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Inviato da jbellwald il Mer, 08.05.2024 - 09:16

PMI svizzere: economicamente vincenti e rispettose dell’ambiente grazie all’economia circolare 

Studio sulle PMI dell'economia circolare

Le PMI svizzere devono affrontare una serie di sfide: importanti risorse sono disponibili solo all’estero, molte aziende si sono poste obiettivi climatici ambiziosi e, a livello nazionale e internazionale, gli indicatori vanno nella direzione della conservazione delle risorse e della riduzione degli scarti. L’economia circolare può contribuire al superamento di queste sfide: i suoi modelli commerciali permettono infatti di guadagnare preservando le risorse, risparmiando energia e riducendo gli scarti. Un nuovo studio ha individuato 11 fattori che aiutano le PMI svizzere ad avere successo nell’economia circolare. 

«Siamo convinti che valga la pena lanciare un messaggio contro il consumismo eccessivo e la mentalità dell’usa e getta», afferma Aurel Greiner di revendo. Si tratta di uno dei 15 imprenditori svizzeri di successo che hanno contribuito allo studio raccontando la propria esperienza. La PMI revendo ripara cellulari e tablet usati, aggiorna i software e rivende i device completi di garanzia a nuovi clienti. L’intera operazione, detta ricondizionamento, è uno dei modelli commerciali dell’economia circolare, oltre alla condivisione, al riutilizzo e alla riparazione. Si tratta di strategie che prolungano la vita dei prodotti e sono particolarmente efficienti dal punto di vista delle risorse. Attualmente, la maggior parte delle PMI svizzere opera secondo i principi dell’economia lineare: estrazione di risorse, produzione, vendita, utilizzo e smaltimento dei prodotti. Solo un decimo delle imprese svizzere sta invece puntando in maniera decisa sull’economia circolare.  

Comportamenti rispettosi dell’ambiente: condividere, riutilizzare, ricondizionare 

Poiché rappresentano il 99 % di tutte le aziende svizzere, in questo campo le PMI (max. 250 collaboratori) svolgono un ruolo decisivo. Per aiutarle a trovare la strada giusta verso l’economia circolare e sostenerle nel percorso, l’Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) hanno commissionato al think tank sanu durabilitas uno studio finalizzato a individuare i fattori determinanti che consentono alle PMI di integrare efficacemente l’economia circolare nei loro modelli commerciali. Lo studio ha analizzato non solo le PMI svizzere già affermate in questo settore, ma anche lo stato della ricerca a livello internazionale, e ha raccolto l’opinione di cinque esperti. 

Si tratta del primo studio che si concentra in maniera specifica sulle PMI impegnate nell’economia circolare in Svizzera e che mette al centro i tre modelli commerciali più rispettosi delle risorse ovvero condividere, riutilizzare e ricondizionare. 

Articolo a cura di sanu durabilitas, autrice: Heidi Schmidt 

11 segreti per avere successo

 

 


 

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    N°1: spiegare qual è il valore aggiunto – illustrare il valore aggiunto del prodotto o del servizio circolare rispetto alla produzione lineare per distinguersi dalla concorrenza attirando così clienti e partner. 

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    N°2: uscire dalla nicchia della produzione ecologica – offrire un’esperienza di consumo tradizionale in modo che i clienti debbano compiere uno sforzo minimo per adattarsi, conquistando così anche clienti al di fuori della nicchia dei consumatori attenti all’ambiente.

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    N°3: proporre un’offerta comoda – dimostrare che proteggere le risorse non è faticoso perché prodotti e servizi possono essere progettati per essere facili da usare.

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    N°4: cambiare le abitudini gradualmente – creare incentivi e offerte che promuovano nuove abitudini di consumo più sostenibili per agevolare il passaggio all’economia circolare. 

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    N°5: essere presenti fisicamente – aprire punti vendita nei centri delle città per fidelizzare la clientela e rendere maggiormente visibili i modelli commerciali dell’economia circolare. 

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    N°6: avere il coraggio di imparare cose nuove – promuovere la cultura imprenditoriale, che sostiene l’innovazione e l’apprendimento di nuove capacità.

