evento conclusivo del Next Generation Incubator 2022 hanno partecipato i coach, i mentori e rappresentanti della SECO, dell’Unione delle città e della Rete dei parchi svizzeri. A seconda dei casi, è anche possibile che i progetti vengano valutati da una giuria e che le idee migliori vengano premiate.
Dopo l’evento conclusivo, i team hanno a disposizione un’altra sessione di coaching che possono sfruttare per discutere questioni riguardanti l’ulteriore sviluppo e l’implementazione della loro idea. Se del caso, i team vengono messi in contatto con altri attori regionali.
Risultati
FahrAbb Region Bern Oberland-Ost:
l’app punta a proporre un’offerta di mobilità complementare ai trasporti pubblici nella regione dell’Oberland est. Per creare e gestire un’offerta di passaggi in auto (car pooling) verrà sviluppata un’app basata su una community e semplice da usare. L’app deve poter essere utilizzata sia dai giovani che dagli anziani (spesso con problemi di mobilità) e deve garantire la sicurezza dei conducenti e degli utenti.
Visualizzazione, gruppo FahrAbb
Dare visibilità alla vendita diretta:
l’obiettivo è di rafforzare la vendita diretta di prodotti agricoli locali e regionali e di semplificarne l’acquisto ai turisti ed escursionisti giornalieri. Tutte le offerte di vendita diretta di una regione verrebbero visualizzate su una cartina (online o offline). Si può anche immaginare l’installazione di plug-in in un’app per escursionisti o sul sito di una destinazione.
Prototipo, gruppo direct marketing
Kombi-Ticket Region Seetal:
biglietto combinato che mira a far conoscere e a promuovere le offerte di mobilità pubblica esistenti. In particolare, incentiva la cooperazione tra le offerte culturali e di svago e i fornitori di mobilità regionale, al fine di creare sinergie e aumentare l’attrattività.
Conclusioni
Il Next Generation Incubator ha permesso di sviluppare idee interessanti. Il formato, che prevedeva due workshop introduttivi di mezza giornata e tre sessioni di due, si è rivelato valido. I workshop sono stati molto produttivi.
La mobilitazione dei partecipanti si è rivelata difficile. Questo può essere dovuto, da un lato, alla tempistica scelta (durante le vacanze estive) e alla mancanza di contatti tra i responsabili dello sviluppo regionale e i giovani, dall’altro all’investimento di tempo relativamente elevato per partecipare all’incubatore. Questo punto rappresenta una barriera considerevole. Molti potenziali interessati hanno già altri impegni e non vogliono vincolarsi a un progetto della durata di vari mesi. Quando si avviano progetti di questo tipo bisognerebbe assicurarsi che il formato sia adatto alle esigenze dei potenziali interessati. Per esempio, si dovrebbe offrire loro la possibilità di contribuire comunicando idee e bisogni senza doversi assumere un impegno a lungo termine. Si osserva inoltre che praticamente tutti gli iscritti frequentano una scuola universitaria. Questo si spiega per il fatto che il formato implementato a livello nazionale è stato presentato e comunicato soprattutto nelle scuole universitarie poiché la sua diffusione a tutte le scuole professionali svizzere avrebbe richiesto troppo tempo. Per raggiungere una platea più ampia di giovani (applicando il formato a livello regionale), è consigliabile utilizzare media specifici per i gruppi target della regione e ricorrere a moltiplicatori (p. es. scout, sezioni giovanili dei partiti, associazioni, club, scuole professionali).
I partecipanti hanno apprezzato le scadenze vincolanti, che hanno permesso loro di strutturare il lavoro.
Il formato ibrido, con workshop e sessioni di coaching virtuali e un incontro in presenza, si è dimostrato valido ed è stato apprezzato dai team partecipanti. Le sessioni virtuali offrono una maggiore flessibilità perché non sono legate a un luogo fisico. Questo è particolarmente importante per i giovani, che spesso sono molto mobili. Tuttavia, il contatto in presenza è molto apprezzato e visto come un’occasione privilegiata per la nascita di nuove idee.
Oltre al coaching e al mentoring, considerati molto utili, i partecipanti hanno apprezzato lo scambio con gli altri team, per esempio nell’ambito dell’evento di chiusura che si è tenuto a Berna.
Cosa fare
- Agevolare il lavoro flessibile
- Promuovere lo scambio con altri giovani
- Adattare il formato e la tempistica ai bisogni dei giovani
- Comunicare in funzione del gruppo target
- Promuovere un ambiente creativo