La piattaforma per lo sviluppo regionale in Svizzera

Inviato da admin il Gio, 05.09.2024 - 02:11
 

La sostenibilità nello sviluppo regionale

Questa rubrica contiene informazioni approfondite sul tema dello sviluppo sostenibile in Svizzera e sull’importanza che assume per lo sviluppo regionale, in particolare per la Nuova politica regionale (NPR). Propone inoltre strumenti, link, esempi e approfondimenti per aiutare i promotori di progetti a rispettare gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Siete invitati a inviare suggerimenti per questo dossier a Thomas Probst.

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Strategia svizzera per uno sviluppo sostenibile

Inviato da admin il Gio, 05.09.2024 - 02:16

Strategia svizzera per uno sviluppo sostenibile

Introduzione

Lo sviluppo sostenibile e la sua promozione da parte della Confederazione sono sanciti dalla Costituzione federale. Per attuare questo mandato, la Svizzera si ispira alla definizione dell’ONU, secondo cui lo sviluppo è sostenibile se garantisce il soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Per riuscirci, occorre tener conto in maniera equilibrata della capacità economica, della solidarietà sociale e della responsabilità ecologica in tutte le politiche federali. L’integrazione di queste tre dimensioni deve poggiare sul quadro di riferimento globale per la sostenibilità in vigore dal 2016 (Agenda 2030) e sui suoi 17 obiettivi.

Il concetto di «sostenibilità» è stato inventato dal tedesco Hans Carl von Carlowitz, che lo menzionò la prima volta nella sua opera «Sylvicultura oeconomica» pubblicata nel 1713, in cui raccomandava di tagliare solo il legname che potesse ricrescere al fine di salvaguardare il patrimonio boschivo. La sostenibilità è lo stato a cui si aspira, lo «sviluppo sostenibile» il percorso per raggiungere questo obiettivo. 

Nella Costituzione federale del 1999 lo sviluppo sostenibile è menzionato a più riprese: l’articolo 2 definisce gli scopi primari della Confederazione svizzera, tra cui la promozione dello sviluppo sostenibile; l’articolo 73 incarica invece la Confederazione e i Cantoni di operare a favore di «un rapporto durevolmente equilibrato tra la natura, la sua capacità di rinnovamento e la sua utilizzazione da parte dell’uomo».

L’Agenda 2030 dell’ONU, quadro di riferimento globale per la sostenibilità

Secondo la definizione dell’ONU, lo sviluppo è sostenibile se garantisce il soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Lo sviluppo sostenibile comprende tre dimensioni: «capacità economica», «solidarietà sociale» e «responsabilità ecologica». Per garantire che la sostenibilità possa essere raggiunta entro il 2030, dal 2016 è in vigore il quadro di riferimento globale per la sostenibilità Agenda 2030 che prevede 17 «Sustainable Development Goals (SDGs)». Anche la Svizzera ha adottato l’«Agenda 2030» e i suoi obiettivi che, pur essendo validi per tutti i Paesi, devono essere adeguati in base alle caratteristiche specifiche e alle priorità nazionali. In Svizzera gli sforzi si concentrano sulla promozione della produzione e del consumo responsabili (SDG 12), la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10), la protezione del clima (SDG 13) e la tutela della biodiversità (SDG 15).

 

Implementazione in Svizzera

Dal 1997 il Consiglio federale definisce gli obiettivi di sostenibilità della Svizzera nella Strategia per uno sviluppo sostenibile, che rappresenta lo strumento principale per attuare l’Agenda 2030. Una delle linee guida fondamentali della strategia, la cui implementazione è coordinata e gestita dal Consiglio direttivo Agenda 2030, impone di tener conto in egual misura, in modo equilibrato e integrato delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: solidarietà sociale, capacità economica e responsabilità ecologica. Le politiche settoriali della Confederazione poggiano su questi principi e forniscono un quadro di riferimento per lo sviluppo della Svizzera nelle tre dimensioni della sostenibilità. Qui di seguito sono presentate brevemente in base alla dimensione prioritaria:

  • A – Dimensione «capacità economica»

    La politica regionale persegue obiettivi simili alla promozione dell’economia, in quanto mira a rafforzare la competitività delle regioni e ad aumentare il loro valore aggiunto, contribuendo così alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro. Si mira a garantire una retribuzione adeguata dei lavoratori e a promuovere il loro sviluppo personale e condizioni di lavoro dignitose e paritarie. Gli obiettivi impliciti sono l’occupazione decentrata del territorio nazionale e la riduzione delle disparità regionali, il cui conseguimento può essere agevolato dall’adozione di un modello di tassazione equo. I limiti di sopportabilità ecologica sono rispettati.

    Esempi di politiche o strategie settoriali della Confederazione:

    • La politica economica monitora e commenta lo sviluppo economico a livello nazionale e internazionale, identifica i bisogni di politica economica e analizza la normativa federale applicabile in questo ambito.
    • Il portale Economia verde della Confederazione illustra i diversi modelli operativi, le attività e le iniziative per ridurre la pressione della Svizzera sull’ambiente mantenendo o aumentando la sua competitività. Oltre a presentare le idee e le strategie che le aziende applicano già, spesso su base volontaria, per un uso più efficiente delle risorse e che consentono loro di ottenere utili o di accedere a nuovi mercati, il portale menziona anche i timori e le apprensioni degli ambienti economici. L’economia verde poggia sulla chiusura dei cicli. Maggiori informazioni si trovano nel toolbox online di regiosuisse per la promozione dell'economia circolare.
    • La Strategia energetica 2050 mira a ridurre il consumo di energia, incrementare l’efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili, in modo da ridurre la dipendenza della Svizzera dalle importazioni di combustibili fossili e potenziare la produzione nazionale di energia da fonti rinnovabili. Questo permette di creare posti di lavoro e genera investimenti in Svizzera. Non verranno costruite nuove centrali nucleari. Per lo sviluppo regionale sono interessanti anche il Programma Edifici o le gare pubbliche nel settore dell’efficienza energetica (ProKilowatt), nell’ambito dei quali vengono sostenute anche misure di efficienza nella produzione e distribuzione di elettricità (compresa la promozione della produzione di elettricità da calore disperso). Con la nuova legge sull’energia, i costi di demolizione sostenuti per costruire un nuovo edificio sono detraibili. Questo permetterà di promuovere le ristrutturazioni globali volte ad aumentare l’efficienza energetica. Inoltre, agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili è ora attribuito un interesse nazionale. Questo significa che quando le autorità o i tribunali sono chiamati a statuire nell’ambito della ponderazione di interessi, la protezione della natura e del paesaggio e la produzione di elettricità da fonti rinnovabili sono considerate entrambe interessi nazionali e, pertanto, sono equiparate.
    • Tutti gli scenari della Confederazione dimostrano che la crescita demografica ed economica prevista entro il 2040 comporterà anche un drastico aumento del traffico. Per affrontare le nuove sfide sono indispensabili la collaborazione tra i diversi Uffici e la capacità di anticipare i cambiamenti. A tal fine il DATEC ha elaborato un piano strategico sul futuro della mobilità che funge da quadro di riferimento.
    • La Strategia Svizzera digitale definisce nove campi d'azione, ciascuno con obiettivi concreti. I campi d’azione coprono un’ampia gamma di temi in cui la digitalizzazione svolge un ruolo importante per la Svizzera.
    • La Politica agricola 2022 della Confederazione mira ad aumentare il valore aggiunto della filiera agroalimentare sul mercato, a migliorare l’efficienza aziendale, a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e a ridurre ulteriormente l’inquinamento ambientale e il consumo di risorse non rinnovabili.
    • La Strategia del turismo della Confederazione vuole radicare la sostenibilità nel turismo svizzero intensificando il dialogo, il coordinamento e il trasferimento di conoscenze e migliorando la misurabilità. Nel periodo 2020-2021 verrà stilato un bilancio del rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile nella politica del turismo della Confederazione.
    • L’uso sostenibile delle risorse idriche è disciplinato e garantito da varie leggi e ordinanze che riguardano l’economia idrica.
    • Con la Politica forestale 2020 la Confederazione crea le condizioni quadro necessarie affinché il bosco possa svolgere le sue numerose funzioni a favore della società, dell’economia, dell’ecologia e del clima e pone le basi per una gestione del bosco sostenibile, efficiente e innovativa.
  • B – Dimensione «solidarietà sociale»

    Un’economia forte richiede partenariati e istituzioni sociali solidi e sistemi educativi e sanitari efficienti. Questo presuppone anche un alto livello di coesione sociale tra individui, generazioni, comuni o regioni oppure la realizzazione delle pari opportunità. La NPR contribuisce all’occupazione decentrata del territorio e alla conservazione del patrimonio culturale regionale.

    • Nell’ambito delle rispettive competenze, la Confederazione e i Cantoni provvedono congiuntamente a un’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero.
    • Attraverso la strategia di politica sanitaria 2020-2030 il Consiglio federale intende migliorare ulteriormente il sistema svizzero, affinché tutti possano continuare a beneficiare di un sistema sanitario di qualità e finanziariamente sostenibile. Sanità2030 fornisce il quadro d’azione politico al quale tutti gli attori del sistema sanitario possono orientarsi.
    • La politica di sicurezza e la politica estera mirano a salvaguardare la sicurezza del Paese e ad assicurare la convivenza pacifica dei popoli.  
    • Rafforzare la coesione del Paese mantenendo intatta la varietà culturale e avvicinare la popolazione alla cultura sono due degli obiettivi principali della politica culturale del Consiglio federale.
    • Con la Strategia sulla cultura della costruzione la Confederazione si impegna a promuovere secondo principi sostenibili una cultura della costruzione di qualità.
  • C – Dimensione «responsabilità ecologica»

    Per preservare i servizi ecosistemici, che sono la base per lo sviluppo della società e dell’economia, sono necessarie misure per proteggere il suolo, le risorse idriche, il clima, la biodiversità e il paesaggio.

    • il Progetto territoriale Svizzera presenta una strategia comune per uno sviluppo territoriale sostenibile, nell’ambito della quale assumono un ruolo prioritario la pianificazione e l’azione su base partecipativa all’interno di aree di intervento. 
    • L’obiettivo climatico 2050 deciso dal Consiglio federale il 28 agosto 2019 prevede che entro il 2050 la Svizzera dovrà azzerare le sue emissioni di gas serra.
    • La Strategia del Consiglio federale di adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbe permettere di trarre vantaggio dalle possibilità derivanti dai cambiamenti climatici, minimizzare i rischi legati a tali cambiamenti, proteggere la popolazione, i beni materiali e le risorse vitali naturali e migliorare la capacità di adattamento (resilienza) della società, dell’economia e dell’ambiente.
    • La nuova Strategia Suolo Svizzera adottata in maggio 2020 mira ad azzerare il consumo netto di suolo entro il 2050. Si potrà continuare a costruire, ma le funzioni del suolo che andranno perse dovranno essere compensate in un altro luogo da interventi di valorizzazione.
    • La Strategia Biodiversità Svizzera con il suo piano d’azione permetterà in primo luogo di creare una biodiversità ricca e in grado di reagire ai cambiamenti e di preservare a lungo termine la biodiversità e i servizi ecosistemici che fornisce.
    • La Concezione «Paesaggio svizzero» (CPS), aggiornata il 27 maggio 2020, è uno strumento di pianificazione della Confederazione che crea il quadro di riferimento per uno sviluppo coerente e qualitativo del paesaggio, inteso come spazio abitativo, lavorativo, ricreativo, di movimento, culturale ed economico nonché come base territoriale per la biodiversità. Secondo la visione della CPS, la bellezza e la varietà dei paesaggi svizzeri, con le loro peculiarità naturali e culturali a livello regionale, offrono alle generazioni presenti e future un’elevata qualità di vita e dei luoghi.