  • Mirco Egloff, loopi
    N°1: spiegare qual è il valore aggiunto – «Per noi la cosa più importante è creare valore aggiunto per i nostri clienti e i nostri partner», Mirco Egloff, loopi. loopi offre il noleggio di articoli per l'infanzia come passeggini o rimorchi da bicicletta prodotti in modo sostenibile con l'opzione abbonamento. Ad esempio se il passeggino o il rimorchio non soddisfano più le esigenze, i clienti possono cambiarlo scegliendo un altro modello. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto la comunicazione incentrata sul valore aggiunto: convenienza e flessibilità per i clienti, servizi supplementari per i partner. In questo modo loopi si distingue dai concorrenti dell'economia lineare e conquista nuovi partner.  
  • Kasper Schlaeppi, Rework
    N°2: uscire dalla nicchia della produzione ecologica – «Voglio che i nostri clienti comprino i nostri vestiti perché gli piacciono», Kasper Schlaeppi, Rework. Rework dà una nuova vita ai vestiti usati, che vengono scelti e cuciti insieme ad altri in diverse taglie. Si tratta di una rivoluzione nel settore del second hand fashion. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il fatto che il marchio ha deciso consapevolmente di uscire dalla nicchia della produzione ecologica. Rework offre infatti un'esperienza di consumo tradizionale, fatta di collezioni temporanee, diverse taglie e negozi in pieno centro. Il suo target è il grande pubblico, che cerca di attirare con capi dal taglio moderno, una promessa di unicità e un forte accento sul lato emotivo.   
  • Stefan Maissen, Rent a Bike
    N°3: proporre un’offerta comoda – «Noleggiare una bici da noi è un gioco da ragazzi», Stefan Maissen, Rent a Bike. Rent a Bike, fondata nel 1987, è una delle prime PMI che ha applicato con successo il modello dell’economia circolare. Tra i suoi servizi non c’è solo un noleggio bici semplice e flessibile ma anche diversi pacchetti tutto compreso per privati e aziende che garantiscono bicilette sicure e in ottimo stato. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c’è soprattutto la comodità e la facilità di accesso ai servizi.
  • Ivo Kuhn, Sharely
    N°4: cambiare le abitudini gradualmente – «I prodotti migliori sono quelli che usi raramente e che a comprarli ti costerebbero un sacco», Ivo Kuhn, Sharely. Molti di noi hanno in casa degli oggetti che non usano. Altri hanno bisogno proprio di questi oggetti. Allora perché non noleggiare qualcosa che ci serve da chi ce l'ha anziché comprarlo? Con Sharely è possibile noleggiare online in tutta la Svizzera oggetti di qualsiasi tipo. È una modalità economica, che fa risparmiare spazio e risorse e non ultimo riduce la produzione di rifiuti. Grazie alla garanzia sui pagamenti e alla copertura assicurativa chi noleggia non corre alcun rischio. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il fatto di incentivare i clienti a cambiare le loro abitudini di consumo in maniera graduale.  
  • Anna Mucha, OiOiOi
    N°4: cambiare le abitudini gradualmente – «Grazie al sistema dell'abbonamento le abitudini stanno cambiando», Anna Mucha, OiOiOi. OiOiOi offre il noleggio di vestiti di alta qualità per neonati e bambini prodotti con materiali sostenibili. Il servizio funziona in modo molto semplice: si sceglie il tipo di abbonamento, si seleziona il «fagotto» che arriverà con un pacco postale, si usano i vestiti e quando diventano troppo piccoli si rimandano indietro ricevendo in cambio un fagotto della taglia più grande. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il tentativo di cambiare le abitudini in maniera graduale. L'abbonamento infatti crea un incentivo che aiuta i clienti a staccarsi dal modello di consumo tradizionale (acquistare, indossare e smaltire).
  • Aurel Greiner, Revendo
    N°5: essere presenti fisicamente – «Il 50 % del fatturato viene dalla vendita nelle nostre filiali», Aurel Greiner, Revendo. Revendo commercializza dispositivi digitali usati come smartphone, tablet, ecc. Li ripara, li ricondiziona e li rivende completi di garanzia. Così facendo questa PMI ha trasformato la spinta ad avere sempre l'ultimo modello di un prodotto in un business sostenibile. I prodotti usati per poco tempo vengono infatti rivenduti ai clienti che vorrebbero avere un device più moderno ma non possono permetterselo. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il fatto che i negozi si trovano nelle zone centrali e pedonali delle città. Ciò permette da un lato di fidelizzare la clientela e dall'altro di rendere ben visibile il concetto di economia circolare.
  • François Pugliese, Elite
    N°6: avere il coraggio di imparare cose nuove – «Per seguire questa strada c'è voluto coraggio», François Pugliese, Elite. Elite non vende agli hotel soltanto materassi di altissima qualità ma anche minuti di riposo. Un sensore digitale permette di misurare quale materasso viene utilizzato, quando e per quanto tempo e l'hotel pagherà soltanto in base all'utilizzo effettivo. Questo sistema di leasing consente di monitorare l'usura del materasso, effettuare sostituzioni e garantire ai clienti letti di qualità in perfetto stato. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il coraggio di sperimentare. Per Elite ciò significa anche trovare partner e clienti disposti a provare nuove soluzioni.  
  • Isa Schindler, 2nd Peak
    N°6: avere il coraggio di imparare cose nuove – «Per valutare lo stato dei capi sportivi usati servono competenze che finora non erano richieste», Isa Schindler, 2nd Peak. Dal 2020 2nd Peak compra e rivende attrezzature e capi di abbigliamento per lo sport di montagna e all'aria aperta. Inoltre, fornisce servizi di noleggio, manutenzione e riparazione. Si tratta di un'idea imprenditoriale che non solo offre prezzi vantaggiosi ai clienti, ma permette anche di risparmiare risorse, energia ed emissioni di CO2, riducendo la produzione di rifiuti. Oltre allo shop online 2nd Peak ha aperto una filiale a Berna e una a Zurigo. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il coraggio della fondatrice e del suo team di percorrere nuove strade.
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    N°7: creare uno spazio di manovra finanziario – sviluppare strategie di copertura finanziaria per ridurre il rischio economico e accelerare le innovazioni.