La Strategia vigente per uno sviluppo sostenibile 2030 definisce i tre ambiti tematici principali – «consumo e produzione sostenibili», «clima, energia e biodiversità» e «pari opportunità e coesione sociale». I settori in cui sussiste per la Svizzera la maggiore necessità di intervento e di coordinamento tra i diversi ambiti politici per quanto riguarda la politica interna ed estera.

 

 

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La sostenibilità nella NPR

Inviato da admin il Gio, 05.09.2024 - 02:26

La sostenibilità nella Nuova politica regionale (NPR)

Introduzione

La politica regionale della Confederazione è una politica sul lungo periodo, orientata alla sostenibilità, che mira a fornire strumenti per promuovere l’utilizzo efficiente delle risorse economiche, sociali e naturali. L’obiettivo di questa politica è di aumentare il valore aggiunto prodotto nelle regioni tenendo conto dei principi dello sviluppo sostenibile.

Con la Nuova politica regionale (NPR), la Confederazione e i Cantoni sostengono lo sviluppo economico delle regioni di montagna, delle aree rurali e delle regioni di confine. La promozione economica è prioritaria. Parallelamente, la NPR si impegna a favore dello sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni (economica, sociale e ambientale).

Lo sviluppo sostenibile nella NPR: concetto per il periodo di attuazione a partire dal 2024

Nella Strategia svizzera per uno sviluppo sostenibile 2030, il Consiglio federale definisce le linee guida della politica svizzera in materia di sostenibilità e stabilisce che lo sviluppo sostenibile è un requisito importante per tutte le aree politiche. Per la Nuova Politica Regionale, la SECO ha elaborato il concetto «Sviluppo sostenibile nella NPR» in consultazione con i servizi cantonali della NPR. Il concetto si basa su una vi-sione orientata alle opportunità: i potenziali dello sviluppo sostenibile dovrebbero essere riconosciuti e sfruttati in modo coerente nel perimetro della NPR. Allo stesso tempo, i rischi devono essere ridotti. Lo sviluppo delle conoscenze, il trasferimento di competenze e gli incentivi sono le leve centrali. Il nucleo del concetto consiste in nove obiettivi concreti di sostenibilità con indicatori e valori obiettivo. I Cantoni stanno implementando il concetto nei nuovi programmi di attuazione per il periodo di finanziamento 2024-2027.

La NPR si basa su una comprensione integrata della sostenibilità: un'economia prospera, una società sana e risorse naturali intatte sono reciprocamente dipendenti. Il modello del Stockholm Resilience Centre illustra questa comprensione e crea un collegamento con gli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda 2030 dell’ONU:

Stockholm Resilience Center Wedding cake

 

Esempi di progetti sostenibili realizzati nell’ambito della NPR

Projektkollektion: ID 1

 

Esempi di creazione di valore aggiunto clima-compatibile con la Nuova Politica Regionale


> Trovate ulteriori esempi nella banca dati dei progetti regiosuisse.

> Sulla base di una raccolta di misure e esempi, il Toolbox Agenda 2030 indica come i Cantoni e i Comuni possono attuare l'Agenda 2030 e i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile.

 

 

 

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Misurare e valutare la sostenibilità

Inviato da admin il Gio, 05.09.2024 - 02:33

Misurare e valutare la sostenibilità

Introduzione

I progressi compiuti nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile possono essere misurati solo se si dispone dei dati necessari. Per questo, dal 2003 la Svizzera dispone di un sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile (MONET). La popolazione e la politica si aspettano un contributo anche dalla politica regionale, che deve investire le risorse finanziarie in modo efficiente e a favore delle generazioni future. Il rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile è un’esigenza ovvia per la NPR e può essere integrato a vari livelli nella promozione e nella garanzia della sostenibilità dei progetti cantonali e comunali. È fondamentale che la sostenibilità venga intesa come cultura del miglioramento e non come ostacolo amministrativo.

Misurare la sostenibilità

L’Agenda 2030 e i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono il quadro di riferimento globale per la sostenibilità. A che punto è la Svizzera? Si sta muovendo nella giusta direzione? Il sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile (MONET) fornisce una risposta a queste domande e documenta le lacune e gli interventi necessari. In Svizzera la necessità di intervento si focalizza in particolare sulla promozione della produzione e del consumo responsabili (SDG 12), la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10), la protezione del clima (SDG 13) e la tutela della biodiversità (SDG 15).

  • MONET: sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile e dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU in Svizzera

    Dal 2003 la Svizzera dispone di un sistema di monitoraggio dello sviluppo sostenibile (MONET). Si tratta di un sistema di indicatori che permette di fare un punto della situazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera ed evidenzia i progressi nell’attuazione dei 17 obiettivi (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei sotto-obiettivi adeguati al contesto svizzero. Il sistema contempla 23 indicatori chiave che rappresentano le tre dimensioni della sostenibilità (ambiente, società ed economia) e sono consultabili sul portale statistico dell’Ufficio federale di statistica (UST).

    www.monet2030.admin.ch

    Valutazione di 23 indicatori chiave per il monitoraggio degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030

     

Valutare la sostenibilità

Spetta a Confederazione, Cantoni e promotori valutare la sostenibilità dei programmi e dei progetti NPR. La Confederazione raccomanda di fornire indicazioni sulla sostenibilità già durante la formulazione dei programmi d’attuazione quadriennali dei Cantoni. In particolare, vanno evidenziati i conflitti di obiettivi in modo da individuare tempestivamente le possibilità di ottimizzazione. La valutazione della sostenibilità deve rilevare gli ambiti in cui sorgono (o possono sorgere) sostanziali conflitti di obiettivi e le possibili soluzioni (p. es. misure di accompagnamento alternative). Occorre mostrare in che modo si possono prevenire gli effetti negativi nelle tre dimensioni della sostenibilità. Una volta attuati i programmi, va presentato alla Confederazione un rapporto finale che contiene una valutazione della sostenibilità. In genere si tratta di valutazioni qualitative come nella formulazione dei programmi d’attuazione. In questo senso, è consigliabile coinvolgere i servizi cantonali competenti. Anche determinati progetti sostenuti dalla NPR devono rispettare i principi di sostenibilità. I Cantoni possono definire priorità diverse nella scelta e nell’accompagnamento dei progetti. Un ruolo fondamentale lo giocano in ogni caso la determinazione e la volontà dei promotori a impegnarsi a favore dello sviluppo sostenibile nella loro regione.

Per l’applicazione nella pratica – dall’idea progettuale alla sua attuazione – è opportuno procedere a una valutazione della sostenibilità, che mira a un’analisi equilibrata degli effetti economici, sociali ed ecologici dei progetti. Questo strumento permette da un lato di presentare e giustificare le decisioni prese in modo trasparente, dall’altro funge da strumento di ottimizzazione evidenziando i possibili conflitti di obiettivi già nelle fasi iniziali e mostrando gli adeguamenti e i miglioramenti necessari.

  • Checklist per la valutazione iniziale della sostenibilità di un progetto

    La checklist per la valutazione iniziale della sostenibilità di un progetto si basa sulla «Bussola 21» elaborata dal Canton Vaud. Può essere consultata e utilizzata già prima della concretizzazione di un’idea progettuale:

    Capacità economica Responsabilità ecologica Solidarietà sociale
    • Creazione di valore aggiunto regionale e distribuzione della ricchezza
    • Miglioramento delle condizioni di lavoro
    • Creazione di nuovi posti di lavoro per la popolazione locale
    • Miglioramento delle condizioni quadro per l’economia
    • Promozione della competitività e dell’innovazione
    • Aumento della visibilità di una regione e della sua attrattiva per i visitatori
    • Impiego responsabile delle finanze pubbliche
    • Risposta ai bisogni esistenti e adeguatezza dell’offerta
    • Protezione della biodiversità e dell’ambiente naturale
    • Protezione o miglioramento del benessere degli animali
    • Promozione delle fonti energetiche regionali e a basse emissioni di CO2 (contributo alla protezione del clima)
    • Riduzione del traffico o delle distanze di trasporto e promozione della mobilità lenta, del trasporto pubblico e della mobilità elettrica (contributo alla lotta contro l’inquinamento acustico e alla protezione del clima)
    • Rinuncia a sostanze nocive per la salute, gli animali o l’ambiente o sostituzione con altre sostanze
    • Promozione dell’economia circolare
    • Protezione o miglioramento della qualità dell’acqua, dell’aria e del suolo
    • Riduzione al minimo dell’usura del suolo
    • Preservazione o valorizzazione del paesaggio
    • Riduzione al minimo dell’inquinamento luminoso
    • Contenimento dell'inquinamento acustico
    • Promozione della qualità della vita, della salute e della previdenza
    • Rafforzamento della formazione e delle attività culturali e sportive
    • Rafforzamento della coesione sociale
    • Nessun aumento del rischio legato ai pericoli naturali
    • Preservazione o valorizzazione dello spazio pubblico e abitativo
    • Rafforzamento delle pari opportunità, della parità di genere e della sicurezza
    • Promozione della partecipazione di tutti gli attori e della popolazione e promozione dell’accettazione del progetto
  • Tool per la considerazione della sostenibilità nei progetti

     La SECO raccomanda metodi di ottimizzazione e di valutazione collaudati e riconosciuti, come la valutazione della sostenibilità, la bussola della sostenibilità del Canton Berna e la Bussola 21 del Canton Vaud. La Bussola 21 (Kompass/Boussole 21) è uno strumento online pragmatico, gratuito e disponibile in tre lingue nazionali. La Piattaforma «Valutazione della sostenibilità» mira a rafforzare questo metodo fornendo informazioni, supporto e promuovendo lo scambio tra gli utenti. Per le aziende e le organizzazioni del settore turistico, Svizzera Turismo ha lanciato l'ambizioso programma di sostenibilità «Swisstainable» con lo strumento «Sustainability check» (tabella riassuntiva scaricabile, solo in francese o tedesco).

    Esempio di rappresentazione grafica di una valutazione della sostenibilità con lo strumento «Bussola 21». I punti deboli di un progetto possono essere rapidamente identificati ai fini dell’ottimizzazione:

    Boussole 21

    La bussola della sostenibilità del Canton Berna è particolarmente utile quando è necessaria un’analisi più dettagliata:

    Berner Nachhaltigkeitskompass

Esempi di valutazioni di sostenibilità

Immagine teaser: Boussole 21 del Cantone di Vaud.

 

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Clima e energia

Inviato da admin il Gio, 05.09.2024 - 02:40

Clima e energia

Introduzione

I cambiamenti climatici hanno un forte impatto sulle regioni: i fenomeni meteo estremi sono più frequenti, i ghiacciai si ritirano, il paesaggio si trasforma. Analizzare per tempo le opportunità e i rischi rende le regioni più resilienti, ma per contenere gli effetti occorre dare priorità alla protezione del clima. Questo permetterebbe anche di limitare la dipendenza energetica dall’estero. In questa rubrica presentiamo in sintesi lo stato delle conoscenze e illustriamo in che modo e con quali mezzi le regioni possono dare il proprio contributo.