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    N°8: avere una visione chiara e perseguirla – definire una direzione chiara sulla quale basare decisioni e strategie.

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    N°9: non dimenticarsi del mercato – riconoscere le potenzialità del settore business to business per beneficiare delle economie di scala e della trasparenza.

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    N°10: promuovere la collaborazione settoriale ma anche trasversale – avviare e mantenere collaborazioni nell’intero settore, al di fuori di esso e lungo tutta la catena del valore per creare sinergie e superare le sfide collettive.

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    N°11: contribuire attivamente a definire le condizioni quadro – impegnarsi politicamente e socialmente per migliorare le leggi, gli standard, i processi e il know how in materia di economia circolare.

  • Andreas von Euw, BURRI public elements
    N°7: creare uno spazio di manovra finanziario – «BURRI è un'azienda con una lunga tradizione artigianale. Abbiamo applicato l'economia circolare quando ancora nessuno la chiamava così», Andreas von Euw, BURRI public elements. BURRI produce tutto quello che si trova negli spazi pubblici: fermate, panchine, illuminazione, attrezzature per il traffico. Da sempre questa PMI attribuisce grande valore alla sostenibilità, alla disponibilità dei pezzi di ricambio e alla realizzazione di costruzioni smontabili. In particolare, si impegna affinché i prodotti siano riutilizzabili per diversi cicli di vita riparandoli, rinnovandoli o dotandoli di nuove tecnologie. Ogni soluzione prevede un apposito modello di life cycle care (manutenzione ordinaria e straordinaria, noleggio, ecc.). Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto la capacità.
  • Jeannette Morath, reCIRCLE
    N°8: avere una visione chiara e perseguirla – «Siamo sempre rimasti fedeli alla nostra visione», Jeannette Morath, reCIRCLE. reCIRCLE ha messo a punto un'alternativa ai contenitori usa e getta nel settore dell'asporto. Grazie alle scatole e ai bicchieri riutilizzabili ogni anno mense, ristoranti, negozi take away e Comuni  risparmiano milioni di contenitori monouso. I contenitori reCIRCLE infatti possono essere lavati e riutilizzati centinaia di volte. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il fatto di seguire una visione chiara, sulla quale si basano decisioni e strategie.
  • Cristiana Grossenbacher, Loopia
    N°9: non dimenticarsi del mercato –  «Ci siamo resi conto subito che con il B2B potevamo raggiungere un pubblico molto più vasto», Cristiana Grossenbacher, Loopia. Loopia offre soluzioni software per marchi e rivenditori attivi nel settore del riutilizzo grazie alle quali i consumatori possono vendere e acquistare prodotti di seconda mano in un ambiente di e-commerce che conoscono già. Grazie alla sua visione, Loopia rende meno elitari i modelli di business dell'economia circolare: i prodotti usati infatti sono pratici da usare esattamente come quelli nuovi. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto il fatto di aver riconosciuto il potenziale della collaborazione B2B, beneficiando così delle economie di scala.
  • Alberto Cerri, öbu – Verband für nachhaltiges Wirtschaften
    N°10: promuovere la collaborazione settoriale ma anche trasversale – «Per poter riutilizzare i componenti edilizi nel migliore dei modi servono catene di fornitura a livello industriale», Alberto Cerri, öbu – Verband für nachhaltiges Wirtschaft (Associazione per una gestione sostenibile). RUSS sta per «Re-Use of Steel Selections», un progetto dell'associazione öbu, che si occupa di gestione sostenibile. Nell'edilizia i profilati d'acciaio si prestano particolarmente bene al riutilizzo, tanto che possono essere smontati e rimontati direttamente in una nuova costruzione. Spesso però questo non succede per mancanza di coordinamento. L'obiettivo del progetto è quello di creare una catena di valore commerciale per l'estrazione, la qualificazione e la distribuzione dei profilati d'acciaio. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto la volontà e la capacità di cercare soluzioni non solo in un singolo settore ma in un'ottica trasversale.  