Vulnerabilità delle regioni e adattamento ai cambiamenti climatici

Per mantenere o migliorare la qualità della vita nei centri abitati, è necessario tenere conto dell’evoluzione climatica futura. Si prevede per esempio che, se non verranno adottate misure di protezione del clima, i giorni di calura raddoppieranno entro il 2060 e addirittura triplicheranno entro il 2085. Nell’Altopiano, il fabbisogno di energia per i sistemi di raffreddamento degli edifici aumenterà notevolmente, come indica uno studio pubblicato dall’Empa. Per contenere il più possibile l’aumento della domanda, occorre quindi tener conto soprattutto della necessità di ridurre la temperatura negli edifici in estate, anziché limitarsi a ottimizzare la dispersione termica in inverno. Nelle aree edificate la pianificazione territoriale punta a conservare e creare aree verdi, specchi d’acqua e superfici non impermeabilizzate (principio delle «città spugna») come pure a mantenere corridoi liberi per far circolare l’aria, in modo da preservare il raffreddamento naturale durante la notte. Gli studi di architettura e le imprese di costruzione possono utilizzare materiali adattati al clima, come il legno (vedi p. es. il progetto Materiali da costruzione per le città e cambiamento climatico nell’ambito del programma pilota Adattamento ai cambiamenti climatici della Confederazione), oltre che inverdire gli edifici e gli spazi adiacenti. Laddove non è possibile rinunciare al manto stradale, si possono impiegare miscele di asfalto «fresche» che permettono di ridurre le isole di calore e il rumore.

Nelle aree di montagna, i cambiamenti climatici hanno un impatto sui pericoli naturali (p. es. a causa dello scioglimento del permafrost o dell’indebolimento dei boschi di protezione), sul regime idrico e sulla copertura nevosa. Poiché a medio termine solo le stazioni sciistiche ad alta quota saranno in grado di sopravvivere, le destinazioni possono scegliere di sviluppare offerte alternative agli sport sulla neve.

Proteggere il clima grazie alle tecnologie nuove e a quelle esistenti

Dalle attività per ridurre le emissioni di gas serra possono nascere innovazioni, nuovi settori di attività e nuovi posti di lavoro. L’economia svizzera può continuare a crescere anche con l’obiettivo «zero emissioni nette» (studio della Confederazione pubblicato nel 2022). Puntando fin da subito su prodotti, servizi e modelli di business rispettosi del clima, si possono evitare investimenti sbagliati in tecnologie superate («lock-in»). Nei settori che producono la quota più elevata di emissioni di gas serra (p. es. trasporti: 33%, edifici: 24% (dati 2014)), le tecnologie esistenti, come la geotermia, l’energia solare e la mobilità elettrica permetterebbero praticamente di azzerare le emissioni prodotte. Gli edifici sono già in grado di produrre più energia di quella che consumano (p. es. primo eco-quartiere a Worblaufen, Berna). Molto più difficile è ridurre le emissioni prodotte dall’agricoltura e dall’incenerimento dei rifiuti. Per raggiungere lo zero netto, sono necessarie tecnologie di cattura e stoccaggio del CO2 direttamente presso gli impianti industriali (CCS) e tecnologie a emissioni negative (NET). La ricerca ci sta lavorando.

Cambiamento climatico e politica climatica in Svizzera

Il cambiamento climatico non accenna a rallentare. Dal periodo preindustriale (1871-1900) la temperatura media è aumentata di 1°C a livello mondiale e di 2°C in Svizzera (MeteoSvizzera). Il riscaldamento climatico porta con sé una serie di conseguenze, tra cui l’alterazione della circolazione generale dell’aria nell’atmosfera. In Svizzera le estati sono più calde e secche, le ondate di calore più frequenti e più forti, mentre le altre stagioni sono un po’ più umide con l’aumento di precipitazioni intense e prolungate. Il limite della neve si alza e i ghiacciai si ritirano. Questa evoluzione è destinata a proseguire, come confermano gli scenari climatici CH2018. Senza misure di protezione del clima, la maggior parte dei ghiacciai svizzeri scomparirà entro il 2100.

 

Animazione: il Politecnico di Zurigo ha calcolato la velocità di ritiro del ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande ghiacciaio delle Alpi, entro il 2100. Tra il 1850 e il 2020, i ghiacciai svizzeri hanno perso il 60% del loro volume. Circa un terzo del volume attuale potrebbe essere preservato grazie a misure coerenti di protezione del clima (a sinistra). In assenza di tali, il ghiacciaio dell’Aletsch scomparirà entro la fine del secolo (a destra).

La politica climatica della Svizzera si ispira all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015, in virtù del quale l’aumento medio della temperatura mondiale va mantenuto ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali per scongiurare conseguenze irreversibili per il pianeta. Secondo alcuni studi, il prodotto interno lordo del mondo, ma anche della Svizzera, potrebbe diminuire in misura più o meno consistente a seconda dell’entità del riscaldamento del clima. La Svizzera ha adeguato il proprio obiettivo climatico e punta ad azzerare le emissioni nette entro il 2050 (neutralità climatica). Con il passare del tempo aumentano sia la pressione all’azione sia l’importanza delle misure di adattamento, più costose di quelle per la protezione del clima, per contrastare in modo proattivo gli effetti inevitabili dei cambiamenti climatici. Senza contare che gli effetti delle riduzioni delle emissioni di gas serra saranno visibili solo tra 20-30 anni.

Nell’aggiornamento del piano d'azione sull’adattamento ai cambiamenti climatici, il Consiglio federale ha definito le misure a livello federale per il periodo 2020-2025. Dal canto loro, molti Cantoni hanno già elaborato strategie climatiche (vedi p. es. elenco delle strategie di adattamento cantonali pubblicato dall’Ufficio federale dell'ambiente UFAM) prendendo spunto dalle strategie della Confederazione (p. es. zero emissioni nette), mentre sono poche le regioni o i Comuni che hanno sviluppato strategie per il clima proprie.

 

Come una regione protegge il clima e si adatta ai cambiamenti climatici

  • Elaborare una strategia climatica

    Una regione può decidere di elaborare una strategia climatica propria. Per sfruttare i potenziali di sinergia, la strategia dovrebbe affrontare i temi della protezione del clima, dell’energia e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. A questo scopo sono disponibili diversi strumenti, per esempio la Guida alla strategia climatica per i Comuni, la consulenza fornita da SvizzeraEnergia e lo strumento online Adattamento ai cambiamenti climatici dell’UFAM.

    Esempi di strategie climatiche regionali:

  • Diventare una Regione-Energia

    Con il programma Regione-Energia l’Ufficio federale dell’energia (UFE) promuove la collaborazione intercomunale per raggiungere gli obiettivi della Strategia energetica 2050. Il programma affianca gli attori nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti ed eroga finanziamenti. Regione-Energia non è un marchio e non prevede il versamento di una quota di iscrizione. Per ottenere un finanziamento, i Comuni possono unirsi in un’associazione intercomunale formata da un minimo di 3 a un massimo di 15 Comuni. Alcune regioni NPR e alcuni parchi naturali si stanno già muovendo in questo senso. Ogni due anni viene indetto un bando per i progetti Regione-Energia, mentre ogni anno ne viene indetto uno per finanziare progetti temporanei di piccola entità. Possono essere sostenuti per esempio l’allestimento di un bilancio climatico ed energetico, la pianificazione energetica territoriale o l’analisi del potenziale legato alle energie rinnovabili. I Comuni che desiderano ottenere un label possono contattare l’associazione Città dell’energia. Per sapere quali regioni sono già Regioni-Energia e quali sono i loro referenti, consultare la mappa delle regioni.

  • Altre possibilità di aiuti finanziari per lo sviluppo regionale

    Il tool Aiuti finanziari per lo sviluppo regionale indica altri aiuti finanziari disponibili nei settori dell’energia e del clima. Alcuni progetti possono beneficiare di aiuti anche nell’ambito della NPR (vedi presentazione di regiosuisse in occasione dello scambio di esperienze Regioni-Energia 2022). Dal 2024, la NPR darà un peso maggiore allo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni (economica, sociale e ambientale): la protezione del clima e l’adattamento ai cambiamenti climatici assumeranno maggiore rilievo.

    Alcuni Cantoni e Comuni offrono ulteriore sostegno. FranchiEnergia fornisce una panoramica degli aiuti finanziari disponibili nelle diverse regioni.

  • Esempi di buona prassi

    Qui trovate una selezione di esempi di buona prassi tratti dalla banca dati di regiosuisse. Altri sono disponibili qui. L’associazione di pianificazione per la regione di Zurigo e dintorni (RZU) ha raccolto esempi di buona prassi per la densificazione urbana adattata ai cambiamenti climatici

    Projektkollektion: ID 26

Informazioni e approfondimenti

Foto: SAK 

 

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Paesaggio

Inviato da jbellwald il Gio, 22.08.2024 - 08:17

Paesaggio e sviluppo regionale

La varietà dei paesaggi, base dello sviluppo regionale

Il paesaggio è un elemento fondamentale del marchio «Svizzera». Vi contribuiscono icone mondiali come il Cervino, la Jungfrau o il Lago dei Quattro Cantoni, ma anche la straordinaria varietà paesaggistica concentrata in uno spazio estremamente ridotto. Dall’Arco lemanico alla Valle Maggia, dall’Entlebuch a San Gallo, ogni regione della Svizzera ha un’attrattiva propria e inconfondibile, come luogo di vita e di lavoro, ma anche come spazio ricreativo e turistico. Le qualità paesaggistiche offrono grandi opportunità nell’ottica dello sviluppo regionale sostenibile. Gli attori regionali sono chiamati a identificarle e a trasformarle in valori con attenzione e prudenza.

Statement sullo sviluppo regionale attento al paesaggio

 

Rafforzare il paesaggio come fattore di localizzazione

Utilizzando l'esempio di Gontenmoos, i responsabili del progetto mostrano come si può fare. 

 

Riconoscere il patrimonio culturale e naturale del paesaggio

Utilizzando l'esempio di Ernen, i responsabili del progetto mostrano come si può fare.

Consentire le dinamiche naturali

Utilizzando l'esempio di Délemont, i responsabili del progetto mostrano come funziona. 

 

Paesaggi bernesi: il tesoro a portata di mano

Il Cantone di Berna è unico per la sua diversità di paesaggi. Questa ricchezza multiforme costituisce un vero e proprio tesoro di territorio. Un tesoro che deve essere riconosciuto, preservato, sviluppato e sicuramente apprezzato.

  

Il potenziale del paesaggio per lo sviluppo regionale 

Con il nuovo Programma pluriennale 2024–2031, la Nuova politica regionale potenzia il proprio sostegno alla valorizzazione del paesaggio. Considerare le qualità paesaggistiche e la creazione di valore aggiunto regionale come aspetti complementari e svilupparli contemporaneamente è in linea con la concezione Sviluppo sostenibile nella NRP e con la Concezione Paesaggio svizzero (CPS) approvata dal Consiglio federale nel 2020. Uno dei 14 obiettivi di qualità del paesaggio della CPS prevede di migliorare il paesaggio in quanto fattore strategico per lo spazio di vita e lavorativo, rendendo attrattivi e permettendo di vivere i suoi valori naturalistici e culturali (obiettivo 2). A tal fine lo sviluppo regionale può far leva sulla diversità dei paesaggi con i loro valori naturalistici e culturali tipici della regione (obiettivo 8.A) Il paesaggio è un tema rilevante anche nella nuova strategia «Politica degli agglomerati e Politica per le aree culturali e le regione montane» che gli dedica un obiettivo su cinque. La politica in materia di parchi permette di creare regioni che fungono da esempio per uno sviluppo regionale sostenibile. A oggi ben 19 regioni si sono avvalse delle opportunità offerte da questo strumento. 