  • Bigna Salzmann, FREITAG
    N°10: promuovere la collaborazione settoriale ma anche trasversale – «Non si può chiudere il cerchio da soli, serve una cooperazione che vada ben oltre i confini dell’azienda», Bigna Salzmann, FREITAG. Le borse di FREITAG, ricavate da teloni di camion riciclati, sono ormai uno status symbol. Questa PMI, però, non si accontenta di dare una seconda vita ai teloni bensì applica le strategie dell’economia circolare: scambiare, riparare e chiudere i cicli dei materiali. L’azienda si spinge ben oltre i confini del settore e stringe nuove collaborazioni per creare sinergie e superare le sfide con un approccio collettivo. Secondo un recente studio, anche questo è uno dei fattori di successo della PMI.  
  • Rosanna Ulmi, Codha
    N°10: promuovere la collaborazione settoriale ma anche trasversale – «Coinvolgere tutti gli attori richiede tempo ma è fondamentale per la riuscita del progetto», Rosanna Ulmi, Codha. Codha è una cooperativa che realizza progetti di abitazioni solidali, in cui i residenti condividono e utilizzano insieme gli spazi interni ed esterni, oltre a partecipare attivamente alla pianificazione, alla gestione e all'organizzazione della vita in comune. Codha costruisce secondo standard ecologici molto elevati e integra il car sharing nei piani residenziali. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto la capacità di dialogare e avviare collaborazioni con tutti gli attori del settore immobiliare, di creare sinergie e di superare le difficoltà con un approccio collettivo. 
  • Karl Martin, sumami
    N°11: contribuire attivamente a definire le condizioni quadro – «Per avere successo dobbiamo collaborare con tutti gli attori del settore edilizio», Karl Martin, sumami. Sumami offre supporto e consulenza nel settore dell'edilizia circolare. L'attenzione è rivolta al consumo di materiale durante la costruzione e al riutilizzo dei materiali da costruzione. Per questo sumami dispone anche di una piattaforma online (useagain.ch) per lo scambio di materiali usati. Secondo un recente studio, tra i fattori di successo di questa PMI c'è soprattutto la capacità di collaborare con tutti gli attori del settore immobiliare e anche oltre. L'azienda cerca i propri clienti in maniera proattiva, crea sinergie e supera le sfide con un approccio collettivo. (Foto: ©buserhillphotography.com).

Ostacoli 

Diversi studi dimostrano che in Svizzera il potenziale dell’economia circolare non viene sfruttato appieno, nonostante gli evidenti vantaggi economici, ambientali e sociali. Il motivo è da ricercare nei numerosi ostacoli che le PMI devono affrontare quando vogliono passare ai modelli commerciali dell’economia circolare: 

  • scarsa consapevolezza e conoscenza da parte di clienti e partner; 

  • necessità di modificare strutture e processi ben collaudati; 

  • sforzo psicologico e di tempo per i clienti nel passaggio al nuovo modello; 

  • difficoltà di formulare proposte di valore nel contesto attuale; 

  • mancanza di tempo e di finanziamenti per le innovazioni tecnologiche e lo sviluppo aziendale; 

  • nuove tecnologie non abbastanza mature o troppo difficili da implementare sul piano tecnico; 

  • assenza di know how e di personale qualificato per l’implementazione; 

  • rischio economico dovuto agli alti costi d’investimento e all’incerta disponibilità dei clienti a pagare; 

  • leggi e norme sfavorevoli e mancanza di strumenti di promozione statali. 

I fattori di successo individuati e le raccomandazioni operative rivolte alle associazioni economiche e al settore pubblico aiutano a superare proprio questi ostacoli. Nell’Unione europea alcuni Stati membri stanno procedendo in maniera decisa in questa direzione. Per non compromettere le opportunità concorrenziali delle PMI svizzere impegnate nell’economia circolare è necessario migliorare le condizioni quadro anche in Svizzera. 

Settore pubblico / associazioni / organizzazioni

Sebbene siano fondamentali per lo sviluppo dei modelli commerciali circolari, da sole le PMI svizzere non possono trasformare tutto il Paese in una grande economia circolare. Per questo, lo studio di sanu durabilitas ha anche elaborato delle raccomandazioni per promuovere modelli aziendali basati sull’economia circolare, che spaziano dagli incentivi economici agli strumenti informativi fino agli aspetti normativi.  

Download POLICY BRIEF: Raccomandazioni per la promozione di modelli commerciali basati sull’economia circolare

Informazioni sullo studio

Quali sono le PMI svizzere che applicano con successo i modelli commerciali dell’economia circolare? Cosa le ha aiutate a superare e ad aggirare gli ostacoli? Cosa possono insegnare alle altre PMI? Sono queste le domande che hanno ispirato un nuovo studio sulla diffusione dell’economia circolare. 

Su incarico dell’UFAM e della SECO il think tank sanu durabilitas ha esaminato la letteratura scientifica, intervistato alcune PMI svizzere impegnate con successo nell’economia circolare e raccolto l’opinione di un gruppo di esperti, il tutto condensato nello studio «Economia circolare e PMI: 11 segreti per avere successo». La sintesi dello studio indica alle PMI quali strategie possono aiutarle a «convertirsi» all’economia circolare e come possono superare gli ostacoli che si trovano di fronte. 

Metodologia

Le PMI svizzere selezionate per lo studio appartengono a settori rilevanti dal punto di vista ambientale e devono affrontare una sfida di diffusione (cfr. lo studio di Stucki e Wörter 2022: Statusbericht der Schweizer Kreislaufwirtschaft): edilizia/settore immobiliare, ristorazione, mobilità, settore tessile, elettronica. Tutte queste aziende si affidano a modelli commerciali circolari particolarmente efficienti dal punto di vista delle risorse, come la condivisione, il riciclo e il riutilizzo: 

  • revendo
  • FREITAG
  • Burri
  • Rework
  • reCIRCLE
  • sumami
  • RUSS
  • Loopia
  • 2nd Peak
  • Rent a Bike
  • loopi
  • Codha
  • Sharley
  • OiOiOi
  • Elite

Partendo dall’analisi della letteratura scientifica, i risultati relativi agli ostacoli e ai fattori di successo nell’implementazione dei modelli commerciali circolari sono stati riesaminati in collaborazione con le PMI. I risultati confermano che le PMI impegnate nell’economia circolare che hanno partecipato allo studio si trovano ad affrontare ostacoli simili, come già rilevato dalle ricerche internazionali. Anche i fattori di successo non si discostano in maniera significativa dalle raccomandazioni degli specialisti.  
Ad ogni modo, lo studio ha permesso di approfondire alcuni aspetti specifici che potrebbero essere istruttivi a livello pratico per le PMI. 

Oltre all’analisi della letteratura, è stato applicato il metodo del focus group per la raccolta e l’analisi dei dati qualitativi: le aziende sono state invitate a partecipare a uno dei focus group, suddivisi in base ai modelli commerciali. Per validare e contestualizzare i risultati sono stati interpellati cinque esperti:  

  • Dr. Harald Desing (Empa) 
  • Stéphanie Estoppey (Studiocolony productdesing) 
  • Dr. Rahel Meili (Berner Fachhochschule) 
  • Dr. Fabian Takacs (Università di San Gallo) 
  • Dr. Maja Wiprächtiger (realcycle Gmbh) 

 

Download 11 segreti per avere successo

Download Studie Diffusion von Kreislaufwirtschafts-Lösungen (in tedesco)

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