Sviluppo regionale attento al paesaggio: istruzioni per l’uso

Diversi rapporti e progetti pilota mostrano come concepire uno sviluppo regionale basato su aspetti legati al paesaggio. Lo studio «Landschaft als Leitthema für eine nachhaltige Regionalpolitik» (disponibile in tedesco e francese) ha analizzato 14 esempi in cui lo sviluppo regionale attento al paesaggio è stato concretizzato in una grande varietà di spazi, dimensioni e forme: nelle zone rurali e di montagna così come in quelle urbane e negli agglomerati, nelle periferie e nei centri, nei piccoli comuni e in regioni più grandi. I risultati dell’analisi indicano che i servizi legati al paesaggio svolgono un ruolo importante a livello di attrattiva dello spazio di vita di lavoro, dello svago e del piacere estetico, elementi alla base della valorizzazione turistica. Altri elementi importanti di questa valorizzazione sono la produzione agricola e la cultura della costruzione, spesso collegati con aspetti come i prodotti regionali, la cultura alimentare, la pianificazione locale o la digitalizzazione. Alla base della valorizzazione vi è un approccio consapevole al tema del paesaggio sul piano locale o regionale  che permette da un lato di sfruttare in modo mirato i potenziali offerti dal paesaggio e dall’altro di contribuire alla conservazione a lungo termine delle qualità paesaggistiche e a uno sviluppo basato sulla qualità. In tal senso il paesaggio si pone come un campo d’intervento dello sviluppo regionale che consentirebbe di uscire dall’approccio settoriale limitato alla protezione o all’utilizzo per adottare un approccio che sintetizzi entrambi questi aspetti. 

Uno strumento particolarmente utile per identificare i potenziali paesaggistici è la consulenza in materia di paesaggio, un servizio fornito da specialisti ai Comuni. Le consulenze sono messe a disposizione gratuitamente dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) fino alla fine del 2024 e in seguito dalla Confederazione in collaborazione con i Cantoni. La consulenza in materia di paesaggio ha lo scopo di rafforzare la competenza d’intervento dei Comuni e di aiutarli a riconoscere le qualità paesaggistiche nei loro campi d’intervento. Finanziati dalla SECO nell’ambito della NPR, anche i management regionali e i portatori di progetti possono far capo al servizio di consulenza in materia di paesaggio. Le esperienze mostrano che i consulenti qualificati aiutano in modo semplice rapido a orientarsi in questo ambito e a individuare i potenziali.

Il vademecum «Sulle tracce delle qualità e dei valori dei paesaggi», pubblicato dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in collaborazione con l’UFAM, presenta agli addetti ai lavori le conoscenze e le esperienze finora acquisite nell’ambito dello sviluppo regionale attento al paesaggio. Lungo un percorso articolato in sei stazioni, il vademecum spiega l’iter da seguire, illustra i metodi da applicare e fornisce consigli ed esempi pratici. 

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Esperienze pratiche di valorizzazione del paesaggio 

La banca dati dei progetti di regiosuisse raccoglie i progetti di sviluppo regionale attenti al paesaggio già realizzati o in corso di realizzazione. Del tema si è occupata anche regioS – La rivista dello sviluppo regionale, illustrando le opportunità e le sfide, presentando esempi e dando la parola a numerosi attori. 

Nell’ambito del programma Progetti modello per uno sviluppo sostenibile del territorio, otto regioni hanno esplorato diversi approcci per sfruttare il potenziale del proprio paesaggio, partendo da realtà molto diverse le une dalle altre: città e agglomerati, comuni rurali e zone montane discoste. La pubblicazione «Landschaft ist mehr Wert» (in tedesco) presenta i principali risultati di questi progetti. 

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    Valorizzare le specificità regionali: che si situi in una zona rurale, in montagna, in città o in un agglomerato, ogni paesaggio ha particolarità, qualità e valori propri. Alcuni sono poco noti o poco visibili per cui vanno esplorati e analizzati. Dall’industria alle infrastrutture, dagli alpeggi alle gole selvagge. 

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    Comunicazione: le storie personali permettono di identificarsi con il paesaggio. Messaggi chiave incisivi suscitano emozioni positive. 

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    Il paesaggio riguarda tutti: partecipando attivamente, le persone si identificano con il progetto. In questo modo cresce l’interesse per un impegno a lungo termine. 

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    Vivere il paesaggio con tutti i sensi: il paesaggio non si può solo osservare, ma anche toccare, annusare, ascoltare e assaporare. Passeggiate, escursioni, giri in bicicletta, gite scolastiche e workshop all’aperto sono tutte occasioni per vivere queste esperienze fisiche e sensoriali.

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    Paesaggio in evoluzione: i grandi temi della nostra epoca (cambiamento climatico, transizione energetica, catastrofi naturali, cambiamento demografico, digitalizzazione) si rispecchiano nel paesaggio. Se da un lato hanno un impatto sui progetti di valorizzazione, dall’altro conferiscono loro una base tematica. Le visioni regionali del paesaggio indicano il percorso verso un futuro più sostenibile.

 

Progetti esemplificativi della Nuova Politica Regionale e dei progetti modello
 

  • Valsot GR: vivere il paesaggio percorrendolo a piedi 

    Con i suoi 900 abitanti, il Comune di Valsot in Bassa Engadina si inserisce in un paesaggio caratteristico con prati secchi ricchi di specie, paesaggi di siepi con un’avifauna diversificata, boschi di larici e colture a terrazza. Da un’indagine è emerso che gli ospiti apprezzavano molto il paesaggio e il suo valore ricreativo, ma ritenevano difficile accedere a informazioni sulla diversità paesaggistica e la varietà delle specie. Oggi è possibile grazie a un’app sviluppata ad hoc che informa in modo semplice e comprensibile sulla storia e l’utilizzo del paesaggio, sull’ecologia e la cultura. Un’altra offerta è rappresentata  dai percorsi naturalistici (Natur-Trails), un gioco d’avventura che combina educazione ambientale e divertimento, promuove l’attività fisica e stimola a confrontarsi con il paesaggio. Tramite codici QR si accede a diverse postazioni dove si trovano compiti e contenuti multimediali sul sito in cui ci si trova. Sono previsti altri percorsi che tratteranno temi quali il cambiamento climatico e la salute. 

  • Langenthal BE: trasformare l’agglomerato in un grande giardino  

    Nell’agglomerato di Langenthal, nel cuore dell’Altopiano che, oltre ad essere altamente urbanizzato, è anche una perla paesaggistica, si trova la «Rete Smeraldo», l’habitat più esteso della Svizzera degno di particolare protezione. Si estende su 18 comuni e ospita 44 specie di flora e fauna minacciate in tutta Europa, nonché 24 tipi di habitat in pericolo. Nel quadro del programma d’agglomerato di 4a generazione l’agglomerato ha sviluppato lo scenario futuro «Gartenagglo Langenthal», dal quale è nato il percorso degli otto giardini, un progetto volto a creare e rendere fruibili otto aree con paesaggi caratteristici e valori naturalistici e culturali. Il percorso paesaggistico a forma di anello collega gli otto giardini e nella sua conformazione di percorso escursionistico circolare si estende per 42 chilometri attraverso diversi Comuni. Lungo questo percorso le misure si concentrano sulla valorizzazione del paesaggio. In siti selezionati sono previste «finestre paesaggistiche» accessibili, con l’obiettivo di evidenziare le specificità storiche, culturali, economiche e naturali. 

  • Sittertobel (SG): il paesaggio fluviale del Tobelwelt Sitter sulla porta di casa 

    Il paesaggio fluviale del Tobelwelt Sitter, ai margini della città di San Gallo e del Comune di Wittenbach, è molto apprezzato dalla  popolazione. Soddisfa l’esigenza di spazi ricreativi di prossimità in cornici suggestive. Il progetto «Tobelwelt Sitter für alle» vuole creare una maggiore attenzione, considerazione e responsabilità verso il paesaggio e valorizzarlo attraverso misure di sensibilizzazione e partecipazione. Dal dialogo tra i «creatori del paesaggio» (i proprietari fondiari da un lato e i fruitori dall’altro) sono nati tre percorsi naturalistici incentrati su particolari elementi paesaggistici nel comprensorio insediativo e ai suoi margini. Un’app spiega quali animali e piante vivono in ogni sito, come cambia il loro habitat nel corso delle stagioni e perché è importante curarlo e tutelarlo. 

  • Château-d’Œx VD: facilitare la scoperta del paesaggio agli anziani 

    Il paesaggio culturale del Pays-d’Enhaut è stato forgiato da secoli di attività agricola. La popolazione locale apprezza i villaggi come luoghi di vita e di lavoro, i turisti ne apprezzano l’accessibilità d’estate come  d’inverno. Un quarto degli abitanti di Château-d’Oex ha più di 65 anni. Per loro la topografia montana rappresenta una sfida. Il Comune vuole tuttavia rendere la ricchezza paesaggistica fruibile a tutti e fare della regione una destinazione privilegiata per le persone anziane. Nell’ambito di workshop e «passeggiate diagnostiche», gli anziani hanno potuto esprimersi su ciò che sta loro particolarmente a cuore del paesaggio e su ciò che rende loro più difficile l’accesso e la scoperta. In seguito il Comune ha realizzato una serie di misure, tra le quali si annoverano marciapiedi ottimizzati, corrimani e soprattutto nuove panchine che consentono di vivere e apprezzare meglio il paesaggio. L’offerta è completata da minipasseggiate della durata di mezz’ora, facili escursioni in gruppo o la rete di autostop «J’te pouce» per migliorare la mobilità.  

  • Toggenburg (SG): imparare camminando

    La Wotzenalp nel Toggenburgo (SG) è una zona palustre d’importanza nazionale con estese zone di torbiere alte e basse, un mosaico di paludi, prati magri, superfici coltivate e boschi. Dalla primavera del 2024, questo suggestivo paesaggio è impreziosito da un sentiero educativo dedicato al clima. Accompagnati dal picchio tridattilo «Woody», gli escursionisti partono da Wolzenalp, attraversano la Ijental per arrivare a Nesslau (SG). Lungo il percorso ricevono informazioni interessanti sulle energie rinnovabili, il clima, l’ecologia e la natura. L’iniziativa si inquadra in un piano di gestione dei visitatori approvato dall’Ufficio cantonale della natura, della caccia e della pesca a tutela degli habitat sensibili e dei paesaggi d’importanza nazionale. L’idea di un sentiero tematico era stata lanciata già dieci anni fa da un gruppo di progetto. Le associazioni Nesslau Tourismus e energietal toggenburg si sono occupate dei contenuti e della realizzazione del sentiero. Diverse aziende della regione hanno contribuito al progetto con apporti tecnici o finanziari. Secondo i promotori il sentiero attirerà fino a 20 000 persone all’anno. 

Idea di progetto?

Avete un'idea di progetto che vorreste realizzare? Utilizzate la mappa delle regioni per trovare la vostra regione e le organizzazioni interessate!

 

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La sostenibilità
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